Per il Nyt gli Usa sarebbero pronti a sostenere un attacco dell’Ucraina in Crimea: se così fosse il rischio di un coinvolgimento della Nato e di una terza guerra mondiale sarebbe altissimo.
Lentamente stiamo scivolando verso una terza guerra mondiale. Nessun sensazionalismo oppure tentativo di acchiappare qualche click in più, visto che in attesa del delicato vertice Nato in Germania le notizie che arrivano dagli Stati Uniti non sembrerebbero promettere nulla di buono.
Stando a quanto riportato dal New York Times, la Casa Bianca starebbe iniziando a considerare l’ipotesi di sostenere un attacco dell’Ucraina in Crimea, la penisola dal 2014 in mano alla Russia che Kiev mai ha smesso di rivendicare.
Volodymyr Zelensky finora ha ribadito ogni volta che per l’Ucraina non sarebbe accettabile qualsiasi accordo di pace che non preveda l’integrità territoriale del Paese, prendendo a modello quelli che erano i confini prima del 2014; la Russia invece considera la Crimea come un proprio territorio a tutti gli effetti, con un attacco militare da parte di Kiev che potrebbe scatenare una terza guerra mondiale.
L’Ucraina infatti potrebbe sperare di riconquistare la penisola contesa soltanto se la Nato dovesse compiere quel salto di qualità nelle forniture militari da tempo auspicato da Zelensky; a riguardo, la decisione definitiva sarà presa questo fine settimana in occasione del vertice dell’Alleanza atlantica che si terrà a Ramstein.
“Per noi la Crimea fa parte della Russia, e questo è per sempre: qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro il nostro Paese - ha dichiarato nei mesi scorsi il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev -. Se uno Stato membro della Nato fa una tale mossa, porterà a un conflitto contro l’intera Alleanza del Nord Atlantico, la terza guerra mondiale, un disastro totale”.
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Una terza guerra mondiale per la Crimea?
Dallo scorso 24 febbraio viviamo nel costante timore di una terza guerra mondiale. Nonostante questo rischio fondato, in quasi un anno nessun passo concreto è stato fatto per cercare di risolvere il conflitto in Ucraina attraverso la diplomazia.
Nella giornata di ieri in occasione Consiglio supremo di Difesa - presieduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella - a cui ha preso parte per la prima volta Giorgia Meloni insieme ad alcuni dei suoi ministri, l’Italia ha ribadito il suo pieno appoggio all’Ucraina.
Presente anche il ministro della Difesa Guido Crosetto che rappresenterà il nostro Paese a Ramstein; sarà quello il momento in cui dovremo dare una risposta in merito alla fornitura all’Ucraina di una nostra batteria anti-missile Samp/T oltre che di altre armi pesanti.
Le voci che arrivano dagli Stati Uniti di un via libera a dei possibili attacchi in Crimea da parte dell’esercito di Kiev, se unite al pressing in atto sulla Germania per l’invio dei carri armati Leopard 2, fanno intendere di come la Nato sia pronta ad alzare il livello del suo sostegno a Zelensky.
Da qui i timori di una terza guerra mondiale, per non parlare del rischio nucleare, anche se la Russia al momento non sembrerebbe avere la forza per poter affrontare un conflitto del genere: è qui che entra in ballo la Cina, il convitato di pietra per eccellenza della guerra in Ucraina.
Se la Russia dovesse andare in difficoltà in Crimea, Vladimir Putin a quel punto potrebbe essere disposto a tutto pur di non perdere la guerra: senza l’appoggio di Pechino però difficilmente il presidente russo potrebbe varcare la linea rossa del conflitto nucleare o mondiale.
Siamo pronti a correre questo rischio? Mala tempora currunt.
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