Uso di contante e riciclaggio: secondo uno studio dell’Unità di Informazione Finanziaria pubblicato il 31 luglio 2019, le regioni a più alto rischio in Italia sono Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna.
L’uso del contante e il riciclaggio sono strettamente collegati, è risaputo: proprio per questo il Fisco cerca di incentivare l’uso di carte e bancomat.
Secondo uno studio della UIF, l’Unità di Informazione Finanziaria, pubblicato il 31 luglio 2019, le regioni che in Italia presentano un rischio riciclaggio più alto si trovano nella parte centro-settentrionale: Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna in pole position.
Lo studio in questione traccia i movimenti del denaro contante, incrociandolo con le indagini del ROS dei Carabinieri e le denunce per reati come estorsione e associazione mafiosa.
Lo studio dell’UIF ha usato come fonte principale le Segnalazioni Antiriclaggio Aggregate.
Uso contante e riciclaggio, lo studio dell’UIF
È la parte centro-alta dello Stivale a essere maggiormente a rischio riciclaggio legato a un uso anomalo del contante, secondo lo studio pubblicato dall’Unità Informazione Finanziaria il 31 luglio 2019.
Lo studio, pubblicato sia in italiano che in inglese sul sito dell’UIF, ha usato dati disgregati sull’operatività bancaria per migliorare un modello econometrico, introdotto in un precedente studio.
L’obiettivo è identificare i movimenti di contante anomali e non coerenti con i fondamentali socio-economici e finanziari osservati a livello locale e che quindi sono potenzialmente riconducibili ad attività illecite.
Sulla base dei risultati vengono elaborati indicatori di esposizione al rischio di riciclaggio a livello di comune e provincia.
Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna le regioni ai primi posti nella graduatoria del rischio riclaggio: lo studio si è basato soprattutto sulle S.AR.A, le Segnalazioni Antiriciclaggio Aggregate.
Tramite l’analisi delle S.AR.A. si sono riusciti a ricavare i dati su:
- i versamenti avvenuti sia in contante che su quelli tramite assegni e bonifici;
- il numero di operazioni per sportello;
- sul numero di sportelli per comune.
Le Segnalazioni Antiriciclaggio aggregate vengono effettuate sui pagamenti pari o superiori a 15.000 euro, anche frazionati, effettuate in Italia da un intermediario per la propria clientela.
Lo studio si basa sui dati del 2015 prendendo in considerazione un campione di 45.485 osservazioni. Secondo dati più recenti, risalenti al 2017, la UIF ha ricevuto 102 milioni di segnalazioni, che ammontano a circa 29 mila miliardi di euro.
Sono le regioni del Centro Nord ad essere interessate da un uso intenso e anomalo di contante, geograficamente note per essere sede di opportunità per l’infiltrazione mafiosa.
Uso contante e riciclaggio, è il Centro Nord a essere più a rischio
Come anticipato, dallo studio della UIF sono le regioni del Centro Nord Italia a risultare maggiormente esposte al rischio riciclaggio.
Di solito, l’uso del contante diminuisce quando aumenta il reddito pro-capite, il numero pro-capite di sportelli bancari e il numero di operazioni totali per sportello.
I risultati dello studio della UIF mostrano che l’utilizzo di contante è negativamente correlato con il grado di sviluppo economico locale e con il grado di finanziarizzazione, ma è correlato con le dimensioni dell’economia sommersa.
I dati sui movimenti di contante sono poi stati incrociati con il numero di operazioni sospette segnalate alla UIF, come le denunce di reati come estorsione, traffico di stupefacenti, riciclaggio e associazione mafiosa.
I risultati dello studio risultano congruenti con i dati investigativi dei ROS dei Carabinieri: le province esposte a un elevato rischio di riciclaggio associato al contante coincidono con quelle a maggiore incidenza mafiosa, non solo come territori di origine ma anche quelle aree in cui la criminalità organizzata ha esteso la propria influenza.
Che l’uso del contante sia strettamente connesso al riciclaggio di denaro sporco non è una novità: proprio per questo motivo il Fisco ha dichiarato guerra al contante, oltre ad operare quella che viene definita digitalizzazione delle procedure e a strumenti come l’Evasometro.
L’addio ai contanti è infatti il primo grande passo per contrastare l’evasione fiscale che affligge l’Italia.
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