Mentre la politica globale si rimescola tra vecchi e nuovi attori, l’Europa si arma per difendere i valori atlantici, mentre il gioco strategico resta lo stesso: diventare sempre più indebitati.
Mentre l’ingenuità di massa è scatenata ad amare e odiare questo o quel personaggio della commedia umana occidentale alle prese col ciclone Trump-Musk & Co e la difesa dei “sacri valori fondativi”, che fine hanno fatto quelli che dominavano prima?
D’improvviso, ecco che sono spariti i neo-con-dem americani, il gotha della banco-finanza neo-lib, il complesso ideologico-pragmatico atlantista, la City e mezza Wall Street.
Nonché la vasta e articolata galassia fatta di think tank, fondazioni, reti, consessi, convivi, cenacoli, club esclusivi del liberal-capitalismo, che un sempre più patetico Rampini ci dice che si vede attonita a pranzo a discutere quand’è che si potrà definire “fascismo” il nuovo regime trumpiano e dove emigrare, se nella seconda casa in Scozia o Toscana o isola greca. [...]
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