Il consenso degli operatori sull’andamento degli utili delle società dello S&P500 è “eccessivamente pessimista”: a dirlo sono gli analisi di Jp Morgan.
Mentre gli operatori provano a digerire l’attesa di un incremento dei tassi di 50 punti base nel meeting in calendario ad inizio maggio, è probabile che nel frattempo qualche “falco” paventi nuovamente una stretta di 75pb per permettere ai listini azionari di festeggiare una stretta da mezzo punto percentuale, dagli analisti di una delle società più iconiche di Wall Street arriva una ventata di ottimismo.
Secondo un team di strategist di Jp Morgan guidato da Dubravko Lakos-Bujas e da Marko Kolanovic, margini migliori del previsto permetteranno alla corporate America di battere le stime di 4 -5 punti percentuali.
Trimestrali Wall Street: anche questa volta batteranno il consenso?
Per i numeri dei primi tre mesi, il consenso degli analisti è orientato per un calo annuo, al netto del comparto energetico e dei buyback, dell’1,9% mentre sul secondo trimestre la contrazione è vista allo 0,7%.
Si tratta di uno scenario, rilevano gli esperti di Jp Morgan, “decisamente facile da superare per le società dello S&P500” alla luce di fondamentali resilienti “alle tensioni geopolitiche, all’incremento dei tassi, agli shock sul lato dell’offerta, al rafforzamento del dollaro ed ai minori stimoli fiscali”.
Come è possibile vedere dal grafico, dall’inizio dell’invasione russa, le stime degli operatori sui conti 2022, tenendo questa volta in conto energetici e buyback, sono migliorate di settimana in settimana: dopo un primo semestre difficile, nella seconda parte dell’anno gli utili per azione sono visti in aumento a due cifre:
- in poco meno di un due mesi, il dato relativo il Q1 è passato dal 5,22 al 5,8%;
- la stima sul Q2 dal 4,2 è salita al 6,2%;
- la view sugli utili delle società dello S&P500 per il Q3 è passata dall’8,6 al 10,7%;
- il dato sugli ultimi tre mesi del 2022, che attualmente si attesta all’11,4%, il 18 febbraio era al 9,2%.
L’ottimismo degli strategist di Jp Morgan è sostenuto dai dati arrivati finora: i numeri elaborati da Bloomberg Intelligence evidenziano che, tra le quasi cento società che finora hanno alzato il velo sui conti, quattro su cinque hanno fatto meglio del previsto.
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