Vendita allo scoperto: come funziona lo short selling

Money.it Guide

5 Giugno 2024 - 18:04

Cosa sono le vendite allo scoperto e come funziona lo short selling? Ecco modalità, limiti e rischi di questa strategia per operare sul mercato finanziario.

Vendita allo scoperto: come funziona lo short selling

Le vendite allo scoperto sono un possibile modo di operare sul mercato finanziario. In questa modalità il venditore non possiede realmente il titolo o il bene che vuole vendere, ma attua questa operazione sperando in un guadagno futuro.

Detta così, non si intuisce effettivamente quale sia la strategia di fondo e, soprattutto, i casi in cui sia possibile utilizzarla. Come vedremo in seguito, questa tipologia di operazione, chiamata anche short selling, è un modo di operare altamente speculativo, che può portare anche notevoli rischi. Difatti, nel momento in cui le analisi non dovessero rivelarsi esatte le perdite potrebbero essere ingenti.

Ma andiamo per gradi. Capiamo meglio cos’è la vendita allo scoperto, come funziona, per quale ragione viene praticata e in che modo operare sui mercati in cui ancora è consentita.

Cosa significa vendere allo scoperto (o short selling)

Dal 2008, con diverse riprese nel tempo, la vendita allo scoperto ha subito notevoli restrizioni nel mondo finanziario, dal momento che potrebbe essere uno dei principali fattori delle cadute del prezzo. Attualmente, quindi, su molti mercati non è possibile operare in questo modo, dato che la legge non lo prevede.

Ciò non significa che vendere allo scoperto non sia una strategia non attuabile su alcun mercato, anzi. Ma diamole, innanzitutto, una definizione.

Lo short selling o semplicemente short, in Italiano vendita allo scoperto, è un modo di operare sul mercato senza possedere i titoli o le azioni con cui si vuole operare. In questi casi, una banca o un intermediario finanziario prestano dei titoli al venditore allo scoperto, che a sua volta cerca di piazzarli sul mercato.

Quindi, ciò che viene prestato non è una somma di denaro, ma un titolo sul quale il trader vuole puntare. Come avviene, però, per i prestiti di denaro, anche per le azioni si devono pagare degli interessi. Questo vuol dire che l’investitore dovrà restituire una quota a chi gli ha prestato il titolo.

L’ammontare degli interessi avrà un differente importo in base al tempo che sono stati mantenuti questi beni. Maggiore sarà il lasso di tempo e più alti gli interessi. Questa pratica viene chiamata: ricopertura dello scoperto o short covering.
I soldi dovranno essere restituiti indipendentemente dal fatto che si riescano ad ottenere dei profitti oppure no.

Cosa sono le vendite allo scoperto nude?

Le vendite allo scoperto nude (naked short selling) rappresentano una variante più rischiosa e controversa del short selling tradizionale. Nella vendita allo scoperto tradizionale, l’investitore deve prendere in prestito le azioni prima di poterle vendere.

Nella vendita allo scoperto nuda, invece, l’investitore vende le azioni senza averle prima prese in prestito o senza verificarne la disponibilità per il prestito. Questa pratica può aumentare il rischio di fallimento nel consegnare le azioni vendute al compratore, poiché le azioni potrebbero non essere disponibili al momento della chiusura della transazione.

Le vendite allo scoperto nude sono vietate in molte giurisdizioni, tra cui l’Italia, a causa dei rischi associati e del potenziale di destabilizzazione dei mercati finanziari. In Italia, le normative della Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) vietano espressamente questa pratica, richiedendo che gli investitori abbiano effettivamente preso in prestito le azioni prima di procedere con la vendita allo scoperto.

Come funzionano le vendite allo scoperto

Poter operare in questa modalità è piuttosto semplice, dal momento che sarà sufficiente chiedere al broker di prestarci un titolo specifico. Dopo aver svolto le analisi e aver individuato l’asset con cui operare, si dovrà solo chiedere alla piattaforma che si usa per fare trading di prestarcelo.

La domanda a questo punto sorge spontanea: come si guadagna da queste operazioni? Difatti, si deve pensare che per poter vendere allo scoperto si dovranno anche mettere in conto gli interessi da restituire. Quali sono le possibilità di aver un ritorno economico? L’obiettivo è quello di avere delle azioni short che possano essere vendute ad un prezzo e poi riacquistate ad un prezzo più basso. Si punta, quindi, ad avere un guadagno sulla discesa del valore di un titolo.

Ecco come funzionano le vendite allo scoperto step by step, per capire meglio.

  1. Prendere in prestito le azioni: gli investitori devono contattare un broker, come detto, che ha accesso a un pool di azioni disponibili per il prestito. Il broker verifica la disponibilità delle azioni e le presta all’investitore in cambio di una commissione.
  2. Vendere le azioni prese in prestito: questa vendita avviene al prezzo di mercato corrente. Il ricavato della vendita viene mantenuto nel conto dell’investitore, ma non può essere utilizzato fino a quando le azioni non vengono ricomprate e restituite al broker.
  3. Ricomprare le azioni: se il prezzo delle azioni scende come previsto, l’investitore procede a ricomprarle a un prezzo inferiore. La differenza tra il prezzo di vendita iniziale e il prezzo di acquisto finale rappresenta il profitto dell’investitore, al netto delle commissioni pagate per il prestito delle azioni e per la transazione di acquisto.
  4. Restituire le azioni al broker: questo è l’ultimo passo per completare il ciclo di short selling. Il broker rilascia le garanzie precedentemente bloccate e chiude la posizione di prestito.

