In Italia l’utilizzo del metal detector è legale ma prima ancora di usare o addirittura acquistare un cercametalli, è bene che ogni cercatore conosca la normativa di riferimento.
Nel nostro Paese la vendita e l’utilizzo del metal detector è considerato del tutto legale, va però precisato che esistono alcuni limiti legati soprattutto alla zona in cui praticare questa attività di ricerca nonché alla destinazione degli oggetti ritrovati.
Molti, nel periodo estivo (magari la mattina presto o la sera quando non c’è nessuno a controllare) si avventurano nelle spiagge con il proprio metal detector, alla ricerca di catenine o anelli smarriti dai bagnanti distratti, ma pochi sanno che gli oggetti smarriti vanno consegnati alle autorità competenti.
L’art. 927 del codice civile prevede infatti che: «chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario e, se non lo conosce, deve consegnarla, senza ritardo al sindaco del luogo in cui l’ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento». Si ricorda inoltre che, prima che il decreto legislativo n. 7/2016 lo abrogasse, l’art. 647 c.p. puniva con la pena della multa e la reclusione, l’appropriazione di cose smarrite.
Oggi invece l’appropriazione di cose smarrite è punita con la sanzione pecuniaria minima di 100 euro e massima di 8000 euro. Si può affermare pertanto che l’utilizzo del metal detector è libero nei termini consentiti dalla legge. Vediamo cosa prevede a tal proposito, la legislazione Italiana.
Cosa prevede la legge sull’uso del metal detector
Vincoli territoriali
Il primo passo da seguire è quello di verificare se la zona in cui si vuole usare il metal detector sia tutelata o meno da qualche sorta di vincolo. In Italia sono principalmente due i vincoli dai quali il cercatore deve stare lontano: quello archeologico e quello paesaggistico.
Analizziamoli singolarmente:
- Vincoli paesaggistici: questi sono riferiti per lo più a riserve naturali e parchi regionali o nazionali. Si tratta di aree in cui è proibita qualunque attività di scavo, al fine di evitare di deturpare la bellezza naturalistica del luogo o rovinare la flora del sottobosco. Prima di cominciare la ricerca, conviene quindi conoscere quali sono le aree tutelate del territorio, richiedendo il Piano Paesaggistico Territoriale della Provincia o Regione di interesse.
- Vincoli archeologici: questi sono invece riferiti a quelle zone storico-archeologiche in cui è del tutto proibito utilizzare il metal detecting. La normativa italiana sancisce che chiunque venga trovato a praticare un’attività di ricerca in queste aree, anche se non ha trovato nessun reperto od oggetto antico, è comunque accusabile di reato.
Viceversa, nelle aree non tutelate da vincoli si commette reato solo nel caso in cui vengano ritrovati oggetti antichi più di 50 anni e in questo caso, il cercatore è tenuto a consegnarli al più vicino ufficio della Soprintendenza entro e non oltre 24 ore di tempo. Altra ipotesi di nicchia è quella relativa al ritrovamento fortuito: qui è probabile che il ricercatore sia ricompensato con una somma di denaro.
- Spiaggia: un discorso a parte va fatto per quel che riguarda la ricerca in spiaggia; si tratta di un’area considerata comunque proprietà dello Stato. La ricerca qui è consentita fino a circa 6 metri di distanza dalla battigia. Ancora diversa è la situazione nel caso di ricerca nell’area di uno stabilimento; il medesimo, infatti, dovrebbe accordare il permesso di poter sondare il territorio.
Cosa fare con gli oggetti trovati
Una volta identificato il territorio dove poter effettuare una ricerca con il proprio metal detector, rimane soltanto una domanda da farsi: cosa fare con gli oggetti ritrovati?
Bisogna tener conto che, anche in caso di materiali non storici o archeologici, i ritrovamenti andrebbero comunque consegnati alle Autorità competenti attive nella zona.
Questo obbligo viene rigorosamente sancito dagli articoli 927, 928, 929, 930, 931 e 932 del Codice Civile. Nel caso in cui ritroviate un oggetto di valore, dovrete pertanto rivolgervi alle Forze dell’Ordine, che verbalizzeranno il vostro ritrovamento: se non si avranno notizie del proprietario entro un anno, diventerete automaticamente proprietari dell’oggetto; in caso contrario, potrete aver diritto a un premio (in denaro o meno).
Cosa fare invece se si trova un ordigno bellico? Anzitutto mettersi in condizioni di sicurezza e poi avvertire immediatamente le Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri e/o Vigili del Fuoco), che si occuperanno di recarsi sul posto per procedere allo smantellamento sicuro dell’oggetto.
Per i reperti archeologici la legge italiana è invece piuttosto rigida. Gli oggetti di valore storico o archeologico infatti, appartengono allo Stato, l’unico legittimo proprietario. Come precisa l’art 822 c.c. infatti, i beni d’interesse storico, archeologico e artistico appartengono al demanio statale. Chi trova oggetti antichi in metallo con il metal detector quindi, entro 24 ore dalla scoperta, deve consegnarli al Comune, all’autorità di Pubblica Sicurezza o alla Sovraintendenza competente.
Al ritrovatore il Ministero dovrà:
- rimborsare le spese eventualmente sostenute per lo spostamento dell’oggetto dal luogo del rinvenimento e per la sua conservazione;
- riconoscere un compenso che la Sovraintendenza deve calcolare in misura percentuale in base al valore del reperto. L’esploratore dovrà comunque dimostrare che poteva cercare in quel luogo, perché di sua proprietà o perché autorizzato all’ingresso;
- liquidare la ricompensa tramite la direzione generale dei beni archeologici.
Qualunque oggetto più antico di 50 anni deve essere portato e denunciato all’ufficio della Soprintendenza entro un giorno dalla sua scoperta, con la possibilità di ricevere un premio in denaro per il ritrovamento. Lo stesso vale per le monete ritrovate su di un territorio, che devono essere denunciare alle Autorità competenti in virtù del fatto che potrebbero avere una rilevanza importante per la storia della zona in cui avete operato la vostra ricerca.
Viceversa il possesso di monete antiche, non ritrovate, non deve essere obbligatoriamente denunciato.
Il codice di Boston
Al di là di regole legali imposte dallo Stato Italiano, esistono tutta una serie di norme etiche e morali che ogni buon cercatore dovrebbe rispettare. Tutte queste norme sono state raccolte nel cosiddetto Codice di Boston, ufficialmente accettato e riconosciuto dal Comitato Mondiale per il Metal Detecting.
Queste sono alcune delle regole più importanti a cui prestare attenzione durante l’attività di ricerca:
- non entrare in un terreno privato, a meno che non si sia ricevuto un permesso dal suo proprietario;
- è importante rispettare la campagna, per cui fate attenzione a non fare buche o scavi laddove vi siano colture o raccolti in corso;
- ogni volta che effettuate uno scavo o una buca per la vostra ricerca, ricordatevi sempre di chiuderla;
- tutti gli oggetti metallici ritrovati nel corso della vostra attività non devono essere lasciati sul terreno. Prendeteli e buttateli nella spazzatura, così da tenere la zona il più pulita possibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA