Le due compagnie al punto più basso dalle rispettive IPO, ma continuano a lottare. I dettagli
Uber e Lyft non hanno certo entusiasmato per le loro performance a Wall Street dal loro debutto all’inizio di quest’anno. Le azioni di entrambe le società segnano un ribasso di oltre il 30% rispetto al loro prezzo di partenza delle rispettive IPO.
Lyft è precipitato di oltre il 7% a inizio settimana e ha toccato un nuovo minimo storico nella giornata di ieri, salvo poi recuperare parzialmente; mentre Uber ha perso quasi il 6% martedì raggiungendo il suo punto più basso, prima del rimbalzo di ieri.
Gli investitori, ormai al limite, chiedono il prima possibile “prove dell’imminente arrivo di una luce alla fine del tunnel della redditività”, così come dichiarato da Daniel Morgan, senior portfolio manager di Synovus Trust Company.
Uber e Lyft ai minimi storici
Entrambe le compagnie hanno di recente fatto registrare grosse perdite. Uber ha perso più di 5,2 miliardi di dollari nel secondo trimestre, mentre Lyft ha segnato un rosso di quasi 650 milioni di dollari.
Con grossa probabilità, nessuna delle due riuscirà a raggiungere la redditività entro il 2020 o il 2021. Lyft ha comunque segnato una crescita dei ricavi notevole. Le vendite sono aumentate di più del 70% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Dall’altro lato, le entrate di Uber hanno fatto registrare un molto più modesto +13% rispetto al secondo trimestre dell’anno passato.
Ma Uber è una realtà molto più grande di Lyft, quindi non sorprende che le sue vendite non crescano rapidamente come quelle di Lyft.
Ma il clamore che ha circondato l’IPO di Uber rende ancora più deludente il dato così modesto alla voce entrate, come ha fatto notare anche Morgan Stanley.
Ora la domanda che circola tra i mercati è la seguente: Uber e Lyft saranno mai all’altezza dell’hype che le circondava prima dei rispettivi esordi a Wall Street?
Alcuni potrebbero ricordare come anche Facebook abbia attraversato un periodo di risultati tutt’altro che esaltanti a Wall Street dopo la sua IPO nel 2012, per poi però viaggiare in territorio positivo praticamente senza soste sulla scia delle forti vendite e della crescita dei profitti. Persino Amazon registrò perdite per anni prima di imboccare la via della redditività.
Ma Facebook e Amazon sono innegabili leader di mercato, e lo erano anche quando sono diventati pubblici. Uber e Lyft si trovano in una posizione molto diversa, rappresentando l’una una minaccia per l’altra e dovendo fare i conti con la concorrenza di realtà come Didi, Ola, Grab e Careem sui mercati internazionali.
Gli investitori intanto cominciano a diventare scettici sulla capacità di Uber, Lyft e di molti altri unicorni di alto profilo di guadagnare profitti nel prossimo futuro.
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