Gli Usa puntano armi nucleari contro la Cina: il segreto di Biden svelato dal Nyt

Alessandro Cipolla

23 Agosto 2024 - 10:24

Il Nyt ha svelato che Biden a marzo ha firmato una strategia nucleare segreta riguardante Cina, Russia e Corea del Nord: gli Usa temono soprattutto Pechino che sta aumentando il proprio arsenale.

Gli Usa puntano armi nucleari contro la Cina: il segreto di Biden svelato dal Nyt

Gli Stati Uniti temono una guerra nucleare con la Cina, il tutto mentre in Russia l’esercito ucraino continua a penetrare nella regione di Kursk cedendo però terreno nel Donbass, con il conflitto tra Mosca e Kiev che ormai è diventato totale.

In uno scenario geopolitico mai così complesso e a rischio escalation, il New York Times ha piazzato un altro scoop rivelando un documento - il Nuclear Employment Guidance - che alla Casa Bianca è stato considerato talmente riservato da non essere presente in formato digitale ma soltanto in quello cartaceo e in poche copie.

Si tratta di un piano che Washington aggiorna ogni quattro anni e, lo scorso marzo, è toccato a Joe Biden - o chi per lui sussurrano i più maligni - valutare la nuova strategia di deterrenza nucleare degli Usa e poi firmare il documento che ha un’enorme importanza.

Sul foglio infatti sono riportate le linee guida che descrivono nel dettaglio la risposta degli Stati Uniti in caso di guerra nucleare, argomento tristemente di grande attualità vista la situazione in Ucraina e le tensioni crescenti in Medio Oriente e Asia Orientale.

A preoccupare la Casa Bianca così sarebbero le sfide nucleari coordinate da parte di Cina, Russia e Corea del Nord. In particolare, stando a quanto rivelato dal Nyt gli Stati Uniti adesso sembrerebbero temere soprattutto la Cina che di recente ha aumentato il proprio arsenale atomico.

Gli Usa temono una guerra nucleare con la Cina

La deterrenza da decenni è considerata come la miglior arma per evitare una guerra nucleare. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia però ha fatto saltare tutti gli schemi rompendo quella pax che, di fatto, aveva retto per decenni tra i due blocchi.

Adesso il sentore delle cancellerie di tutto il mondo è che stiamo scivolando - neanche tanto lentamente - verso una guerra che potrebbe avere proporzioni mondiali e dove potrebbero essere utilizzate armi nucleari.

L’aggiornamento del Nuclear Employment Guidance reso noto da Nyt così ci fa capire che gli Usa, oltre a Russia e Corea del Nord, sembrerebbe temere adesso soprattutto la Cina che di recente ha aumentato il suo arsenale nucleare di 90 testate, portando lo scorso gennaio il totale a 500.

Inoltre per la prima volta Pechino avrebbe ora alcune di queste testate pronte all’utilizzo, come se temesse lo scoppio di una guerra nucleare da un momento all’altro. Motivo per cui adesso anche gli Usa sarebbero pronti a puntare i propri missili verso il territorio cinese.

La guida rivista per il New York Times menziona esplicitamente le strategie di deterrenza mirate “all’arsenale nucleare cinese in rapida espansione”, affrontando anche la questione di attacchi coordinati che coinvolgono Cina, Russia, Corea del Nord e Iran.

La politica rivista - ha dichiarato a giugno Pranay Vaddi, un direttore senior del National Security Council - sottolinea la necessità di tenere conto della crescita e della diversità dell’arsenale nucleare della RPC (Repubblica Popolare Cinese, ndr) e la necessità di scoraggiare simultaneamente la Russia, la RPC e la Corea del Nord”.

Da qui la necessità degli Usa di espandere il suo arsenale per contrastare le capacità offensive dei suoi avversari, con la nuova deterrenza che adesso significherebbe puntare missili anche verso Pechino.

Tra Usa e Cina la situazione può solo peggiorare

La situazione tra Stati Uniti e Cina del resto rimane molto tesa. I due Paesi hanno ripreso i colloqui informali sulle armi nucleari a marzo per la prima volta in cinque anni, ma i negoziati sono stati sospesi a luglio per volontà cinese in risposta alle vendite di armi da parte degli Usa a Taiwan.

Di recente poi c’è tensione militare tra le due potenze anche nelle Filippine, altro alleato di ferro degli Stati Uniti al pari di Taiwan, senza contare il rischio di un’escalation nella guerra in corso da due anni e mezzo tra Russia e Ucraina.

Anche se Russia e Cina non sono interoperabili in una forza militare - ha dichiarato a maggio Jeffrey Kruse, direttore dell’intelligence della difesa al Pentagono -, sarebbero certamente cooperative”.

Se poi alle elezioni Usa 2024 di novembre dovesse vincere Donald Trump, la situazione - se possibile - potrebbe addirittura peggiorare vista la storica avversione del tycoon nei confronti di Pechino, considerato il vero nemico a differenza della Russia.

Durante la chiacchierata con Elon Musk su X, Donald Trump ha espresso preoccupazione per il fatto che la Cina stia raggiungendo le capacità nucleari degli Stati Uniti “è qui che serve un presidente americano forte, perché semplicemente non vogliamo che si verifichi questa proliferazione”.

In questo scenario così complesso, i rischi di una guerra nucleare restano tristemente alti: paradossalmente gli Usa sembrerebbero temere più la Cina che la Russia, con il documento firmato a marzo da Joe Biden che ne sarebbe la dimostrazione.

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