Le valute in tempo di guerra ucraina: non solo euro, quali osservare?

Violetta Silvestri

18 Marzo 2022 - 12:14

La guerra in Ucraina muove il mercato valutario. Se l’euro oscilla sul dollaro, complici l’incertezza per la ripresa con il conflitto e le mosse delle banche centrali, altre valute si rafforzano.

Le valute in tempo di guerra ucraina: non solo euro, quali osservare?

Guerra, incertezze sulla ripresa economica e politica monetaria delle banche centrali: questi tre temi stanno muovendo anche il mercato valutario.

Non solo l’euro è sotto osservazione, con la sua debolezza contro il dollaro preferito come asset rifugio in questo scenario di conflitto.

Ci sono anche altre valute che gli economisti tengono d’occhio, poiché legate fortemente alle materie prime ora in rally.

Dall’euro allo yen, fino al rand brasiliano: cosa osservare nel Forex?

Euro dollaro in focus, tra Fed, BCE e guerra

La coppia euro dollaro scambia ancora all’insegna della debolezza per la moneta unica, anche se quest’ultima ha registrato i suoi maggiori guadagni di 7 giorni in sei settimane.

I trader sembrano più rilassati, sebbene le notizie sulla Russia in default sono ancora vaghe, con il debito denominato in dollari che Mosca dice di aver onorato. Inoltre, i mercati hanno digerito l’impatto dell’inizio del il ciclo di rialzo dei tassi USA.

Alle ore 11.50 del 18 marzo, l’EUR/USD segna 1,10 con un -0,50%.

La moneta unica è ancora scesa rispetto al biglietto verde, ma è aumentata dell’1,62% per la settimana, registrando il suo più grande rialzo settimanale dalla prima settimana di febbraio, quando Lagarde ha segnalato per la prima volta che i tassi di interesse potrebbero aumentare già nel 2022.

L’indice del dollaro ha avuto una pausa venerdì, recuperando leggermente a 98,18 dopo essere diminuito a giorni alterni questa settimana, ed è stato fissato per una perdita dell’1% nel periodo. Giovedì è calato a 97.724 per la prima volta dal 10 marzo.

“Il dollaro sembra raggiungere il picco con il mercato che già sconta i rialzi della Fed in larga misura, quindi la chiave per il futuro sarà l’inflazione: se continua a sorprendere al rialzo, allora la domanda sarà se la Fed diventerà ancora più aggressiva”, ha affermato Shinichiro Kadota, senior FX strategist presso Barclays a Tokyo.

Al momento l’EUR/USD viene scambiato sotto 1,1100, minato dalla rinascita della domanda rifugio per il dollaro USA.

I mercati rimangono ansiosi a causa della mancanza di progressi sui colloqui di pace tra Russia e Ucraina. L’attenzione, anche per il Forex e la tenuta dell’euro, si sposta sull’appello di Xi-Biden.

Valute rifugio e non solo: quali si apprezzano?

In un contesto assai complesso e allarmante come quello attuale minato dalla guerra in Ucraina, le tradizionali valute rifugio hanno dominato la scena del Forex.

Dollaro USA, Franco Svizzero, Yen Giapponese hanno visto crescere il loro valore, pur con dei distinguo. Oggi, venerdì 18 marzo, la valuta nipponica è vicina al minimo di sei anni, dopo che la Banca del Giappone ha lasciato invariate le sue impostazioni politiche ultra accomodanti, come ampiamente previsto.

Di certo il biglietto verde sta beneficiando più di altri asset del suo ruolo rifugio, considerando che la guerra in Ucraina non rende così vulnerabili agli effetti economici e finanziari di sanzioni e incertezze gli USA (diversamente dall’Europa).

Achille Fornasini, docente di Analisi tecnica dei mercati finanziari a Brescia ha lasciato un commento interessante sul mercato valutario, con un’analisi su Il Corriere della Sera.

Secondo il docente, infatti, in questo tempo di guerra ucraina, sono da osservare le valute di Paesi che possiedono materie prime sempre più ricercate e costose al momento.

Il dollaro australiano è balzato del 3,4% nelle sue quotazioni e non a caso la nazione offre carbone, bauxite, rame, oro, diamanti, nickel, stagno, gas naturale.

Anche il dollaro canadese ha visto un aumento del 2%, con i mercati che stanno pesando le scorte di petrolio, gas, uranio, alluminio, cereali.

In focsu ci sono anche il Rand sudafricano e il Real brasiliano: il primo è schizzato dell’8,6% e il secondo dell’11%. Il motivo di questo balzo è chiaro: in Sudafrica ci sono oro, platino, ferro, argento, uranio, legname e in Brasile abbondano rame, bauxite, stagno, niobio, cellulosa, acciaio, gomma naturale.

Con una guerra in corso, quindi, sono diverse le dinamiche che si innescano, anche nel Forex. Attenzione, però, a quanto affermato dal miliardario Warren Buffett: in caso di conflitto non investire in valute.

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