Il paradosso della guerra in Ucraina: la controffensiva di Kiev è un flop ed è la Russia ora ad attaccare, ma l’Occidente sta tentando goffamente di nascondere le difficoltà.
Piccola premessa: nella guerra in Ucraina nessuno fa il tifo per la Russia anzi, chi nel suo piccolo vi scrive, reputa Vladimir Putin un criminale già dai tempi in cui gli attuali detrattori del presidente russo gli stendevano tappeti rossi ai piedi e indossavano magliette con raffigurato il suo volto.
Detto questo, nelle ultime settimane appare goffo il tentativo dei media mainstream, degli apparati militari e di quelli governativi, di provare a camuffare quello che appare evidente: l’Ucraina sta perdendo questa guerra, anche se sul concetto di “vittoria” della Russia ci sarebbe molto da discutere.
Il racconto che siamo costretti a sorbirci della guerra in Ucraina in Occidente fa tornare alla mente il personaggio di Winston Smith, il protagonista del libro 1984 assoluto capolavoro di George Orwell, che di mestiere lavorava al ministero della Verità con il compito di “riscrivere i documenti storici, censurando qualunque informazione gli venga passata dai superiori (libri e giornali) che non rispecchi la linea imposta dal regime, che varia su base giornaliera”.
Così stando al nostro governo e ai nostri media - ma la narrazione è simile in buona parte dell’Alleanza atlantica - inizialmente avremmo dovuto “spezzare le reni” alla Russia tramite le sanzioni che invece finora hanno solo svuotato le tasche della nostra classe media e del sottoproletariato.
Poi è stata la volta dell’invio di armi, sempre più potenti e offensive, che avrebbe dovuto permettere all’Ucraina di vincere la guerra attraverso una controffensiva che è stata anticipata mesi prima permettendo così al nemico di realizzare trincee e fortificazioni, minando il terreno e posizionando l’artiglieria che quotidianamente falcia l’avanzata dai poveri soldati ucraini che tentano l’assalto alle postazioni nemiche.
La verità però è ben altra: per stessa ammissione di Kiev e di Washington la controffensiva è “lenta” per usare un eufemismo visto che, nonostante le tante perdite su entrambi i fronti, la situazione territoriale è la stessa di questa primavera anzi, a fronte di alcuni villaggi conquistati dall’Ucraina nelle vicinanze di Bakhmut, i russi ora starebbero avanzando verso Kherson.
leggi anche
Guerra Ucraina, chi sta vincendo? La mappa 2023 aggiornata dei territori conquistati dalla Russia
Perché l’Ucraina sta perdendo la guerra
Al momento noi siamo a conoscenza soltanto di quello che in questa guerra è l’obiettivo dichiarato dell’Ucraina: riconquistare tutti i territori che attualmente sono controllati dalla Russia, Crimea compresa. Se ci basiamo su questo parametro, Kiev è assai lontana dalla vittoria visto che quasi il 20% del Paese ora è in mano al nemico.
A Vladimir Putin invece potrebbe andare bene anche mantenere il controllo degli attuali territori annessi, per siglare poi una tregua che de facto andrebbe a certificare le sue conquiste e a impedire un ingresso dell’Ucraina nella Nato visto che, solitamente, l’Alleanza atlantica non accetta Paesi che hanno questioni territoriali aperte come ribadito anche nel recente vertice di Vilnius.
Mentre la prima linea difensiva della Russia non è stata ancora scalfita, così ai giornalisti d’Oltreoceano il presidente del Joint Chiefs of Staff, il generale Mark Milley, ha commentato lo stato della guerra "una quantità significativa di potenza di combattimento non è stata ancora impegnata; in questo momento stanno preservando (l’Ucraina ndr) il loro potere di combattimento e si stanno facendo strada lentamente, deliberatamente e costantemente attraverso tutti questi campi minati, ed è una dura lotta”.
Il generale Mark Milley ha detto una cosa vera - le truppe di Kiev non solo ancora non hanno utilizzato tutte le armi arrivate dall’Occidente, ci mancherebbe sennò avrebbero dovuto alzare bandiera bianca, ma non hanno schierato pure tutte le truppe di élite ovvero quelle addestrate negli ultimi mesi in Occidente -, ma allora cosa dire della Russia che nei suoi magazzini può contare fortunatamente inutilizzati - su missili ipersonici e armi nucleari che potrebbero polverizzare il mondo intero?
Sul Corriere della Sera si legge poi che la Russia nelle ultime ore, tentando una sorta di contro-controffensiva, avrebbe concentrato “circa 100 mila uomini nel settore orientale, in direzione di Lyman e Kupiansk [...] l’Armata avrebbe ammassato anche 900 carri armati e 555 sistemi d’artiglieria 370 cannoni semoventi”.
Giusto per rendere l’idea della differenza di forze in campo, l’Ucraina ha dovuto pressare l’Occidente per mesi al fine di avere 300 tank - ottenendone poi probabilmente la metà - mentre la Russia ora ne avrebbe dislocati 900 (!!!) soltanto in uno dei tanti fronti aperti.
Ognuno è libero di avere le proprie convinzioni in merito a questa guerra, ci mancherebbe, ma voler continuare a negare l’evidenza va ben oltre le logiche della propaganda e, al momento, sono solo due le certezze: a morire sono i ragazzi ucraini e russi e, una volta che arriverà il cessate il fuoco, i colossi della finanza e dell’industria hanno già stretto accordi con Kiev per ricostruire - con buona parte dei soldi scuciti dall’Europa ovvero da noi - quel che resterà dell’Ucraina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA