Tunnel carpale: diritti del lavoratore e indennità INAIL

Simone Micocci

7 Giugno 2017 - 12:04

Cos’è la sindrome del tunnel carpale? A cosa ha diritto il lavoratore che ne viene colpito? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Tunnel carpale: diritti del lavoratore e indennità INAIL

La sindrome del tunnel carpale è la malattia nervosa periferica più frequente nelle persone, specialmente per chi svolge mansioni manuali o lavora in ufficio e per buona parte della giornata utilizza il mouse del computer.

Proprio per questo motivo la sindrome del tunnel carpale è riconosciuta come una malattia professionale dal Ministero della Salute e il lavoratore che ne è affetto ha diritto all’indennizzo dell’INAIL.

Nel dettaglio, per il Ministero della Salute possono essere causa del tunnel carpale tutti quei lavori che comportano, in maniera “non occasionale”:

  • movimenti ripetuti o prolungati del polso;
  • prensione della mano;
  • mantenimento di posture incongrue;
  • compressione prolungata;
  • impatti ripetuti sulla regione del carpo.

La sindrome infatti è causata dalla compressione del nervo mediano del polso, molto frequente per quei lavoratori che per la maggior parte del tempo utilizzano le mani. Ad esempio, sono molto colpiti da questa sindrome gli impiegati pubblici, ma anche gli addetti nel settore tessile e manifatturiero.

Il tunnel carpale causa dei dolori lancinanti e in molti casi per risolvere il problema è necessaria un’operazione chirurgica.

Insomma, si tratta di una sindrome molto seria se non altro perché ogni anno colpisce tantissimi lavoratori; ecco perché per prevenirlo consigliamo a tutti coloro che utilizzano il computer l’acquisto di un mouse ergonomico fatto apposta per evitare la compressione del nervo mediano.

Se invece è troppo tardi e cominciate ad avvertire dei dolori al polso vi interesserà sapere come fare la richiesta all’INAIL per ricevere l’indennizzo per la malattia professionale e quali sono i diritti a voi riconosciuti. Trovate tutto quello che vi serve sapere in questa guida dedicata ai diritti del lavoratore affetto dalla sindrome del tunnel carpale.

Cos’è la sindrome del tunnel carpale?

Il primo sintomo per accorgersi del sopravvenire della sindrome del tunnel carpale è un intorpidimento della mano e delle dita, al quale poi seguirà un dolore molto forte una volta che il problema si farà più serio.

La sindrome consiste nell’infiammazione dei tessuti circostanti ai tendini flessori presenti nel tunnel carpale, che porta ad una compressione del nervo mediano.

Questo nervo ha la funzione di portare la sensibilità al pollice, all’indice, al media e ad una parte dell’anulare; il gonfiore dei tessuti che lo circondano provocando la sua compressione ne determina una sofferenza e ciò spiega il forte dolore che è costretto a sopportare chi viene colpito da questo problema.

Le cause della sindrome del tunnel carpale sono:

-* ereditarietà: sono più soggetti a questa sindrome quelle persone che hanno il tunnel carpale più piccolo del normale. Questa è una caratteristica che viene ereditata;

  • tipologia di lavoro: come vi abbiamo anticipato, la sindrome del tunnel carpale è più frequente per quelle persone che svolgono determinate mansioni manuali;
  • cambiamenti ormonali: ad esempio la gravidanza può essere un elemento che favorisce l’infiammazione dei tendini del tunnel carpale;
  • età: sindrome più frequente nelle personi anziane;
  • essere affetti da altre malattie: alcune patologie come il diabete o l’artrite reumatoide sono un fattore scatenante della patologia.

Questi fattori quindi possono portare alla sofferenza del nervo mediano e di conseguenza alla sindrome del tunnel carpale che oltre ai forti dolori provoca al paziente una riduzione della capacità motoria del polso e della mano.

Per ridurre l’infiammazione potrebbe essere sufficiente l’uso di un tutore, oppure dei farmaci anti-infiammatori non steroidei, ma nei casi più gravi è necessaria l’operazione chirurgica.

Essendo riconosciuta come malattia professionale dal Ministero della Salute, però, il paziente al quale viene riconosciuta la causa di servizio ha diversi diritti; vediamo quali sono.

I diritti del lavoratore affetto dalla sindrome del tunnel carpale

Per essere riconosciuta la causa di lavoro è necessario che la mansione svolta dal dipendente soddisfi determinate condizioni.

Come possiamo leggere nella tabella sulle “malattie professionali” pubblicata dall’INAIL nel 2008, infatti, sono riconosciute come causa scatenante della sindrome tutte quelle “lavorazioni svolte, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti o prolungati del polso o di prensione della mano, mantenimento di posture incongrue, compressione prolungata o impatti ripetuti sulla regione del carpo”.

Per “non occasionale” si intendono tutte quelle mansioni svolte, come chiarito dalla Corte di Cassazione, in modo prolungato, quotidiano, continuativo e sistematico.

Il lavoratore che soddisfa questi requisiti non è dovuto a dimostrare il nesso di causalità tra le mansioni svolte e l’infiammazione del tunnel carpale per l’ottenimento dell’indennizzo INAIL. Sarà l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro a dover verificare se il lavoratore non abbia svolto le mansioni da lui indicate in maniera “occasionale” oppure se ha contratto la malattia per cause extralavorative.

Il lavoratore affetto dalla sindrome del tunnel carpale, quindi, per vedersi riconoscere il proprio diritto a percepire l’indennità INAIL deve solamente inoltrare all’ente il certificato medico e aspettare il riconoscimento della malattia professionale e dello stato di inabilità temporanea assoluta.

Nel dettaglio, per chi è affetto dalla sindrome del tunnel carpale il periodo massimo di indennizzabilità della cessazione dell’attività lavorativa è pari a due anni.

Il certificato va inviato all’INAIL entro il 15° giorno dalla data in cui si è manifestata la malattia. È possibile però che il certificato medico sia stato già presentato al datore di lavoro; in questo caso sarà quest’ultimo ad inviarlo all’INAIL entro il 5° giorno successivo dalla data in cui gli è stato consegnato dal dipendente.

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