Angela Merkel e altri esponenti dei governi europei aprono ad un accordo sullo Sputnik V.
L’Unione europea potrebbe chiedere aiuto alla Russia per un’ulteriore fornitura di vaccini. Pfizer/BioNTech e AstraZeneca hanno manifestato problemi alla produzione delle dosi che potrebbero mettere a rischio la campagna vaccinale Ue e, quindi, la ripresa economica. E così alcuni leader europei aprono alla possibilità di siglare accordi sullo Sputnik V, il vaccino russo.
Ma la scarsità delle scorte di vaccino potrebbe non essere l’unico motivo a spingere l’Ue verso Mosca.
Merkel apre a vaccino russo
Mentre partono le azioni legali contro le principali case farmaceutiche con cui l’Europa ha siglato contratti, si apre alla possibilità di fare accordi sui vaccini con la Russia. Finora solo l’Ungheria, fra gli Stati membri, ha acquistato lo Sputnik, nonostante l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), non si sia ancora pronunciata.
Ieri, venerdì 22 gennaio, la cancelliera Angela Merkel non ha escluso il ricorso al vaccino russo: “Se il vaccino Sputnik sarà approvato dall’Ema, potremo parlare di accordi sulla produzione e anche all’uso”. La cancelliera tedesca ha aggiunto di aver già offerto alla Russia del “supporto nello sviluppo” per mezzo del Paul Ehrlich Institut.
“Al di là delle differenze politiche che sono ampie, possiamo certamente lavorare insieme in una pandemia, in un settore umanitario”, ha concluso Merkel.
La stessa posizione è stata presa in Italia dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa in proposito ha detto: “Se l’Ema dice che va bene, assolutamente sì, perché non dovremmo?”.
Vaccino, accordi con Russia e Cina: l’idea di Bassetti
“Sputnik V sarà presto uno dei vaccini più diffusi e accettati del mondo: la prossima settimana una prestigiosa rivista ‘peer-reviewed’ europea pubblicherà i risultati della fase 3 e sarà chiaro a tutti la bontà del lavoro svolto”, ha detto l’ad del fondo d’investimenti della Russia, Kirill Dmitriev alla stampa.
Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive del san Martino di Genova, senza il vaccino russo e quelli cinesi “rischiamo di rimanere indietro di mesi”. “Noi abbiamo bisogno di arrivare almeno a 40 milioni di persone vaccinate per l’autunno e così non ce la facciamo”, ha detto il medico all’Agi.
“Io sarei d’accordo ad aprire al vaccino Sputnik V russo e a quelli cinesi. Lo ha già fatto l’Ungheria”, ha aggiunto Bassetti. Questo, comunque, sempre dopo una valutazione positiva da parte dell’Ema.
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