Un gruppo di creditori, tra cui Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, ha già accettato una sospensione dei pagamenti fino a marzo 2027.
Alla fine di agosto, è scaduta la sospensione dei pagamenti di due anni concessa ai detentori dei 20 miliardi di dollari di obbligazioni internazionali dell’Ucraina. A causa dell’invasione russa nel febbraio 2022, che ha devastato l’economia e le finanze del Paese, l’Ucraina è stata costretta a congelare i pagamenti del debito per evitare il default sovrano. Ora, Kiev sta cercando di garantire una ristrutturazione del debito prima che la moratoria sui pagamenti termini, affrontando sfide senza precedenti in un contesto di guerra in corso e di prospettive economiche incerte.
Il programma dell’Ucraina con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede che il Paese debba ristrutturare il suo debito commerciale, anche se il Fondo non impone una tempistica specifica. Tuttavia, Kiev vuole mantenere l’accesso ai mercati internazionali dei capitali. Un eventuale default sovrano, che potrebbe verificarsi se il Paese non riesce a raggiungere un accordo per la ristrutturazione o a prolungare la moratoria sui pagamenti, limiterebbe gravemente la capacità dell’Ucraina di ottenere prestiti da istituzioni multilaterali. Mantenere la fiducia dei creditori internazionali è fondamentale per evitare di perdere ulteriormente l’accesso a fonti di finanziamento essenziali.
L’Ucraina ha obbligazioni internazionali con un valore nominale di 19,7 miliardi di dollari, distribuite su undici titoli denominati in dollari e due in euro, con scadenze comprese tra il 2024 e il 2035. Inclusi gli interessi scaduti, il Paese deve circa 23,6 miliardi di dollari, secondo le stime di JPMorgan. Oltre a ciò, c’è un ulteriore debito di 2,6 miliardi di dollari legato a un meccanismo creato durante la ristrutturazione del debito del 2015, in seguito all’annessione della Crimea da parte della Russia. Questo strumento, legato agli obiettivi di crescita del PIL, fu ideato per offrire un incentivo ai creditori. [...]
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