Come funziona il nuovo vaccino contro il Covid e da cosa ci protegge? L’intervista al professor Roberto Cauda, Direttore Unità operativa complessa Malattie Infettive del Gemelli.
Si torna a parlare del nuovo vaccino aggiornato contro il Covid-19, dopo l’approvazione del booster nel Regno Unito e la comunicazione da parte di Moderna sulla conclusione dell’iter sul vaccino contro Omicron 4 e 5.
L’azienda ha dichiarato di aver sviluppato il candidato booster (mRna-1273.222) contro BA.4 e BA.5 in conformità con le linee guida della Fda statunitense. Ora sta conducendo uno studio di fase 2/3 e ha organizzato la produzione: le prime dosi potrebbero arrivare già a settembre.
C’è chi, negli Stati Uniti, alza la polemica su un periodo di sperimentazione troppo breve, ma «è evidente che il virus è sempre lo stesso ed è evidente che la questione attiene agli organismi regolatori e ai dati che le aziende saranno tenute a fornire, magari in maniera accelerata», come spiega in un’intervista a Money.it il professor Roberto Cauda, Direttore Unità operativa complessa Malattie Infettive del Gemelli, che ci ha illustrato come funziona il vaccino bivalente contro il Covid.
Da qualche giorno è stato approvato l’utilizzo del vaccino bivalente contro il Covid nel Regno Unito, ma come funziona e, soprattutto, da cosa ci protegge?
“Il nuovo vaccino, relativamente nuovo perché la tecnologia che utilizza, a mRNA, è collaudata e sicura. Si tratta di una tecnologia che abbiamo imparato a conoscere in questi due anni e che è stata utilizzata da Moderna e Pfizer. Il vaccino bivalente si compone di due parti: da una parte la quella del vecchio vaccino, disegnato sul virus di Wuhan - il primo a comparire - e sulla base delle sequenze del virus sono stati allestiti i vaccini che oggi disponiamo. Dall’altra il nuovo vaccino aggiornato in cui non è più lo spike - il componente di Wuhan - ma un nuovo componente fatto su Omicron 1”.
Perché è stata scelta Omicron 1 per il nuovo vaccino?
«I ricercatori hanno iniziato a lavorare al vaccino bivalente quando è comparsa Omicron 1. Questa presenta molte più mutazioni, oltre 50 nello spike, e quindi era ragionevole presumere che potesse esserci il fenomeno dell’immuno evasione: gli anticorpi prodotti per il vaccino o in seguito a un’infezione sono meno efficaci nel contrastare l’infezione. Al momento Omicron 1 non sta circolando».
Per chi non ha fatto la 4/a dose conviene aspettare questo vaccino o farla subito?
«Chi è fragile dovrebbe farla, è bene che lo faccia chi non l’ha fatta. La campagna della quarta dose è stata un po’ un flop, complice anche l’estate, ma non è necessario che si aspetti il nuovo vaccino aggiornato. Dopo 120 giorni dalla vaccinazione o dall’infezione si potrà comunque fare».
Il vaccino bivalente può essere di aiuto anche contro le nuove varianti e in particolare Centaurus?
Su Centaurus, la variante BA.2.75, non sappiamo se ci sarà una diffusione e che tipo di diffusione avremo, se sarà importante o sporadica. Non ci sono studi al momento sull’efficacia del vaccino bivalente su Centaurus ma è verosimile pensare che la vaccinazione ci proteggerà. Bisognerà capire e accettare che con i vaccini l’efficacia nei confronti della malattia grave è oltre il 90%, non ci sono forme gravi, ma comunque ci si può ammalare e prendere il raffreddore.
Moderna e Pfizer hanno annunciato che sono al lavoro per una dose booster specifica contro Omicron 4 e Omicron 5, ma la sperimentazione ancora deve iniziare e i trial dovrebbero essere «più veloci». Possiamo fidarci?
«Dati sperimentali per Omicron 1 dimostrano la validità anche su Omicron 4 e Omicron 5, quindi è possibile che stiano lavorando per un vaccino nuovo e aggiornato. È evidente che il virus è sempre lo stesso ed è evidente che la questione attiene agli organismi regolatori e ai dati che le aziende saranno tenute a fornire, magari in maniera accelerata. È una mia ipotesi ma se non ricordo male ci sono delle regole veloci quando il virus muta nella forma ma non nella sostanza e quindi è chiaro che ci possa essere un iter agevolato. Insomma il vaccino è lo stesso.»
Infatti come ha spiegato anche il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel: «La piattaforma mRna di Moderna ci ha permesso di sviluppare, studiare e distribuire vaccini booster bivalenti, che dimostrano una maggiore protezione contro tutte le varianti Covid testate, a tempo di record».
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