Trump: “Buon lavoro se i morti saranno 100.000”

Violetta Silvestri

30/03/2020

Nuove dichiarazioni di Trump sulla situazione coronavirus negli USA. Lo scenario per gli Stati Uniti è preoccupante, con previsioni da 200.000 morti. Il presidente ha affermato la gravità, mostrando, però, un discutibile ottimismo.

Trump: “Buon lavoro se i morti saranno 100.000”

Gli USA stanno vivendo i giorni più difficili da quando è esplosa l’epidemia di coronavirus. Il suo primato di contagiati nel mondo conta ormai quasi 145.000 casi positivi e più di 2.500 morti.

Ospedali al collasso e Stati in agitazione per carenza di materiale sanitario fanno da sfondo a una nazione che secondo il presidente sarà vittoriosa in quella che, nel tradizionale gergo americano, è una vera e propria “guerra” combattuta contro un nemico straniero, questa volta invisibile.

Lo scenario, però, si sta facendo davvero cupo. Lo ha annunciato a chiare parole Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive del Governo: gli Stati Uniti potrebbero sperimentare anche 200.000 morti e milioni di infezioni senza le dovute misure precauzionali rigorose.

Una dichiarazione quasi scioccante, che ha obbligato il presidente a fare un passo indietro rispetto alla frenesia di riaprire tutto entro Pasqua.

Eppure, Trump ha mantenuto un tono ottimistico sull’operato della sua amministrazione contro il coronavirus, sfociando nuovamente nella superficialità.

Coronavirus: se 100.000 vittime buon lavoro del Governo per Trump

Alla fine Donald Trump ha dovuto cedere alle pressioni sul mantenimento di misure restrittive ancora per altre settimane. Il presidente, quindi, ha esteso la chiusura nazionale per un mese, capitolando dinanzi agli esperti di salute pubblica e alla realtà scientifica.

Il peggio della pandemia di coronavirus deve ancora arrivare e la Casa Bianca non può continuare a minimizzare. Così, il presidente ha nuovamente mostrato tutta la contraddittorietà e la poca lungimiranza con la quale sta affrontando questa sfida dell’epidemia.

Se non fosse per i consiglieri esperti di medicina, probabilmente Trump avrebbe continuato dritto con la sua strategia di riaprire tutto il prima possibile in nome dell’economia.

Ma le proiezioni aggiornate sull’andamento del coronavirus negli USA sono davvero poco rassicuranti: anche con le misure di contenimento i decessi potrebbero arrivare a 200.000 e senza i provvedimenti adeguati ci sarebbe un bilancio drammatico, con morti vicini alla soglia dei 2 milioni.

Il presidente, quindi, ha dovuto ammettere che le idee di riattivare il Paese e le sue attività per Pasqua e riaprire gradualmente gli Stati erano solo ipotesi. Ad oggi, anche la potenza americana dovrà restare ferma e chiusa almeno fino al 30 aprile.

Eppure, Trump non ha esitato a mostrare una visione ottimistica, molto discutibile. Viste le ultime proiezioni su morti e contagi potenziali nelle prossime settimane, secondo il presidente un bilancio di 100.000 vittime significherà aver fatto un buon lavoro.

Trump in piena contraddizione: USA in recupero a giugno?

Continua il disorientamento di Trump dinanzi all’epidemia. Il desiderio di far ripartire la macchina economica e finanziaria della più grande potenza mondiale non sarà soddisfatto, almeno nelle prossime settimane.

Il presidente si è detto scioccato delle immagini sulla situazione degli ospedali nel Queens, a New York. Nel suo ultimo discorso, quindi, ha azzardato il 1 giugno come possibile data per avviare la normalità nel Paese.

Al momento, quindi, restano in vigore le misure restrittive. Le linee guida raccomandano di evitare raduni di grandi gruppi e sollecitano gli anziani e chiunque abbia problemi di salute a rimanere a casa. Le persone sono state anche invitate a lavorare a casa quando possibile ed evitare ristoranti, bar, viaggi non essenziali.

Una saggia decisione, secondo il dr. Fauci. In attesa di nuove - e contraddittorie - dichiarazioni di Trump sulla situazione del coronavirus negli USA.

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