Mercato Lavoro USA: payrolls sotto le stime, allarme salari

Luca Fiore

10 Gennaio 2020 - 15:56

Per la prima volta da un anno e mezzo, la crescita dei salari statunitensi è scesa sotto il 3%. Vediamo tutti i dati relativi il mercato del lavoro Usa a dicembre 2019.

Mercato Lavoro USA: payrolls sotto le stime, allarme salari

Nell’ultimo mese del 2019, come abbiamo rilevato qui (Stati Uniti: non-farm payrolls sotto le stime a dicembre), il saldo delle buste paga nei settori non agricoli statunitensi (non-farm payrolls) si è attestato a 145 mila unità (+256 mila a novembre).

Il rallentamento, inevitabile alla luce del fatto che a novembre il dato era stato spinto dalla fine dello sciopero dei 40 mila lavoratori degli impianti General Motors, si è rivelato più intenso, come si può vedere sul nostro Calendario Economico, rispetto alle +160 mila buste paga attese dagli analisti.

Nel complesso, nel 2019 l’economia statunitense ha creato 2,11 milioni posti di lavoro, pari a +176 mila buste paga mensili. Il dato inferiore ai +2,7 milioni di posti di lavoro del 2018, è il minore dal 2011.

Anche in questo caso il rallentamento del mercato del lavoro statunitense è del tutto normale visto che, con quello che si è appena concluso, sono 9 gli anni consecutivi in cui le buste paga statunitensi hanno registrato un incremento di almeno 2 milioni di unità annue.

Stati Uniti: mercato del lavoro al setaccio

Gran parte dell’incremento registrato a dicembre 2019 dalle non-farm payrolls statunitensi è riconducibile al settore servizi, con la divisione commercio al dettaglio che ha visto le buste paga aumentare di 41 mila unità, lo staff di hotel e ristoranti è cresciuto di 40 mila unità e l’industria dell’health-care ha aggiunto 28 mila posizioni.

Dal report sul mercato del lavoro statunitense emergono indicazioni positive anche per l’industria delle costruzioni, i cui addetti sono cresciuti di 20 mila unità. Segno meno invece per il comparto manifatturiero, -12 mila unità che portano il saldo 2019 ad un misero +46 mila unità (+264 mila nel 2018), e per quello minerario-estrattivo, in rosso di 12 mila unità.

Stati Uniti: tasso di disoccupazione ai minimi da 50 anni

In linea con le stime invece il tasso di disoccupazione statunitense, stabile a dicembre 2019 ai minimi da mezzo secolo al 3,5%.

Indicazioni decisamente positive anche dall’aggregato U-6 (che al tasso “classico” aggiunge i lavori scoraggiati, marginali e chi lavora a tempo parziale ma vorrebbe essere impiegato full-time), passato in un anno dal 7,6 al 6,7 per cento, il livello minore da quando, nel 1994, questo tipo di rilevazione statistica è stata avviata.

Stabile al 63,2 per cento il tasso di partecipazione al mercato del lavoro.

Stati Uniti: rallenta l’avanzata delle retribuzioni

Nonostante payrolls che continuano a stupire e un tasso di disoccupazione ai minimi da decenni, le retribuzioni faticano a ripartire. Anzi, a dicembre 2019 è stato registrato un rallentamento del 3,1 al 2,9 annuo della crescita dei salari. È la prima volta in un anno e mezzo che l’incremento dei salari scende sotto la soglia dei 3 punti percentuali.

Anche alla luce del fatto che le retribuzioni delle figure non direttive si attestano ai livelli pre-crisi, gli esperti stimano che nei prossimi mesi il dato farà segnare un rimbalzo.

La forza del mercato del lavoro sta permettendo, per il tramite dei consumi, agli Stati Uniti di affrontare senza timori le tensioni che fanno da inevitabile corollario della guerra commerciale con la Cina che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare dopo l’imminente firma dell’accordo di fase 1, sono destinate ad accompagnarci ancora per parecchio tempo.

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