Un esempio di vendita allo scoperto

La funzionalità dello short selling è semplice e intuitiva, ma possono comunque esserci dei dubbi da parte degli investitori soprattutto in merito alle dinamiche di compravendita e di analisi del mercato. Facciamo un esempio per capire meglio la situazione.

Immaginiamo che un investitore preveda che le azioni della società XYZ, attualmente quotate a 50 euro per azione, scenderanno di prezzo. L’investitore prende in prestito 100 azioni da un broker e le vende sul mercato, ottenendo 5000 euro (100 azioni x 50 euro). Dopo qualche settimana, il prezzo delle azioni scende a 40 euro. L’investitore ricompra le 100 azioni per 4000 euro (100 azioni x 40 euro) e le restituisce al broker. Il profitto dell’investitore, al netto della quota di interesse e delle commissioni di transazione, è di 1000 euro (5000 euro - 4000 euro).

Ma cosa succede se non avviene il calo di prezzo che si era preventivato? Vediamo adesso il caso contrario, vale a dire quando non si verifica il calo di prezzo che auspicavamo. Anche per questa casistica facciamo un esempio.

Il trader acquista un titolo a 100 euro dal broker, ipotizzando una discesa del prezzo.
In questo caso, però, il prezzo sale e si attesta sui 130 euro, non scendendo come preventivato. In tale eventualità l’investitore dovrà ricomprare il titolo al prezzo di 130 euro, che immediatamente verrà ceduto al broker che lo aveva prestato. Il trader registrerà così una perdita di 30 euro, a cui dovranno poi essere aggiunti gli interessi maturati.

Perché vendere allo scoperto? In quali casi è vantaggioso?

Questo modo di operare sul mercato è molto rischioso, dal momento che, come detto, risulta essere altamente speculativo. Il consiglio per tutti gli investitori è, quindi, quello di valutare bene le perdite prima di operare con la vendita alla scoperto. Questo tipo di operazione è, inoltre, difficile da gestire e di conseguenza non è idonea per i trader con poca esperienza.

Coloro che operano in questa modalità lo fanno principalmente per i seguenti vantaggi:

  • si può guadagnare anche in un momento di mercato ribassista e in presenza di analisi negativa;
  • si possono proteggere le posizioni lunghe aprendo delle posizioni corte, pratica conosciuta come hedging.

Mercato ribassista e analisi negativa

La ragione più comune per vendere allo scoperto è speculare sul calo dei prezzi dei titoli. Gli investitori che ritengono che il valore di un’azione sia destinato a scendere possono usare lo short selling per trarre profitto da questa previsione. Tale strategia è particolarmente utilizzata in mercati ribassisti, dove i prezzi tendono a scendere in modo più consistente.

Ad esempio, un investitore può prevedere che il prezzo delle azioni di una società sia sopravvalutato a causa di fondamentali economici deboli, notizie negative o analisi tecnica che indicano un’inversione di tendenza. Vendendo allo scoperto, l’investitore può beneficiare del successivo calo del prezzo delle azioni.

I venditori allo scoperto, quindi, tendono a tenere in osservazione le società che hanno problemi e che per cambiamenti del mercato potrebbero cominciare a perdere terreno.

Hedging

Lo short selling può anche essere utilizzato come strumento di hedging per proteggere un portafoglio di investimenti da potenziali perdite. Gli investitori che possiedono un portafoglio di azioni possono vendere allo scoperto azioni di società correlate o di un intero settore per bilanciare le possibili perdite nel portafoglio principale. In questo caso, quindi, non si opera in modo speculativo, ma per riuscire ad avere maggiore sicurezza.

Ad esempio, un investitore che possiede un portafoglio di azioni tecnologiche potrebbe vendere allo scoperto azioni di una specifica società tecnologica che ritiene sopravvalutata. Se il settore specifico subisce una flessione, le perdite del portafoglio principale possono essere in parte compensate dai guadagni derivanti dallo short selling della società specifica.

I rischi di una vendita allo scoperto

Lo short selling comporta una serie di rischi che, come abbiamo visto, possono risultare significativi. Pertanto, gli investitori devono considerare attentamente le analisi di mercato e le proiezioni autorevoli prima di intraprendere questa strategia.

Riassumendo, potremmo elencare i principali rischi del vendere allo scoperto in quattro punti cardine:

  • a differenza dell’acquisto di azioni, dove la perdita massima è limitata al capitale investito (se il prezzo delle azioni scende a zero), nel short selling le perdite possono essere teoricamente illimitate. Questo perché il prezzo di un’azione può aumentare indefinitamente, esponendo l’investitore a perdite crescenti;
  • quando il prezzo delle azioni vendute allo scoperto aumenta, l’investitore potrebbe ricevere una chiamata di margine dal broker, chiedendo di depositare fondi aggiuntivi per coprire le perdite potenziali. Se l’investitore non è in grado di soddisfare la richiesta di margine, il broker può chiudere la posizione, realizzando una perdita;
  • gli investitori che vendono allo scoperto devono pagare una commissione per prendere in prestito le azioni. Se il titolo venduto allo scoperto è difficile da trovare o molto richiesto per il prestito, il costo del prestito può aumentare, riducendo i profitti dell’investitore o aumentando le perdite;
  • infine, le azioni possono essere soggette a movimenti di prezzo improvvisi e imprevedibili dovuti a notizie, risultati finanziari, cambiamenti nelle condizioni di mercato o altre variabili. Tali movimenti possono causare perdite significative per gli investitori che vendono allo scoperto.

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