Ucraina, ecco quali sono tutte le armi inviate dall’Italia e quanto costano

Emiliana Costa

16/05/2022

Guerra in Ucraina, ecco tutti gli equipaggiamenti militari inviati dal governo Draghi a Kiev. Quanto costano? Entriamo nel dettaglio.

Ucraina, ecco quali sono tutte le armi inviate dall’Italia e quanto costano

Equipaggiamenti, missili, bombe, mortai e mitragliatrici: si tratta degli aiuti militari dell’Italia all’Ucraina. Le nuove armi che saranno inviate a Kiev sono contenute nel nuovo decreto, ma l’elenco è secretato. Nella lista top secret tutti i rifornimenti che andranno avanti fino al prossimo 30 settembre.

Oggi il ministro della Difesa Lorenzo Guerini illustra al Copasir il terzo decreto del governo per inviare armi a Kiev. Decreto firmato con i ministri degli Esteri e dell’Economia, Luigi Di Maio e Daniele Franco. Anche dopo l’approvazione dei precedenti decreti, Guerini è stato sentito dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ma quali sono le armi che l’Italia invierà all’Ucraina? Entriamo nel dettaglio.

Ecco le armi che l’Italia invierà all’Ucraina

La lista dei nuove armi italiane all’Ucraina è top secret, ma ci sarebbero delle certezze. Come riporta il Messaggero, di sicuro tra le nuove forniture belliche non ci saranno né carri armati né droni. Discussione aperta sugli obici da 155/39 FH70, ovvero cannoni a motore che permette riposizionamenti e piccoli spostamenti e che hanno una gittata di più di 20 chilometri.

Per gli aiuti all’Ucraina, l’Italia è al sesto posto nel ranking del Kiel Institute for the World Economy: 260 milioni di euro totali. E al quarto posto considerando solo le armi inviate, che ammontano a circa 150 milioni. Finora l’Italia ha inviato sistemi anticarro e antiaereo, mitragliatrici leggere e pesanti e mortai dal valore stimato tra 100 e 150 milioni di euro.

Nella prima tranche di equipaggiamenti inviati, presenti anche le mitragliatrici pesanti MG 42/59, che i fanti italiani hanno utilizzato negli scontri con i talebani. Non è tutto. I voli partiti da Pratica di Mare e da Pisa hanno portato in Ucraina anche diversi missili terra-aria Stinger. «Sistema missilistico terra-aria impiegato contro la minaccia aerea condotta a bassissime quote», si legge sul sito dell’Esercito italiano.

Inoltre, si aggiunge una piccola quantità di razzi anti-carro Panzerfaust. Grazie a uno stanziamento di 12 milioni - sempre nella prima tranche di equipaggiamenti - sono stati inviati a Kiev anche «equipaggiamenti per la protezione individuale e della popolazione civile». Tra questi, elmetti, giubbotti antiproiettile, dispositivi per individuare mine e ordigni esplosivi.

Potenziamento della presenza militare italiana nell’Europa dell’est

Gli aiuti militari italiani all’Ucraina (per un valore totale di circa 150 milioni di euro) si sono aggiunti al decreto del governo Draghi che stanziava 174 milioni di euro tra il 2022 e il 2023 per potenziare il contingente militare nell’Europa dell’Est. Con il rafforzamento delle tre missioni preesistenti: Romania, Lettonia e Mediterraneo Orientale.

Ora, con l’ultimo decreto, l’Italia invierà militari in Ungheria e Bulgaria per il rafforzamento del fianco sud est della Nato. Nelle prossime settimane, saranno oltre 600 i soldati che partiranno per Romania e Ungheria mentre 250 verranno mandati in Bulgaria. Si tratta di militari appartenenti ai nuclei speciali come lagunari, paracadutisti, alpini, incursori del Comsubin.

In Ungheria, l’Italia potrebbe acquisire il comando delle truppe della Nato. In questo caso il contingente aumenterebbe di altre cento unità. Dopo l’audizione di oggi di Guerini al Copasir, il prossimo step è quello di giovedì 19 maggio, quando il presidente del Consiglio Maria Draghi farà la sua informativa sull’Ucraina alla Camera e al Senato.

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