Unilever sta pianificando investimenti destinati a clima e ambiente per almeno 1 miliardo di euro. I dettagli
Unilever investe 1 miliardo di euro per il clima. La compagnia con sede a Londra ha annunciato nella giornata di ieri l’istituzione di un fondo nel quale tutti i suoi marchi - che comprendono colossi come Lipton, Kraft e Algida - verseranno complessivamente un miliardo di euro da investire in clima e ambiente.
Tutte le aziende che fanno capo ad Unilever viaggiano infatti verso lo stesso obiettivo: emissioni zero entro il 2039.
Società come Marmite e Ben & Jerry hanno confermato che l’investimento sarà speso nei prossimi dieci anni in progetti tra cui la conservazione dell’acqua, il ripristino del paesaggio, la protezione della fauna e la cattura del carbonio.
Alan Jope, CEO di Unilever, ha spiegato l’importanza dell’impegno preso specialmente in un momento del genere, alle prese con una pandemia che ha inevitabilmente ridefinito le priorità del pianeta:
“Mentre il mondo affronta gli effetti devastanti della pandemia di COVID-19 e le disparità razziali, non possiamo dimenticare che la crisi climatica rappresenta ancora una minaccia per tutti”.
Unilever investe 1 miliardo di euro per il clima
Per il CEO Alan Jope i cambiamenti climatici sono collegati a tutta una serie di altri problemi come “il degrado della natura, il declino della biodiversità e la scarsità d’acqua”:
“Sono tutte problematiche interconnesse, che dobbiamo necessariamente affrontare in contemporanea”.
Nel 2019, le emissioni di Unilever erano pari all’equivalente di circa 60 milioni di tonnellate di anidride carbonica, vale a dire il 15% in più rispetto al 2010. La società ha registrato un aumento del fatturato del 18% in questo periodo.
Gli obiettivi annunciati seguono l’impegno già preso dalla società lo scorso anno, per una riduzione del 50% nell’uso di plastica entro il 2025.
La compagnia ha affermato di poter raggiungere l’obiettivo tagliando gli imballaggi in plastica di oltre 100.000 tonnellate e “accelerando l’utilizzo di plastica riciclata”.
La mossa risponde anche - direttamente o meno - alla lettera aperta che 31 organizzazioni non governative hanno inviato all’indirizzo degli “amministratori delegati di tutto il mondo”, per evidenziare l’importanza del rapporto della natura con le imprese:
“Le risorse naturali e gli ecosistemi che alimentano le tue imprese, le economie e le comunità di cui fai parte sono sottoposti a enormi tensioni. Il coronavirus ha costretto tutti noi a ripensare il mondo in cui vogliamo vivere. Mentre i leader politici pianificano il percorso per uscire da questa crisi, devono capire dai leader d’impresa che un mondo naturale e sano rimane una priorità fondamentale. Guardiamo a voi, chiedendovi di aggiungere la vostra voce a coloro che parlano per la natura e per le persone”,
recita la lettera, firmata da figure appartenenti alle Nazioni Unite, al WWF e alla Camera di commercio internazionale.
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