Truffa Amazon: si richiedono 2 o 3 euro per riscattare pacchi in giacenza ma i truffatori svuotano il conto corrente. Ecco come funziona la trappola e come riconoscerla.
Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando le vittime di una nuova truffa che sfrutta la notorietà di Amazon per svuotare il conto corrente dei malcapitati. Questa truffa è nota come “brushing”. Il verbo “brush” in inglese significa “spazzolare”, ed è proprio questo lo scopo dei malintenzionati del web: spazzare via tutti i nostri soldi dal conto corrente.
Gli utenti ricevono un messaggio o leggono un post sponsorizzato sui social in cui dei truffatori che si spacciano per Amazon invitano a pagare 2 o 3 euro per ricevere a casa decine di pacchi in stato di giacenza, ovvero pacchi che non sono stati mai ritirati da chi li ha acquistati. L’utente, dunque, pensando di non aver nulla da perdere se non quei pochi euro, segue la procedura, inserisce i dati del pagamento e scopre, alla fine, che il suo conto corrente è stato completamente svuotato.
Come funziona la nuova truffa Amazon
Per mettere in atto il brushing i truffatori inviano messaggi (via SMS o tramite social) oppure sponsorizzano dei post sui social network in cui comunicano che al modico prezzo di 2 o 3 euro si potranno riscattare e ricevere a casa decine di pacchi Amazon che si trovano in stato di giacenza, cioè acquistati e per qualche motivo mai consegnati.
L’utente che riceve il messaggio o visualizza il post viene invitato a cliccare su un link per completare la semplicissima procedura. Il link indirizza l’utente su un sito identico a quello di Amazon e chiede di inserire i dati di pagamento. L’utente - convinto di dover pagare solamente pochi euro - fornisce i dati e, oltre a non ricevere nessun pacco, perde tutti i propri soldi. I truffatori, infatti, utilizzano i dati della carta inseriti dall’utente per prelevare tutta la liquidità presente sul conto.
Come riconoscere la truffa Amazon dei pacchi in giacenza
Questa truffa è molto pericolosa ma non è difficile da riconoscere se si impiegano alcune accortezze nel verificare la veridicità dei messaggi o dei post.
Ecco alcuni consigli per riconoscere la trappola legata al falso invio dei pacchi in giacenza da parte di Amazon:
- verificare il modo in cui sono scritti i messaggi o i post. Questi sono spesso scritti male, in un italiano stentato o molto semplice, o ancora con piccoli errori grammaticali;
- verificare che l’URL di Amazon Italia sia https://www.amazon.it e che qualsiasi altra componente del link presenti sempre un punto prima della dicitura Amazon.it, per esempio, pay.amazon.it. Prima di quel punto i siti Amazon ufficiali non presentano mai una stringa di numeri;
- evitare di cliccare sui link dei messaggi e verificare sempre se l’offerta proposta esista e sia spiegata sul sito ufficiale di Amazon.
Le altre truffe su Amazon
Non è la prima volta che il colosso dell’e-commerce viene preso di mira dai truffatori. Un’altra nota truffa legata ad Amazon riguarda comunicazioni via email o chiamata da parte truffatori che si spacciano per consulenti dei servizi finanziari di Amazon e invitano i malcapitati a fornire i loro dati di pagamento per investire in azioni Amazon o in business per i quali promettono grandi ricavi in breve tempo. Amazon ha più volte chiarito ai suoi clienti, attraverso comunicazione email, che l’Azienda non ha niente ha che vedere con questo tipo di comunicazioni e invitando tutti a prestare attenzione alle truffe.
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A mietere molte vittime nell’ultimo anno è stata anche un’altra truffa messa in atto da alcuni criminali del web per estorcere denaro ai clienti Amazon. In particolare, gli utenti ricevono una email da parte di un indirizzo molto simile a quello ufficiale di Amazon in cui si promette la vincita di un costosissimo premio a patto che si partecipi a un sondaggio. Una volta che l’utente ha terminato di rispondere alle domande ha la possibilità di scegliere il suo premio, ma non gratuitamente. Infatti, questo premio ha un costo di pochissimi euro. L’utente, dunque, di fronte alla possibilità di ottenere un iPhone a 3 euro, fornisce i propri dati di pagamento ai truffatori che, in pochi minuti, svuotano il suo conto corrente.
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