I prezzi del carburante salgono mentre calano le vendite di auto elettriche in Italia. Gli aumenti energetici rischiano di frenare la diffusione delle e-cars?
L’alternativa a diesel e benzina ancora non riesce a sfondare in Italia. A certificarlo è Motus-E, l’associazione che riunisce e rappresenta il mondo della mobilità elettrica in Italia. Crollano infatti le vendite delle auto elettriche nel 2022, un dato che pone l’Italia in controtendenza rispetto al resto d’Europa.
Cala la vendita di auto elettriche in Italia
Malgrado aumenti il numero dei modelli in commercio, le auto elettriche immatricolate in Italia nel corso 2022 sono state 49.058, in calo del 27,1% rispetto al 2021 (quando le immatricolazioni di e-cars erano state 67.264).
Non va meglio confrontando i rispettivi mesi di dicembre: 4.526 le fuel electric immatricolate il mese scorso, contro le 6.167 del dicembre 2021. Tradotto in percentuale: -26,6%.
I dati dimostrano ancora una volta come l’Italia sia il “bastian contrario” d’Europa quando si parla di auto elettriche. O, per dirla con le parole di Motus-E:
«Con la chiusura dell’anno l’Italia si è confermata fanalino di coda tra i grandi Paesi europei sulle immatricolazioni delle auto elettriche, in un trend che dovrebbe senz’altro sollevare qualche riflessione. Nei Paesi con cui l’Italia deve ambire a confrontarsi la market share delle auto completamente elettriche continua a crescere senza sosta, pur a fronte di un mercato complessivo ancora in affanno».
La mobilità elettrica, infatti, continua a crescere nel Vecchio Continente, confermandosi un pilastro della transizione ecologica.
Per avere un’idea della distanza tra l’Italia e gli altri grandi paesi europei basti considerare i dati diffusi da UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, l’Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia. A novembre l’Italia si continua a distinguere fra i cinque maggiori paesi come l’ultimo mercato delle auto “con la spina”, elettriche e ibride plug-in: benché a novembre 2022 la quota complessiva di auto elettriche e ibride nel Paese sia cresciuta del 9,8%, si tratta comunque ci livelli molto lontani dalla Germania (39,4%), dal Regno Unito (27,7%) e dalla Francia (24,4%).
Auto elettriche e aumento dei prezzi dell’energia
Perché gli italiani non hanno acquistato auto elettriche nel corso del 2022? Forse c’entrano qualcosa i rincari delle bollette.
Si tratta di speculazioni più che di dati certi e verificabili ma non è da escludere che gli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica registrati nel corso del 2022, uniti agli aumenti generali dei prezzi dovuti all’inflazione, abbiano inciso sulle scelte di acquisto degli italiani.
Fare un confronto puntuale tra il prezzo di un pieno per un’elettrica e per un’auto diesel o benzina non è semplice. In primis perché subentrano una serie di variabili che vanno tenute in considerazione: mentre il prezzo di diesel e benzina, benché variabile, si muova sempre entro un certo range, il prezzo di una ricarica domestica per le auto con la spina varia in base ad alcuni fattori, come il tipo di contratto dell’elettricità attivato o la presenza o meno di un impianto fotovoltaico.
A ottobre facile.it aveva provato a fare un confronto, pubblicando un’indagine secondo cui per ricaricare l’auto elettrica negli ultimi mesi del 2022 si è speso il 161% in più rispetto ad un anno fa. Numeri definiti però “fuorvianti” da Motus-E, secondo cui l’indagine rappresenta una visione solamente parziale della realtà.
Quel che è certo è che la crisi energetica unita all’aumento dei prezzi delle materie prime destano preoccupazione circa il futuro della mobilità elettrica in Italia, rendendo più remota la possibilità che gli automobilisti percepiscano l’auto con la spina un’adeguata sostituta del motore a combustione.
Rincari elettricità vs caro benzina e diesel
A causa degli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica la spesa per le ricariche supera quella per un pieno di diesel e benzina. E ciò malgrado la riduzione del taglio delle accise e i rincari registrati dal 1° gennaio 2023. E’ quanto scrive Antonio Sileo, esperto di mercati energetici e automotive sulle colonne de Il Foglio:
“dopo il poco procrastinabile azzeramento del taglio delle accise, il differenziale di prezzo di rifornimento rimane: basti considerare che il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica compravenduta in Italia già da settembre 2021 si è attestato a valori ben più che doppi non solo rispetto al prezzo del 2020, ma anche rispetto ad anni normali”.
La buona notizia è che i prezzi dell’elettricità dovrebbero ridursi del 19,5% nel primo trimestre 2023 rispetto agli ultimi tre mesi del 2022, stando all’ultimo aggiornamento mensile di ARERA.
Gli italiani vorrebbero passare all’elettrico ma non lo fanno
Al di là delle speculazioni, in Italia sussiste un paradosso: gli italiani vorrebbero abbandonare le auto tradizionali a favore dell’elettrico ma (come dimostrano i dati citati all’inizio dell’articolo) in Italia nell’ultimo anno sono state vendute meno auto elettriche.
Un paradosso fotografato dal Global Automotive Consumer Study 2023 realizzato da Deloitte su più di 26.000 consumatori in 24 Paesi per capire le nuove tendenze per il settore automotive.
Il 78% degli italiani vorrebbe passare ai veicoli elettrici. Una cifra che pone il Belpaese in cima alla classifica de Deloitte, a netta distanza di Germania (49%) o Cina (55%). Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo una questione economica: secondo gli italiani i prezzi delle auto elettriche sono ancora troppo alti e ciò frena l’acquisto.
Ma, sottolinea Franco Orsogna, automotive leader di Deloitte Central Mediterranean, "il fattore prezzo può essere controbilanciato dal forte desiderio dei consumatori di ridurre in maniera sistematica i costi di rifornimento e utilizzo del veicolo”, aspetto tutt’altro che secondario in questi giorni.
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