Ue, crescita modesta e in peggioramento. E in Italia? Le previsioni invernali

Violetta Silvestri

15/02/2024

Le previsioni economiche invernali dell’Ue hanno tagliato le stime di crescita per l’Europa e anche per l’Italia. Quali sono le stime aggiornate su Pil e inflazione e cosa aspettarsi?

Ue, crescita modesta e in peggioramento. E in Italia? Le previsioni invernali

Le previsioni economiche Ue invernali hanno stimato un peggioramento della crescita ma un calo dell’inflazione più veloce di quanto previsto in autunno.

Il quadro dipinto dalla Commissione europea è a tinte fosche, anche per l’Italia dove il Pil è stato rivisto al ribasso rispetto alle stime precedenti. In generale, i numeri hanno mostrato che la recessione evitata per un pelo a fine 2023 ha comunque lasciato strascichi di debolezza e il 2024 è iniziato all’insegna di una ripresa modesta.

Le note più positive sono quelle evidenziate dall’inflazione: il calo dei prezzi energetici è stato finora rilevante, offrendo spiragli di ottimismo anche per quest’anno, in termini di pressioni al ribasso dell’inflazione generale e di allontanamento di una potenziale crisi energetica.

Sullo sfondo, comunque, le tensioni geopolitiche e la guerra in Medio Oriente restano motivi di massima allerta per crescita e inflazione, come si legge nel report sulle previsioni economiche invernali dell’Ue.

Previsioni economiche Ue: quanto crescerà il Pil?

Le prospettive di crescita in Europa sono state ridimensionate al ribasso per il 2024 dalle stime invernali della Commissione Ue. Nello specifico, le previsioni aggiornate fino al prossimo anno sono state così riviste:

PIL
UE:

  • 2023: 0,5%
  • 2024: 0,9%
  • 2025: 1,7%

Area euro:

  • 2023: 0,5%
  • 2024: 0,8%
  • 2025: 1,5%

A novembre la Commissione aveva stimato una ripresa oltre l’1% sia per i 27 Paesi che per la zona euro negli anni 2024 e 2025. L’aggiornamento, invece, ha tagliato le stime di crescita con questo commento del commissario Gentiloni:

“L’economia europea si è lasciata alle spalle un anno estremamente impegnativo, in cui una confluenza di fattori ha messo a dura prova la nostra resilienza. La ripresa prevista nel 2024 sarà più modesta di quanto previsto tre mesi fa, ma accelererà gradualmente sulla scia di un aumento dei prezzi più lento, di un aumento dei salari reali e di un mercato del lavoro straordinariamente forte”.

Un cauto ottimismo è stato espresso a margine di queste stime perché “il rallentamento dell’inflazione, la crescita dei salari reali e la resilienza dell’occupazione dovrebbero sostenere una ripresa dei consumi”, ha scritto la Commissione.

Il calo dei margini di profitto, inoltre, non dovrebbe impattare sugli investimenti visti beneficiare di “un graduale allentamento delle condizioni creditizie e dell’ulteriore implementazione della Recovery and Resilience Facility (RRF). Il ritmo di crescita dovrebbe stabilizzarsi sostanzialmente in linea con il potenziale, a partire dalla seconda metà di quest’anno”.

L’inflazione nelle stime invernali Ue

Le previsioni sull’inflazione sono state aggiornate come segue nelle stime invernali:

UE:

  • 2023: 6,3%
  • 2024: 3,0%
  • 2025: 2,5%

Area euro:

  • 2023: 5,4%
  • 2024: 2,7%
  • 2025: 2,2%

Il calo dei prezzi continuerà soprattutto grazie alla pressione al ribasso dal comparto energetico. Come specificato dal report della Commissione, infatti...“poiché l’offerta energetica continua a superare la domanda, i prezzi spot e futuri del petrolio e soprattutto del gas sono ora significativamente inferiori a quanto ipotizzato nelle previsioni autunnali. I prezzi al dettaglio dell’energia sono quindi destinati a scendere ulteriormente, aiutando l’UE a recuperare parte della competitività persa durante la crisi energetica”.

Da notare che anche nel 2025 il target inflazionistico della Bce del 2% non sarà centrato, mentre aumentano i rischi al rialzo per i prezzi a causa di guerre, minacce alle catene di approvvigionamento nel Mar Rosso, allarmi climatici.

Quali stime su Pil e inflazione in Italia?

In Italia, la Commissione europea ha previsto che il Pil crescerà solo dello 0,7% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025. Il Prodotto interno lordo per il 2023 è stato rivisto al ribasso rispetto alle stime autunnali, con un +0,6%.

Secondo le prospettive dell’Ue, nel nostro Paese “la produzione economica continuerà a crescere lentamente nel 2024, con il potere d’acquisto delle famiglie che dovrebbe beneficiare della disinflazione e dell’aumento dei salari, in un contesto di mercato del lavoro resiliente. Gli investimenti sono destinati a riprendersi, guidati da progetti infrastrutturali finanziati dal governo e dal Pnrr che compensano il freno derivante dalla minore spesa per la costruzione di alloggi. Si prevede che il PIL annuo cresca dello 0,7% in termini reali, leggermente inferiore a quanto previsto in autunno”.

Una accelerazione degli investimenti è prevista nel 2025 grazie soprattutto alla spinta dei progetti legati Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Per quanto riguarda l’inflazione, nella misurazione IAPC, si stima un +2,0% nel 2024 e un +2,3% nel 2025.

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