Per il Washington Post il presidente Zelensky starebbe pensando di occupare alcune città russe: ci sarà una guerra nucleare se la controffensiva ucraina dovesse funzionare?
Una guerra nucleare se la controffensiva ucraina dovesse avere successo. Questo timore che da tempo serpeggia tra le principali cancellerie europee adesso sarebbe in qualche modo confermato dal Washington Post che, come Oltreoceano sta accadendo da settimane, ha diffuso il contenuto di alcuni documenti top secret del Pentagono.
Si tratta dei famosi leaks trafugati dal 21enne Jack Teixeira - ora agli arresti - e poi diffusi su alcune piattaforme web; il documento in questione ha spinto il Wp a dipingere Volodymyr Zelensky come “un leader dagli istinti aggressivi”.
Stando al rapporto degli 007 americani che sarebbe stato realizzato grazie a delle intercettazioni, Zelensky avrebbe in mente di “ condurre attacchi in Russia per occupare città russe di confine non specificate ”.
Una mossa che per il presidente ucraino potrebbe dare un forte vantaggio a Kiev nelle future trattative di pace con Mosca, ma che potrebbe anche condurci dritti verso una guerra nucleare come previsto dalla dottrina russa.
Portare la guerra nel territorio nemico infatti andrebbe a dare il diritto alla Russia di difendersi con tutti i mezzi a propria disposizione, anche utilizzando una delle migliaia di armi nucleari già pronte per essere utilizzate.
Se Zelensky dovesse veramente portare avanti questo piano, da lui stesso comunque definito come una “fantasia” quando è stato interpellato a riguardo dal Washington Post, di conseguenza una guerra nucleare potrebbe essere molto più probabile.
Guerra nucleare e controffensiva ucraina
Stando a quanto pubblicato dal Washington Post, la controffensiva ucraina potrebbe generare una guerra nucleare. Dopo mesi di preparazione, l’azione di Kiev per riconquistare tutti i territori occupati dalla Russia ormai sarebbe iniziata tanto che a Bakhmut, strategica città del Donbass da settimane sotto assedio da parte dell’Armata russa, le truppe ucraine avrebbero ripreso il controllo di 16 chilometri quadrati di territorio in soli tre giorni.
Sembrerebbe di rivivere il film di questa fine estate, quando l’Ucraina in un breve lasso di tempo è riuscita a riconquistare ampie zone di territorio che la Russia invece aveva occupato dopo mesi di lunghe - e sanguinose - battaglie.
La guerra così sembrerebbe essere arrivata al suo punto di svolta: una cacciata dei russi da Bakhmut potrebbe creare una breccia tra le linee di Mosca, dando slancio alla controffensiva con le truppe ucraine che a quel punto potrebbero avanzare verso il resto del Donbass occupato per poi puntare a Sud verso la Crimea.
Annusata la possibile riuscita della sua controffensiva, Volodymyr Zelensky ha deciso di passare il fine settimana nel fare il giro delle principali cancellerie del Vecchio Continente: Italia, Germania e poi Francia, un tour fruttuoso visto che il presidente dovrebbe tornare a Kiev con la promessa di ulteriori aiuti militari.
Naturalmente guai a dare la Russia già come sconfitta: nonostante le palesi difficoltà - in teoria doveva essere una guerra lampo invece ormai è un autentico pantano - Mosca dal punto di vista militare rimane la più grande potenza nucleare al mondo e, una disfatta nel Donbass, potrebbe portare a scenari apocalittici.
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Il sogno degli Usa: indebolire Russia e Cina
La guerra in Ucraina ormai sembrerebbe essere arrivata a un bivio. Se la controffensiva dovesse fallire, allora in autunno gli Usa potrebbero imporre a Kiev un cessate il fuoco che consentirebbe alla Russia di mantenere il controllo dei territori occupati.
Al contrario se invece le truppe ucraine dovessero riuscire a ricacciare indietro il nemico occupando anche alcune città russe come riportato dal Wp, a quel punto a Vladimir Putin non resterebbe che scatenare una guerra nucleare oppure cercare di trattare una pace “lacrime e sangue” per il Cremlino.
Da tempo infatti si parla che il grande obiettivo degli Usa in questa guerra sia la detronizzazione di Putin, per poi passare a un depotenziamento della Federazione russa che verrebbe smembrata al fine di privare Mosca dei ricchi e vasti territori orientali.
Tutto questo però potrebbe accadere solo nel caso in cui la guerra diventasse un autentico boomerang per la Russia, con Putin disposto ad accettare una sconfitta senza ricorrere alle catastrofiche armi nucleari.
Se alla fine il piano degli Usa dovesse andare a buon fine, la Cina si ritroverebbe senza il suo migliore alleato e principale fornitore di materie prime: per Pechino sarebbe un colpo durissimo, specie vista la volontà dei Brics di rovesciare l’ordine mondiale in favore dei Paesi emergenti.
La controffensiva ucraina così potrebbe essere lo spartiacque di un guerra dove in ballo non c’è solo il destino del Donbass o degli altri territori al momento in mano ai russi, ma anche quello del mondo intero visti i rischi di una apocalittica escalation nucleare.
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