Nel nostro portafoglio, tramite il quale investiamo utilizzando Turbo Certificates, questa settimana entra una posizione rialzista su Telecom Italia.
Il quadro generale rispetto a 7 giorni fa non è cambiato: economia reale e mercati finanziari non sono mai stati così distanti (e, da quel che sembra, non hanno neanche troppa fretta di riavvicinarsi). Gli operatori si stanno comportando come qualche anno fa, quando all’indomani della grande crisi le cattive notizie rappresentavano il preludio per l’introduzione di nuovi stimoli.
Oggi come allora si ritiene che gli stimoli di governi e banche centrali, con le misure varate da queste ultime in netta prevalenza, possano garantire ai mercati finanziari di fare a meno dei fondamentali economici.
Non a caso, in vista del meeting della BCE del prossimo 16 luglio e delle discussioni relative il “Recovery Fund” da 750 miliardi di euro, anche i listini europei sono tornati a salire. Qualche giorno fa, il numero 1 della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha rimarcato che ci aspettano un paio di anni di disinflazione/deflazione che, tradotto, vuol dire che le misure straordinarie ci faranno compagnia ancora per parecchio tempo.
Possibili scossoni potrebbero arrivare con l’avvio della nuova stagione delle trimestrali a stelle e strisce. Per il periodo aprile-giugno, gli analisti di Factset stimano una contrazione degli utili per le aziende facenti parte dello S&P500 del 44% con i ricavi che dovrebbero segnare un -10,9%. Per quanto riguarda l’ultima riga di conto economico, cali particolarmente decisi sono attesi nel comparto energetico (-139%), nell’automotive (-213%) e nei trasporti (-151%). Contrazione decisamente meno marcata per i tecnologici (-13,4%).
Attenzione, perché molte aziende potrebbero aver volontariamente esagerato a rivedere i numeri al ribasso per capitalizzare risultati che, nonostante un confronto annuo impietoso, finiranno per risultare migliori del previsto.
Portafoglio del martedì: entra Telecom Italia
Da giugno 2020, il recupero di Telecom Italia si è fermato bruscamente, messo in difficoltà dal livello orizzontale espresso dai massimi del 18 maggio 2020. Al momento, i corsi hanno rimbalzato sulla linea di tendenza disegnata con i massimi del 24 marzo e 18 maggio 2020.
Sebbene il quadro grafico sia decisamente orientato al ribasso, si potrebbero valutare strategie di natura long in caso di approdo da parte delle quotazioni sulla zona dei 0,337 euro, dove transitano sia la trendline disegnata con i lows del 16 marzo e 22 maggio 2020, che il sostegno espresso dai minimi del 21 aprile scorso.
In tale contesto, uno stop loss sarebbe localizzabile al di sotto di 0,3110 euro, mentre l’obiettivo a 0,37 euro. Per questa strategia, si adatta particolarmente bene il certificato Turbo Long di Unicredit con ISIN DE000HV4D7V9 e leva 2,50, a cui dedichiamo il 10% del nostro portafoglio.
In generale, visto l’attuale contesto di mercato, non abbiamo ritenuto opportuno apportare modifiche ai livelli proposti negli scorsi numeri del Portafoglio del Martedì.
Ricapitolando, Prysmian ed Eur/Usd sono in guadagno rispettivamente del 20,02% e 7,91%. La nota negativa rimane lo short sul FTSE Mib, che rispetto alla scorsa settimana segna un -7,58%. Dopo un avvio promettente, è stato raggiunto lo stop loss su STM, che archivia una perdita del -13,55%. Il portafoglio si porta quindi ad una performance momentanea del +12,49%.
I prodotti e le rispettive leve sono stati selezionati alle 11:05 del 13 luglio 2020. Le strategie si considerano valide se i prezzi toccano il punto di entrata prima del take profit o dello stop loss.
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