Vaccino cinese, buone notizie: è sicuro e induce risposta immunitaria

Martino Grassi

16/10/2020

Buone notizie da Pechino, il vaccino sperimentato in Cina ha è sicuro ed ha indotto una risposta immunitaria in tutti i soggetti a cui è stato somministrato. Adesso inizierà la Fase 3 di sperimentazione.

Vaccino cinese, buone notizie: è sicuro e induce risposta immunitaria

Buone notizie dalla Cina, il candidato vaccino contro il coronavirus del Dragone è risultato sicuro e in grado di attivare una risposta immunitaria nei soggetti volontari sani. Si tratta dell’antidoto chiamato “BBIBP-CorV” e basa il suo funzionamento sul virus inattivato. I risultati preliminari della ricerca sono stati pubblicati sulla celebre rivista specializzata “The Lancet Infectious Diseases”.

Il vaccino cinese è sicuro e induce risposta immunitaria

Dal trial condotto nel periodo tra il 29 aprile e il 30 luglio 2020 ha coinvolto più di 600 volontari sani durante lo studio controllato randomizzato di Fase 1-2. Gli scienziati hanno fatto notare che nei volontari è stata rilevata una risposta da parte degli anticorpi in tutti i soggetti che avevano ricevuto l’iniezione dell’antidoto entro 42 giorni dopo la vaccinazione.

La ricerca ha coinvolto anche soggetti con un’età superiore ai 60 anni e gli scienziati hanno inoltre aggiunto che non sono stati riscontrati effetti collaterali, diversamente da quanto accaduto recentemente con il candidato della casa farmaceutica Jonhson & Johnson, ed è stato ben tollerato a tutte le dosi testate, senza che siano state riportate reazioni avverse gravi, salvo un leggero dolore al sito dell’iniezione.

L’obiettivo della sperimentazione era proprio quello di valutare la risposta immunitaria e la sicurezza dell’antidoto e non la reale efficacia per prevenire l’infezione da Sars-Cov-2. Dalla ricerca, condotta su soggetti appartenenti ad una forbice di età compresa tra i 18 e gli 80 anni, è stato notato che in tutti i volontari si è registrata una risposta anticorpale, anche se nelle persone over 60 questa si è attivata in modo più lento, così come il numero di anticorpi era inferiore. Anche un precedente studio, riguardante un altro candidato, aveva riportato dei risultati similari.

Le differenze indotte dall’età

Le differenze nella risposta immunitaria da parte degli anziani è spiegabile dal fatto che con l’avanzare dell’età l’intero sistema immunitario si indebolisce, come ha precisato anche Xiaoming Yang, uno degli autori del Beijing Institute of Biological Products Company Limited di Pechino: “Proteggere gli anziani è un obiettivo chiave. Tuttavia, i vaccini a volte sono meno efficaci in questo gruppo perché il sistema immunitario si indebolisce con l’età. È quindi incoraggiante vedere che BBIBP-CorV induce risposte anticorpali nelle persone di età pari o superiore a 60 anni e riteniamo che ciò giustifichi ulteriori indagini”. Adesso prenderanno il via anche le sperimentazioni di Fase 3.

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