La trimestrale di FCA fa crollare le azioni societarie nel giorno della morte di Marchionne. Le stime sull’intero 2018 sono state tagliate.
La trimestrale di FCA ha affossato l’odierno andamento delle azioni societarie, scivolate di oltre 8 punti percentuali in Borsa in quella che sarà ricordata come una giornata nera per l’azienda.
Poche ore fa è stata confermata la morte di Sergio Marchionne, il tutto a soli 3 giorni dall’annuncio relativo alle sue dimissioni.
Già in quell’occasione, più precisamente nella sessione di lunedì 23 luglio, le azioni FCA sono crollate assieme agli altri titoli gravitanti attorno alla figura del manager. Oggi, invece, ad affossare ancora una volta la quotata di Piazza Affari sono stati i risultati economico-finanziari registrati nel secondo trimestre del 2018.
Fondamentale nel determinare la fuga degli investitori dal titolo è stata la revisione al ribasso delle stime sull’intero 2018 contenuta nell’attesa trimestrale di FCA, che ha altresì alzato il velo su un calo dell’utile e su una salita dei ricavi.
L’andamento delle azioni FCA oggi, nel giorno della morte di Marchionne e dell’attesa trimestrale societaria
Trimestrale FCA: tutti i dati
La ormai ex società di Marchionne ha archiviato il secondo trimestre dell’anno con ricavi netti di 28,99 miliardi di euro, in salita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2017. A scendere in maniera decisa, invece, è stato il reddito operativo adjusted (-11%) risultato di 1,66 miliardi. La flessione a parità di cambi è stata di un più modesto -3%.
L’utile netto trimestrale di FCA è crollato del 35% da quota 1.155 milioni a quota 754 milioni, sempre su base annua. L’utile netto adjusted di 981 milioni di euro, invece, si è confrontato con i 1.080 milioni del pari periodo 2017, per una flessione del 9%.
Di conseguenza, l’utile per ciascuna delle azioni FCA (EPS) è sceso da €0,74 a €0,48, mentre il dato diluito è passato da quota €0,69 a quota €0,62.
La prima semestrale del 2018
Più o meno simile a quello trimestrale è stato l’andamento di ricavi e utili nella prima metà dell’anno. Sul primo fronte il dato a 56,02 miliardi di euro si è confrontato con i 55,644 miliardi del pari periodo 2017. La variazione è stata dunque positiva dell’1%.
L’EBIT adjusted, invece, è passato da quota 3,402 a quota 3,266 miliardi di euro (-4% su base annua), mentre l’utile netto è scivolato di ben 21 punti percentuali, scendendo da quota 1,796 miliardi a quota 1,775 miliardi di euro. L’EPS diluito è sceso da €1,15 a €1,13, mentre quello adjusted è salito da €1,12 a €1,29.
Trimestrale e semestrale di FCA hanno confermato quanto già dichiarato da Sergio Marchionne in occasione della presentazione del piano industriale 2022: la società ha azzerato l’indebitamento. Il dato a fine giugno si è attestato a 456 milioni, in deciso miglioramento rispetto ai 2,39 miliardi di fine anno.
FCA ha tagliato le stime sul 2018
A pesare in misura maggiore sull’odierno andamento delle azioni FCA sono state le nuove stime sul 2018 contenute nell’odierna relazione trimestrale. Ora il gruppo non si aspetta più ricavi di 125 miliardi di euro, bensì un dato compreso tra i 115 e i 118 miliardi.
Per quel che riguarda il risultato operativo, invece, la ex società di Marchionne aveva inizialmente previsto circa 8,7 miliardi. Quella stima è stata ora ridimensionata a 7,5 - 8 miliardi di euro.
Giù, secondo quanto si apprende dalla trimestrale, anche le previsioni sulla liquidità netta, vista ora a 3 miliardi dai 4 miliardi inizialmente stimati.
Confermate, invece, le stime sull’utile netto adjusted, che dovrebbe aggirarsi sui 5 miliardi di euro, oltre che quelle su tutti gli altri obiettivi finanziari presentati con il Piano industriale 2022.
La revisione delle stime contenuta nella trimestrale, ha di fatto affossato le azioni FCA, attualmente in ribasso di oltre il 10% su quota €14,08.
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