Riscaldamento globale e parassiti stanno rendendo certi alimenti sempre più rari. Presto non potremo più permetterci questi 5 alimenti.
Il riscaldamento globale, parte del complesso fenomeno che è la crisi ambientale, ha conseguenze sugli alimenti che mangiamo. Secondo dei recenti studi - ma anche guardando al passato recente - alcuni di questi alimenti presto potrebbero costare troppo per poterseli permettere quotidianamente come ora.
Stiamo parlando di 5 alimenti che nelle case italiane non mancano praticamente mai: caffè, cioccolato, vaniglia, spezie e carne. Parte della colpa è data dal riscaldamento globale e dalla distruzione delle zone di coltivazione, ma in recenti studi si fa notare anche un altro aspetto: il prezzo non coerente con l’impatto ambientale che la produzione di quell’alimento causa.
Infatti se ci fosse una giusta tassazione, così immaginano gli esperti, molti degli alimentati di cui oggi abusiamo (causando un danno ambientale) sarebbero più equamente divisi e la loro qualità sarebbe anche più alta.
Gli alimenti che cambiano di prezzo e lusso nella storia
Non è certo la prima volta che nel corso della storia un determinato alimento passi dall’essere molto comune a molto raro. Negli Stati Uniti la caccia al bisonte americano ne aveva quasi causato l’estinzione e da cibo comune è presto diventato una rarità.
Più difficili da immaginare sono le aragoste servite nei carceri o le ostriche usate come addensante nei dolci. Questi alimenti, grazie alla loro diffusa presenza, erano usati in passato come mangime per animali o in altri contesti oggi inimmaginabili.
5 alimenti che presto costeranno troppo per poterseli permettere
Gli alimenti più a rischio della breve classifica qui proposta sono proprio quelli di cui l’Italia sentirebbe più la mancanza. Sto parlando di caffè e cioccolato.
Le zone di produzione di questi due alimenti, come anche degli altri nella classifica, sono a rischio per colpa dei cambiamenti climatici. Innalzamento della temperatura, siccità, invasione di insetti da altri Paesi e sfruttamento del terreno sono parte del quadro della crisi.
Ecco i 5 alimenti sempre più rari e costosi:
- caffè
- cioccolato
- vaniglia
- spezie
- carne (principalmente bovino)
Caffè e cioccolato
Caffè e cioccolato sono già stati alimenti rari e quindi costosi e che non tutti potevano permettersi. Secondo uno studio del 2013 la produzione di caffè e di cacao è a rischio proprio per l’aumento della temperatura globale. Una volta raggiunti i fatidici 2° (non in tutto il pianeta, ma solo nelle terre di coltivazione di questi alimenti) la produzione sarà insostenibile.
Due anni dopo un altro studio conferma, anzi peggiora, i dati sulla produzione di caffè e cioccolato. Entro il 2050 le aeree di coltivazione di caffè e cioccolato saranno del ben 88% in meno rispetto a oggi. Meno terre vuol dire meno coltivazione e quindi anche un costo più alto.
Spezie
Alle spezie è toccata un’altra sorte, quella dei parassiti. Insetti che distruggono la coltivazione nascono e prosperano in un ambiente molto umido, dato dall’elevata piovosità causata dal riscaldamento climatico.
A pagarne il prezzo sono principalmente le zone di coltivazione in India, nel Kashmir, dove la spezia più preziosa è lo zafferano.
Vaniglia
Un dolce senza lievito vanigliato o senza estratto di vaniglia? Presto dovremmo fare i conti con il nostro palato fin troppo abituato a questo sapore.
Il Madagascar, terra famosa per coltivare tale alimento, è colpito da forti conseguenze del cambiamento climatico. Nel 2017 la vaniglia ha già subito un innalzamento del prezzo da record. Per colpa di un ciclone, che ha distrutto il 30% del raccolto, la vaniglia divenne per un periodo più preziosa dell’argento, con un valore al chilogrammo pari a 600 dollari.
Carne
Discorso diverso, molto più complicato anche per una questione etica, è il consumo e la produzione di carne, in particolare della carne bovina.
Crisi ambientale da una parte e sfruttamento dall’altra, la carne rischia di essere un bene di lusso per due motivi diversi.
Un lusso per pochi, visto il costo della sua produzione in continuo aumento, soprattutto da un punto di vista ambientale e per il quale si pensa a una tassazione.
Un alimento controverso, che sempre più persone eviteranno di mangiare per motivi sociali, etici, culturali e ambientali. In qualsiasi caso, anche considerando la combinazione di entrambe le opzioni, un dato più di tutti ostacola il prezzo basso della carne: l’aumento continuo della popolazione mondiale.
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