WMF, Sir Tim Berners-Lee: «abbattere le barriere favorisce la comprensione delle culture»

Niccolò Ellena

29 Giugno 2023 - 13:59

All’undicesima edizione del WMF - We Make Future è intervenuto Sir Tim Berners Lee, inventore del World Wide Web, ecco che cosa ha detto.

WMF, Sir Tim Berners-Lee: «abbattere le barriere favorisce la comprensione delle culture»

All’undicesima edizione del WMF - We Make Future, fiera internazionale e festival sull’innovazione tecnologica e digitale, ha partecipato anche l’inventore del World Wide Web, Sir Tim Berners-Lee, che ha raccontato la storia della sua invenzione e di come questa potrebbe evolversi nei prossimi anni.

Che cosa ha detto Sir Tim Berners-Lee al WMF

Nel suo intervento, che ha avuto luogo il 16 giugno, Sir Tim Berners-Lee ha ripercorso le diverse fasi di sviluppo del www che conosciamo oggi partendo dagli albori: «abbiamo pensato di abbattere i confini e le barriere per le persone in tutto il mondo: ciò favorisce la connessione e la comprensione delle culture. Grazie alle tecnologie sono state fatte cose molto utili: pensiamo a Wikipedia, ai volontari che lavorano insieme per aumentare la conoscenza di tutti. Pensiamo ad OpenStreetMaps, l’open source è una risorsa molto importante. Pensiamo al terremoto ad Haiti: è stato fatto un aggiornamento immediato delle mappe».

Ha poi continuato, affermando che «non possiamo però dire che questa apertura ci sia ancora: ci sono problemi reali quando qualcuno viene messo in pericolo tramite il web ricevendo abusi, minacce [...] bisogna trovare equilibrio tra libertà di espressione e diffusione di fake news. Dobbiamo proteggere diritti e dati dei cittadini. Dovremmo poter utilizzare il web senza nessuno che controlli ma, allo stesso tempo, ci deve essere una supervisione per la tutela delle persone, dei loro dati e della legalità. Ci deve essere trasparenza e chiarezza a livello legislativo nella raccolta e condivisione di dati sensibili».

Sir Tim Berners-Lee non si è limitato a raccontare i pregi del web, ma ha sfruttato il suo spazio anche per parlare delle criticità introdotti da esso, focalizzandosi spesso sull’uso e la protezione dei dati personali «ci sono spesso sistemi centralizzati - pensiamo a Facebook e Google - che non sono open source e lavorano a compartimenti stagni. Le funzionalità sono ottime ma spesso le cose non vanno come dovrebbero: privacy, sicurezza, tracciamento, sono questioni ancora molto problematiche».

Riguardo invece all’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite, così come nel Web e nelle sue dinamiche, Sir Tim Berners-Lee ha offerto uno spunto di riflessione molto interessante: «l’intelligenza artificiale diventerà potentissima ma voi dovete avere la sovranità dei vostri dati, il controllo su quelli che offrite: la chatbox deve lavorare per voi e non utilizzando voi. L’intelligenza artificiale deve lavorare per voi come individui, cittadini, come consumatori».

Sir Tim Berners Lee è poi tornato a parlare dei concetti cardine del web, ossia quelli su cui nel 1998 l’ha creato, ribadendone l’importanza e l’assoluta necessità per una società e un futuro migliore. «Dobbiamo pensare a costruire, non a polarizzare, come facevamo all’inizio del viaggio della creazione del www. In questa terza era dobbiamo dunque lavorare per un aumento della collaborazione, della creatività e della condivisione. Oggi dobbiamo sistemare i problemi del mondo: cambiamento climatico, democrazia […] in questa terza era del web dobbiamo pensare a questi argomenti, e il web potrebbe diventare il nostro strumento ideale».

Ha infine concluso affermando che «dobbiamo costruire e creare dei sistemi che garantiscano compassione ed empatia nei confronti degli altri, considerando tutti: persone di diverse etnie, culture, orientamenti e identità».

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