Il 2 novembre 2023 è festivo o feriale? Il calendario delle festività non mente: ecco come viene trattato sul lavoro.
Giovedì 2 novembre si torna a lavoro, il calendario delle feste nazionali non mente. È vero che il 1° novembre è noto come la festa di tutti i Santi, mentre a seguire il 2 novembre si festeggia il giorno dei Morti, ma solo il primo è festivo, cioè non si va a scuola o a lavoro.
Nel 2023 il 2 novembre cade in un giorno infrasettimanale, cioè di giovedì. Dopo il ponte che ha riguardato molte scuole (chiuse tanto lunedì 30 quanto martedì 31) ecco che per molti studenti è il momento di tornare in classe. Ma ci sono anche molte scuole che invece hanno preferito fare il contrario, chiudendo quindi il 2 novembre (in quanto appunto un giorno importante per la tradizione cristiana) e di conseguenza anche il venerdì successivo.
Ma per quanto riguarda il lavoro non ci sono dubbi: il 2 novembre non solo è un giorno feriale, e quindi lavorativo, ma non va neppure considerato come una festività soppressa (come invece il successivo 4 novembre).
2 novembre è festivo solo per la tradizione cristiana: si torna a scuola e al lavoro
Il 1° novembre, la giornata dopo Halloween, è chiamata anche la giornata di Tutti i Santi (festa di Ognissanti) ed è una festività nazionale. Tutte le scuole di ogni ordine e grado rimangono chiuse, così come le Università. Sono moltissimi i settori di lavoro che rimangono chiusi, seguendo il calendario delle festività, per la giornata di Tutti i Santi, mentre molti altri aprono per servire un numero di clienti extra rimasto a casa, come il settore della ristorazione.
Discorso diverso invece per il 2 novembre, ovvero la festa o giornata dedicata ai Morti. La commemorazione di tutti i fedeli defunti è una ricorrenza della Chiesa latina e non è calcolata nel calendario delle festività nazionali. Le attività lavorative riaprono quasi totalmente aperte perché è un giorno feriale e non festivo. Per le scuole invece la decisione è diversificata per Regioni.
Perché si festeggia il 2 novembre?
Il 2 novembre è il giorno della commemorazione dei defunti. Non è festa nazionale, ma una ricorrenza religiosa nel quale si ricordano i defunti andando al cimitero per salutare i cari. In Italia non è sentita come in altri Paesi, per esempio “Día de muertos” in Messico.
Ma perché si festeggia il 2 novembre? L’origine di questa festa risale a un rito bizantino. La Chiesa ha celebrato per la prima volta questa commemorazione nel 998 per volontà di sant’Odilone di Cluny.
Dopo il 998 il rito si diffonde nel resto della Chiesa cattolica, ma solo nel XIV secolo prende il nome che oggi conosciamo. Per ricordare i morti, ogni anno, gli italiani commemorano i defunti recandosi nei cimiteri e nei luoghi di sepoltura. In alcune scuole, se non è prevista la chiusura per tutta la giornata, viene concessa un’ora o due per poter andare al cimitero.
In molte Regioni inoltre si festeggia il giorno dei Morti cucinando e consumando cibi tradizionali.
2 novembre: giorno dei Morti o Día de los Muertos
Molti credono che il Día de los Muertos sia la controparte latina di Halloween, ma non è così. Infatti Día de los Muertos è il giorno dedicato ai deceduti e corrisponde al 2 novembre.
A differenza di Halloween, il Día de los Muertos festeggia il giorno dei morti con gioia, colori, musica e cibo. Infatti in questa giornata i defunti si ritrovano nel mondo dei vivi per incontrare e passare il tempo insieme alle loro famiglie.
Una curiosità: il Día de los Muertos non è di origine messicana, infatti è una festività portata dagli spagnoli e che si è facilmente radicata in America del Sud per via della vicinanza con la tradizione Atzeca, già presente sul territorio all’arrivo dei conquistatori.
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