Deludono i conti del secondo trimestre del gruppo che registra una storica perdita da oltre 5 miliardi. Pesano l’IPO e la concorrenza.
Trimestrale da dimenticare per Uber. Le aspettative sui conti della società di San Francisco erano molto alte ma i risultati finanziari comunicati a mercati chiusi si sono mostrati ben distanti dalle aspettative.
L’azienda che si occupa di trasporto automobilistico tramite applicazione mobile ha registrato una storica perdita di oltre 5 miliardi di dollari. Un dato inatteso che si configura come il peggior rosso di sempre.
A incidere sulla deludente performance i costi dell’IPO, ma anche la concorrenza che sta diventando sempre più agguerrita.
Dopo la brillante seduta in Borsa di ieri, nell’after hour di Wall Street, il titolo Uber è arrivato a perdere fino al 12%.
Trimestrale Uber mostra perdita di oltre 5 miliardi
Dopo l’IPO del maggio scorso, la società si aspettava un dato negativo ma probabilmente non era pronta a segnare un rosso da 5,23 miliardi di dollari.
La storica perdita, però, non sarebbe da addebitare solo agli straordinari costi dello sbarco in Borsa – pari a 3,9 miliardi di dollari - ma anche al proliferare di nuovi competitor che stanno dando filo da torcere su diversi mercati, primo fra tutti quello dell’America Latina, dove i ricavi sono crollati del 24% a livello annuale.
Nello stesso contesto, però, Lyft - concorrente di Uber – ieri aveva prospettato un quadro diverso del proprio business: vendite in significativo aumento e previsioni di perdita inferiori alle attese per il 2019.
Inoltre, nel commentare i risultati, aveva lasciato intendere che la guerra delle tariffe tra le due società si stava ormai esaurendo.
Il numero uno di Uber, commentando in teleconferenza la trimestrale, ha sottolineato lo stesso aspetto:
“L’ambiente competitivo sulla piattaforma di prenotazione dell’auto continua a stabilizzarsi e migliorare”
sono state le parole di Dara Khosrowshahi.
Risultati deludenti
L’attività di Uber nel trimestre di riferimento non è andata come avrebbe dovuto, è chiaro. L’azienda –esclusi i costi dell’IPO - ha lasciato per strada 1,3 miliardi di dollari tra aprile e giugno, ben 300 milioni in più rispetto al miliardo perso nel trimestre precedente.
Il fatturato del gruppo è aumentato ma molto meno del previsto, crescendo solo del 14% rispetto al 20% atteso, e portandosi a 3,17 miliardi di dollari.
Il giro d’affari di Uber ha dunque subito una brusca frenata e né azienda né analisti si aspettavano un rallentamento di tale portata, ma si mostra ancora in crescita.
“Sebbene continuiamo a investire massicciamente per la nostra crescita, vogliamo anche che sia una crescita di qualità e in questo trimestre abbiamo fatto progressi in questa direzione”
ha commentato infatti il direttore finanziario Nelson Chai.
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