La Polonia è sempre più in prima linea nella guerra russo-ucraina: ecco 3 ragioni per le quali la Polonia è sempre più vicina alla decisione di entrare in guerra.
La Polonia è sempre più vicina alla guerra. Oltre alla Russia e all’Ucraina, ci sono altri attori sulla scacchiera geopolitica da dover prendere in considerazione per avere un quadro complessivo della guerra russo-ucraina.
Tra questi il gruppo di mercenari della Wagner, guidato da Yevgeny Prigozhin, la Bielorussia alleato di ferro della Russia e la Polonia, il paese Nato più ostile a Mosca, anche per ragioni storiche.
Risale a fine luglio la decisione della Polonia di inviare 10 mila truppe aggiuntive al confine con la Bielorussia a causa della presenza dei mercenari della Wagner alla frontiera.
Le ragioni per le quali la Polonia, però, potrebbe entrare in guerra non sono solo contingenti agli ultimi avvenimenti, ma sono ben radicate nella storia e nella cultura polacca. Scopriamo quali sono e quali potrebbero essere le conseguenze dell’entrata in guerra di Varsavia. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
3 motivi per cui la Polonia entrerà in guerra
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Varsavia si è resa artefice di numerosi appelli per un intervento diretto della Nato al fianco dell’Ucraina e la stessa Polonia si è resa più volte disponibile nell’inviare le proprie truppe a sostegno di Kiev. Tale azione ha suscitato a sua volta la dura reazione dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev che ha più volte minacciato di “far scomparire la Polonia” per via del suo ruolo come avamposto della Nato nell’Est Europa.
Le ragioni che porterebbero la Polonia a entrare direttamente in guerra sono dettate in realtà non solo esclusivamente dai fatti contingenti all’attuale situazione geopolitica, ma anche da ragioni storiche e nazionalistiche. Vediamo quali sono le ragioni di Varsavia:
- La minaccia di infiltrazioni Wagner. Secondo quanto riportato dal ministero della Difesa polacco, circa 10.000 mercenari della Wagner si troverebbero ora in Bielorussia, nella zona di Brest, una città a soli 5 chilometri dal confine polacco. Una presenza che ha allarmato Varsavia e il resto dell’Occidente. Così il ministero della difesa ha inviato circa 4 mila soldati direttamente al confine, mentre altri 6 mila saranno tenuti di riserva. Il confine si blinda, mentre Russia e Bielorussia studiano la risposta della Nato alla minaccia - fittizia o reale - rappresentata dai mercenari del gruppo Wagner. La Polonia potrebbe decidere di entrare in guerra per difendere il proprio territorio dall’attuale minaccia della Wagner.
- La storia della Polonia e i rapporti tesi con Mosca. La Polonia ha alle spalle secoli di lotte contro i costanti tentativi di sottomissione. Alla fine del ’700, infatti Varsavia fu sottomessa da parte di Austria, Prussia e Russia. E se solo dopo la capitolazione della Germania, nel novembre 1918, riguadagnò realmente l’indipendenza, essa durò ben poco, fino al 1939, quando Hitler e Stalin decisero di dividersi la nazione. Ma i rapporti tesi con Mosca sono frutto di una ferita ancora aperta che risale alla guerra fredda, quando la Polonia faceva parte del blocco sovietico. Nel 1956 si consumò la Rivolta di Poznań, quando alcuni operai insorsero al grido di pane e libertà contro il regime. Una rivolta repressa nel sangue, come quella Ungherese dello stesso anno.
- Infine, l’ultima ragione è proprio quella in nome di un nazionalismo ben radicato nella società. Ogni rivolta polacca, a partire da quella del 1791 contro Austria, Prussia e Russia, è stata sempre guidata dall’orgoglio nazionalistico.
Tutto ciò potrebbe portare la Polonia a considerare l’entrata in guerra in nome della difesa del proprio territorio nazionale da un tentativo di invasione da parte della Russia, adottando la stessa retorica del pericolo di invasione che Mosca ha ripetuto ossessivamente nel giustificare l’invasione dell’Ucraina.
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Cosa accade se la Polonia entra in guerra: i rischi di una Terza guerra mondiale
Le conseguenze dell’entrata in guerra della Polonia purtroppo sono ben note. Ci sarebbe il concreto rischio di un’escalation su scala mondiale.
Infatti, nel caso in cui la Polonia decidesse di entrare in guerra e attaccare la Bielorussia, la Russia ha ricordato che, trattandosi di un alleato storico Mosca, ciò equivarrebbe a un’aggressione contro la Federazione Russa: “Noi risponderemo con tutti i mezzi a nostra disposizione”. Queste le minacce di Putin.
Uno scontro alla frontiera tra Polonia e Bielorussia - al di là di chi potrebbe dar il via al conflitto - porterebbe alla scesa in campo non solo della Russia che ha garantito la sicurezza del Paese al presidente Alexander Lukashenko ma anche della Nato in difesa della Polonia, come previsto dall’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica, portando a una Terza guerra mondiale.
I rischi di una Terza guerra mondiale o nucleare sono quindi drammaticamente reali, considerando che potrebbe bastare un nonnulla per dar inizio a un’escalation con disastrose conseguenze per l’intera popolazione mondiale.
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