3 mesi di congedo parentale all’80%, ecco a chi è riservata la novità della legge di Bilancio

Simone Micocci

17 Ottobre 2024 - 11:16

Congedo parentale, nella legge di Bilancio un altro mese pagato all’80%. Ma non sarà per tutti.

3 mesi di congedo parentale all’80%, ecco a chi è riservata la novità della legge di Bilancio

Con la legge di Bilancio 2025 il governo mette nuovamente mano al congedo parentale, la misura che riconosce ai genitori un periodo di astensione facoltativa dal lavoro al fine che possano prendersi cura del figlio o della figlia nei primi suoi anni di vita (12 per precisione) così da soddisfarne i bisogni affettivi e relazionali.

Il congedo parentale tuttavia è stato spesso ritenuto uno strumento poco attrattivo per i lavoratori, se non altro perché durante questo periodo la retribuzione riconosciuta al dipendente è molto bassa, pari al 30% dello stipendio.

Ecco perché il governo Meloni sta attuando una vera e propria riforma del congedo parentale, aumentando con le ultime leggi di Bilancio il numero di mesi in cui si gode di una retribuzione maggiorata.

A tal proposito, come annunciato dal ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa sulla legge di Bilancio 2025, quest’anno viene aggiunto un terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%.

Dal prossimo anno ,quindi, 3 mesi di congedo parentale vengono pagati all’80% dello stipendio percepito, per quanto va detto che per beneficiare di questa agevolazione bisogna soddisfare dei requisiti ben precisi.

A chi spettano 3 mesi di congedo parentale retribuiti all’80%

Fino a quando il testo della legge di Bilancio 2025 non sarà disponibile non possiamo rispondere con certezza alla domanda su quali genitori hanno diritto a 3 mesi di congedo parentale all’80% anziché al 30%.

Tuttavia, guardando a quanto fatto con le ultime due leggi di Bilancio possiamo dare una risposta che non dovrebbe discostarsi più di tanto dalla realtà. A oggi, infatti, le maggiorazioni per il congedo parentale sono riservate a:

  • 1 mese maggiorato all’80% in caso di ritorno al lavoro da un evento di maternità avvenuto dall’1 gennaio al 31 dicembre 2023;
  • 2 mesi maggiorati all’80% in caso di ritorno al lavoro da evento di maternità avvenuto dall’1 gennaio al 31 dicembre 2024. Va detto che dal 2025 il secondo mese dovrebbe scendere al 60%, ma non è da escludere che il governo l’abbia mantenuto all’80% con l’ultima manovra.

In entrambi i casi poi la maggiorazione si applica fino ai 6 anni di vita del figlio.

Lo stesso schema dovrebbe essere utilizzato anche per il terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%. Questo significa che l’agevolazione, sempre fruibile fino ai 6 anni del figlio, è riservata ai genitori nel caso in cui il ritorno al lavoro dal congedo di maternità (o eventualmente paternità) sia avvenuto successivamente al 1° gennaio 2025.

Ricordiamo che i tre mesi possono essere fruiti in alternativa dal padre o dalla madre e che è il lavoratore a doverne dare specifica indicazione nel momento in cui se ne fa domanda attraverso l’apposita funzione disponibile nel servizio telematico dell’Inps.

Come cambia il congedo parentale con la legge di Bilancio 2025

Va detto comunque che non viene modificato il limite di giorni fruibili e indennizzabili per madre o padre, in quanto con le ultime manovre, come pure con quella del 2025, si interviene solamente sulla misura del congedo parentale, lasciando invariata la durata.

Questo significa che generalmente il congedo parentale spetta:

  • complessivamente per 10 mesi, o 11 mesi nel caso in cui il padre fruisca di almeno 3 mesi;
  • per un massimo di 6 mesi alla madre, 7 mesi per il padre.

Non tutto il periodo è però indennizzato:

  • in totale, infatti, vengono pagati solo 9 mesi di congedo parentale, fino al compimento dei 12 anni di età del figlio;
  • il limite massimo per il singolo genitore è di 6 mesi.

Questi 9 mesi vengono solitamente pagati il 30% della retribuzione, salvo appunto i casi in cui il ritorno al lavoro dalla maternità sia avvenuto successivamente al 2023, 2024 o 2025, per i quali rispettivamente spettano da 1 a 3 mesi di congedo parentale maggiorato all’80%.

Come si applica la maggiorazione alle Forze Armate e di Polizia

Il congedo parentale maggiorato vale tanto per i dipendenti del settore privato quanto nel pubblico impiego. C’è però un’eccezione: nel caso del personale delle Forze Armate e di Polizia, infatti, questo si applica solo per la parte che eccede la licenza straordinaria retribuita al 100%.

Di fatto, non spetta la maggiorazione nel caso di eventi di maternità successivi all’1 gennaio 2023, in quanto il mese di congedo all’80% viene completamente assorbito dai 45 giorni di licenza. Spetta invece a chi fa rientro in servizio nel 2024, ma - come di recente comunicato tanto dal ministero dell’Interno quanto da quello della Difesa - solamente per i 15 giorni che eccedono la licenza straordinaria.

La logica quindi vorrebbe che nel caso di coloro che rientrano al lavoro nel 2025, per i quali quindi scatta il diritto al terzo mese di congedo retribuito all’80%, che questa agevolazione si applichi interamente nei loro confronti. I sindacati sono già pronti a dare battaglia laddove non dovesse essere così.

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