La compagnia condannata a pagare una multa di più di 1 milione di dollari dopo ripetute violazioni
Uber è stata condannata a pagare una multa pari a 1,1 milioni di dollari da un giudice statunitense.
La maxi-sanzione segue una serie di ripetute violazioni dei diritti di un utente specifico, che ha denunciato la cosa più volte nel tempo, la prima nel lontano 2016.
La cifra è la risultante di 324mila dollari di danni fisici e morali e 800mila dollari di spese legali e giudiziarie, come si evince dal lodo arbitrale pubblicato online dagli stessi avvocati dell’utente.
Uber, multa da oltre 1 milione di dollari: ecco perché
La maxi-sanzione ai danni del colosso del trasporto automobilistico privato arriva dopo che a una donna cieca è stata negata una corsa più di 12 volte in meno di due anni.
Il giudice ha stabilito che i conducenti della compagnia hanno discriminato la donna, Lisa Irving, in tutte le occasioni accompagnata dal suo cane guida, e l’hanno fatto molte volte nel corso degli anni.
In più, ha subìto anche ripetuti “abusi verbali” dai conducenti, 14 volte tra il 2016 e il 2018 secondo l’avvocato, Adam Wolf. In una dichiarazione precedente alla decisione del giudice, la donna si è detta “violata e umiliata”:
“Mi sono sentita umiliata, sminuita, svalutata, imbarazzata, arrabbiata, frustrata e violata”.
Il giudice non ha accolto l’impianto difensivo di Uber, che puntava a scaricarsi dalle responsabilità in ottica delle violazioni dell’Americans with Disabilities Act, in quanto i suoi conducenti sarebbero “appaltatori indipendenti”:
“Al di là dal fatto che i conducenti siano dipendenti o meno, Uber è comunque soggetta all’Americans with Disabilities Act (ADA) in virtù del rapporto contrattuale con i suoi conducenti”,
si legge all’interno della sentenza.
Un portavoce di Uber ha dichiarato che la società è in forte disaccordo con il comportamento dei conducenti in questi casi, e ha sottolineato come le linee guida della compagnia vietino sempre di negare corse ai passeggeri con animali o per via di una disabilità visiva:
“Siamo orgogliosi che la tecnologia di Uber abbia aiutato le persone non vedenti a ottenere un mezzo di trasporto, e ci rammarichiamo dell’esperienza della signora Irving”.
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