Tra piani per cooptare Canada e Groenlandia, poteri straordinari e ambizioni tecno-autoritarie, Trump ristruttura il mondo. E a farne le spese sarà l’Europa.
Dalla fine degli anni ’90 inizia, su spinta americana, la stagione dei “merger&acquisition”, ovvero un processo di crescita di alcune compagnie che si fondono con altre per creare giganti di mercato in grado di avere monopolio o oligopolio.
La si potrebbe definire una “corsa alle dimensioni” per creare campioni assoluti in grado di sbaragliare ogni concorrenza. Sembrerebbe che Trump abbia pensato di trasferire il modulo in politica statale-geopolitica.
Da qui la richiesta di acquisto della Groenlandia e l’uscita sul Canada come 51° stato dell’Unione. In Groenlandia si sta rivitalizzato il movimento indipendentista eccitato dall’idea di farsi comprare dagli statunitensi rivendicando prima la sovranità dalla Danimarca e stante che forse già quest’anno potrebbe tenersi il referendum per la piena autonomia, Trump ha inviato lì in missione il figlio. [...]
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