Da lunedì 17 gennaio torna la zona arancione in Italia e sempre più regioni saranno in giallo. Vediamo in quali territori avverrà il cambio di colore sulla base degli ultimi dati.
Aumenta l’incidenza dei contagi, cresce l’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva e l’Italia da lunedì 17 gennaio sarà sempre più suddivisa tra regioni in zona gialla e arancione, con pochissimi territori ancora in bianco.
L’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, stabilisce il cambio di colori sulla base dell’ultimo report della cabina di regia: vediamo quali regioni passano in giallo e in arancione (si tratta della prima volta negli ultimi mesi) dal 17 gennaio.
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I dati della cabina di regia: salgono incidenza e contagi
Continua ad aumentare l’incidenza dei contagi in Italia con la variante Omicron: secondo i dati della cabina di regia Iss-ministero della Salute siamo a 1.988 casi ogni 100mila abitanti nell’ultima settimana. Cresce anche l’Rt medio dei casi sintomatici: è a 1,56, in salita rispetto alla settimana precedente.
Scende leggermente invece l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricoveri ospedaliero: 1,2 contro 1,3. Sale però il tasso di occupazione in terapia intensiva: il 13 gennaio è al 17,5% contro il 15,4% della settimana precedente. In salita anche l’occupazione in area medica Covid: 27,1% contro il 21,6% di sette giorni fa.
Sono 13 le regioni classificate a rischio alto e 8 a rischio moderato. Raddoppia il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: 649.489 contro i 309.903 della settimana precedente. Scende nettamente la percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti ma anche quelli tramite comparsa dei sintomi.
I dati per il passaggio in zona gialla e arancione
Ad oggi quasi tutta l’Italia è in zona gialla. Da Nord a Sud: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trento, Bolzano, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Calabria e Sicilia. In bianco attualmente ci sono solamente Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Molise e Umbria.
Da lunedì 17 gennaio però le cose cambiano ulteriormente. Per capire come guardiamo i dati rilasciati da Agenas sull’occupazione dei posti letto nei reparti Covid aggiornati al 13 gennaio. Ricordiamo che si passa in zona gialla quando si supera il 10% di ricoveri in terapia intensiva e il 15% in area medica, mentre si va in arancione quando si supera il 20% di rianimazioni e il 30% di area non critica.
Ecco i dati regione per regione, considerando che la prima cifra è quelle delle terapie intensive e la seconda delle aree mediche e che la media nazionale si attesta al 18% e al 27%:
- Abruzzo 20% - 26%
- Basilicata 1% - 22%
- Calabria 17% - 39%
- Campania 11% - 26%
- Emilia-Romagna 17% - 25%
- Friuli-Venezia Giulia 23% - 29%
- Lazio 22% - 25%
- Liguria 18% - 37%
- Lombardia 17% - 33%
- Marche 23% - 26%
- Molise 5% - 10%
- Bolzano 16% - 15%
- Trento 28% - 25%
- Piemonte 23% - 28%
- Puglia 11% - 18%
- Sardegna 14% - 14%
- Sicilia 20% - 34%
- Toscana 22% - 23%
- Umbria 14% - 32%
- Valle d’Aosta 21% - 54%
- Veneto 19% - 24%.
Quali regioni rischiano la zona gialla
Ricordiamo che in alcuni casi i dati Agenas non sono aggiornati rispetto all’incremento dei posti letto ospedalieri delle singole regioni e che inoltre tengono conto di un’approssimazione delle cifre. Sulla base di quanto emerge dall’ultimo report della cabina di regia infatti in bianco dovrebbero restare non solo - come risulta dai dati Agenas - Basilicata, Molise e Sardegna, ma anche l’Umbria (il cui valore di terapie intensive sarebbe in realtà sotto il 10%) e la Puglia, pur avendo raggiunto entrambi i limiti.
L’ordinanza di Speranza sancisce invece il passaggio in zona gialla per la Campania, i cui tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica superano le soglie del 10% e del 15%. Sempre meno regioni restano quindi in zona bianca.
Chi passa in arancione dal 17 gennaio
Stesso discorso vale per il passaggio in zona arancione che, di fatto, comporta solo qualche limitazione agli spostamenti fuori dal proprio comune per i non vaccinati. Il ministero della Salute ha confermato che sarà la Valle d’Aosta la prima regione a tornare in arancione dopo tanti mesi. In bilico c’era la Sicilia: secondo i dati del ministero l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è leggermente al di sotto del 20% e per questo conserva la zona gialla.
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Le altre regioni a rischio, a partire da Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, ma anche Lazio e Lombardia, restano in zona gialla e riescono a evitare il passaggio in arancione grazie a uno dei due parametri (in alcuni casi le intensive, in altri l’area medica) ancora al di sotto delle soglie limite.
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