Ecco come difendersi dai vicini di casa rumorosi attraverso i rimedi legali e quando è opportuno sporgere denuncia.
La convivenza in un condominio o comunque in uno stabile che ospita più abitazioni non è mai facile. Ognuno ha abitudini ed esigenze differenti, anche in fatto di orari. La buona educazione e la capacità di compromesso non sono sempre sufficienti a raggiungere accordi efficaci e sempre più spesso i vicini di casa si scontrano nelle aule di tribunale. Tra gli argomenti più caldi c’è senza dubbio il rumore, un tasto dolente per chiunque abiti in un appartamento non indipendente.
Da una parte, c’è l’indiscusso diritto di godere della propria casa e di svolgere le attività quotidiane. Le pulizie di casa e l’uso degli elettrodomestici, l’esercitazione con gli strumenti musicali, l’uso di determinate scarpe, sono tutte azioni rumorose che però non possono essere evitate del tutto. In caso contrario, si chiederebbe di fatto di non abitare la casa. D’altra parte, però, c’è il diritto dei vicini di casa a vivere serenamente, senza interferenze e senza essere disturbati nei momenti di quiete o tanto più durante il sonno.
Ecco che quando la situazione diventa intollerabile è possibile affidarsi ad alcuni rimedi legali per appianare la controversia con il vicino, finanche denunciandolo. Bisogna tenere sempre presente, però, che l’accordo bonario è la strada preferibile, bisogna almeno tentarla. Non soltanto preserva l’armonia personale tra i vicini di casa, ma è anche più rapida e meno dispendiosa. Se proprio il vicino non vuole venire in contro alle richieste dell’altro o al contrario quest’ultimo è eccessivamente pretenzioso, non resta che passare all’azione legale. Ecco come fare.
Quanto rumore possono fare i vicini?
Non esiste una soglia prestabilita di rumore sopportabile nelle proprie mura domestiche, ecco perché la legge ci parla in proposito di normale tollerabilità. Questa definizione proviene dal Codice civile, che chiede ci contenere i vari tipi di emissioni - comprese quelle rumorose - entro un livello accettabile.
Si tratta di un concetto generale che deve essere specificato tenendo conto delle particolari circostanze. Il livello di rumore dell’ambiente circostante, tanto più se sono presenti regolamenti specifici degli enti locali, è in proposito un parametro fondamentale. Nel silenzio in aperta campagna, per esempio, ogni rumore risalta ancora di più. Chi abita presso gli ospedali, invece, con il caos delle autoambulanze fa addirittura fatica ad avvertire determinati suoni.
Bisogna poi considerare anche gli orari in cui si manifesta il rumore, soprattutto se ci sono elementi dettagliati nel regolamento condominiale o comunale. Un altro fattore da prendere in considerazione è la durata del rumore e la sua frequenza. Un rumore breve e isolato, per quanto fastidioso, certo non arreca lo stesso disturbo del perdurante uso della lavatrice durante la notte.
Ovviamente, anche l’intensità del suono fa la sua parte. In tal proposito, la giurisprudenza ha adottato il criterio di 5 decibel per il giorno e di 3 decibel per la notte, anche se appunto questo parametro potrebbe non essere determinante.
Come difendersi dai vicini di casa rumorosi
Se il vicino di casa continua a fare rumore nonostante il tentativo di un accordo informale bisogna passare a metodi più persuasivi. Per prima cosa vale la pena esporre il problema all’amministratore di condominio, se presente. Il regolamento condominiale potrebbe infatti prevedere orari di silenzio e divieti particolari, eventualmente con sanzioni fino a 200 euro (800 euro al massimo in caso di recidiva).
Per avviare l’azione contro il vicino bisogna quindi inviargli una diffida, tramite il proprio avvocato o anche autonomamente, in cui esplicitare il contenuto della richiesta. Molto semplicemente, la diffida serve a intimare al vicino di adottare un certo comportamento, o per meglio dire in questo caso smetterlo.
Se neanche la diffida sortisce l’effetto sperato non resta che affidarsi a un avvocato per citarlo in giudizio. Si avvia così un procedimento civile, nel quale sarà possibile documentare la situazione. Prove testimoniali, video e interventi dei periti saranno utili a provare il rumore e a supportare la richiesta di cessazione. Oltre a questa, il ricorrente può anche chiedere un risarcimento dei danni patiti proprio a causa del rumore, soprattutto in termini di riposo e salute.
Quando è possibile denunciare il vicino rumoroso
In situazioni estreme è possibile denunciare il vicino di casa rumoroso, passando così a un procedimento penale. Non si tratta, tuttavia, di un’escalation della tutela. Fare rumore non è un reato a meno che ricorrano i presupposti per il cosiddetto disturbo della quiete pubblica. In tal proposito, l’articolo 659 del Codice penale parla di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, punito con l’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 309 euro.
Si è dinanzi a un reato quando il rumore emesso dal vicino di casa è tale da disturbare, anche soltanto in via potenziale, un numero elevato e indefinito di persone. Per esempio, infastidire tutto il quartiere con spettacoli musicali o pirotecnici non autorizzati. In questo caso sarà necessario chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per accertare la violazione - e imporre lo stop del rumore - e presentare una querela.
Resta comunque la possibilità di costituirsi parti civili per avanzare una pretesa risarcitoria. Bisogna però essere sempre in buona fede, non utilizzando l’intervento delle forze dell’ordine per intimidire il vicino pur sapendolo non necessario. Si rischia altrimenti a propria volta una denuncia, con l’eventuale processo per una serie di possibili reati.
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