700 economisti contro rielezione Trump: “Egoista e incosciente”

Marco Ciotola

24/10/2020

Quasi 700 economisti si oppongono duramente all’eventualità di un nuovo governo Trump: “Assalto a democrazia”

700 economisti contro rielezione Trump: “Egoista e incosciente”

Economisti contro Trump. Sembrerebbe quasi la solita etichetta giornalistica un po’ forzata, ma stavolta di forzato c’è molto poco visto che riunisce ben 700 unità il gruppo di economisti che ha firmato contro una rielezione del tycoon.

Tra questi ci sono sette vincitori del premio Nobel, tutti fanno appello con urgenza all’elettorato USA, invitato a non assecondare quello che definiscono “un assalto prolungato alla democrazia”.

“Risposta maldestra alla pandemia” e diffusione di “pericolosa disinformazione” fanno di Trump - si legge nella lettera - un presidente “egoista e incosciente”, un male per il Paese che deve essere evitato in vista delle imminenti presidenziali:

“In un solo mandato, Trump ha reso gli Stati Uniti irriconoscibili e non ha dovuto affrontare alcuna conseguenza”.

700 economisti contro rielezione Trump

La lettera è stata firmata da importantissimi economisti delle principali istituzioni, tra cui i premi Nobel Paul Milgrom, Oliver Hart e Alvin Roth.

Nella lettera i 700 esperti raccomandano all’elettorato di non votare per Trump, e di farlo in nome della democrazia:

“Raccomandiamo caldamente all’elettorato di fare ciò che nessun altro può: rivendicare la propria democrazia votando per rimuovere Donald Trump dall’incarico di Presidente”.

Sul fronte opposto, Trump continua a sostenere di essere il candidato più capace sul piano economico.
La lettera aperta dei 700 è molto simile a quella stilata nel 2016 da ben 790 economisti, che esortavano gli americani a non eleggere il tycoon, etichettato già allora come “profondamente ignorante in economia e incapace di ascoltare esperti credibili”.

Ma nella più recente lettera gli economisti hanno espresso sgomento soprattutto per il comportamento “egoista e incosciente” di Trump durante la pandemia, capace di “mettere in pericolo la salute pubblica, la ripresa economica e la riapertura sicura delle scuole”:

Ha denigrato uso della mascherina e distanziamento sociale, ha tenuto eventi al coperto, ha incoraggiato l’uso di sostanze non testate e potenzialmente pericolose, ha minimizzato la gravità della pandemia e ha ospitato una serata affollatissima che ha reso praticamente inagibile la Casa Bianca e ha costretto i militari in quarantena. Tutto questo certifica come sia sua abitudine diffondere regolarmente pericolosa disinformazione, anche durante i periodi di crisi”.

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