Andare a lavorare in Danimarca: quali sono le procedure e i lavori più richiesti

Claudio Garau

17 Gennaio 2022 - 21:54

Andare a lavorare in Danimarca implica di sapere come funzionano le regole in tema di documenti e burocrazia. Una sintetica guida sugli step da compiere.

Andare a lavorare in Danimarca: quali sono le procedure e i lavori più richiesti

Non uno dei paesi più grandi del nostro continente, ma certamente un territorio in cui poter trovare un buon equilibrio tra vita professionale e vita privata, un ottimo clima imprenditoriale e uno stato sociale ben funzionante. Stiamo parlando della Danimarca, un paese che negli ultimi anni è divenuto molto popolare, essendo già stato scelto da numerosi italiani, i quali hanno preferito trasferirsi e lavorare da quelle parti.

Oggi la nazione nordeuropea è una destinazione piuttosto interessante per chi vuole cercare nuove occasioni lavorative al di là dei nostri confini. Molti giovani scelgono la Danimarca per studiare e lavorare in un paese in cui concretizzare le proprie aspettative. E ciò specialmente se si è lavoratori altamente qualificati o persone con una formazione accademica di alto livello.

Di seguito vogliamo dunque vedere da vicino come si fa ad andare a lavorare in Danimarca, ossia: quali sono i lavori più richiesti? quali i documenti da avere con sé? Scopriamolo in questo articolo.

Andare a lavorare in Danimarca: il contesto di riferimento

La Danimarca è un paese europeo che spicca per efficienza e dinamismo, per servizi pubblici efficienti e burocrazia non così complicata come qui da noi, ma anzi snella e informatizzata.

Secondo quanto contenuto nel Social Progress Index del 2020 lo Stato con capitale Copenaghen è addirittura il posto migliore al mondo in cui trasferirsi.

I criteri considerati per definire la classifica mondiale di questa ricerca hanno tenuto conto di moltissimi parametri, organizzati in 3 macro aree, ossia benessere, opportunità e bisogni fondamentali.

La Danimarca è terra ambita da italiani e non, perché si tratta di un Paese che tutela fortemente i diritti e le libertà di scelta. In particolare, diritto all’istruzione e tutela della famiglia sono due capisaldi del sistema democratico.

Dal punto di vista dell’economia, nel paese non vi sono sostanziali problemi, anzi vi è solidità e stabilità, mentre i settori fondamentali sono rappresentati dal terziario e dall’agricoltura. Il livello di corruzione è tra i più bassi al mondo.

Per quanto attiene alla situazione del lavoro, in Danimarca vi è uno dei tassi di disoccupazione più bassi del continente, e sono previste agevolazioni per coloro che perdono il lavoro, a particolari condizioni.

Ecco perché vi sono validi motivi per considerare di andare a lavorare in Danimarca.

Andare a lavorare in Danimarca: la burocrazia e i documenti da presentare

Importante è sapere fin da subito quali sono i requisiti e gli step necessari per trasferirsi, adattarsi e trovare lavoro in Danimarca, nell’ottica di una permanenza duratura. Ciò all’evidente fine di partire già perfettamente consapevoli di quello che sarà l’iter da percorrere, per inserirsi subito in un nuovo paese.

La Danimarca è, come l’Italia, uno Stato dell’Unione Europea, ma ciò non significa che vi sia la stessa burocrazia che c’è da noi. Vero è infatti che coloro che ambiscono a trovare un’occupazione in questo paese dovranno rispettare una serie di requisiti nazionali, ad hoc. Specialmente, rileveranno quelli inerenti ai documenti da possedere.

Essendo comunque un paese UE, lavorare in Danimarca per gli italiani è abbastanza agevole, sul piano dei permessi. In concreto, è possibile muoversi in libertà nel paese nordeuropeo, per viaggiare (condizione di ’turisti per soggiorno’) o lavorare. Chi intende lavorare in Danimarca, deve sapere che può restare là per 3 mesi, senza dover domandare un certificato di registrazione o un permesso di soggiorno ad hoc.

Vero è che, in ogni caso, per andare in Danimarca, serve aver con sé un valido documento di riconoscimento, ossia carta d’identità o passaporto.

La situazione però muta, una volta superati i 3 mesi di permanenza nel territorio dello Stato. Molto importante è sapere ciò se si intende andare a lavorare in Danimarca in modo continuativo nel tempo.

Pertanto, dopo i 3 mesi si rivela obbligatorio domandare ed ottenere un «Opholdsdokument» presso lo «Statsforvaltningen» o l’International Citizen Service territoriale, per registrarsi come immigrati e poter richiedere il CPR number, vale a dire un numero che identificherà lo straniero come lavoratore e contribuente. In questa occasione sarà obbligatorio aver con sé una serie di documenti, indicati qui.

Per ottenere il CPR number sarà in particolare necessario esibire un contratto di affitto che comprovi la volontà di vivere in Danimarca per un periodo prolungato, e il documento di registrazione presso l’International Citizen Service.

Attraverso detto numero sarà possibile vivere stabilmente nel paese, potendo così pagare le tasse; ricevere i servizi e le agevolazioni statali cui si ha diritto e aprire un conto corrente in banca. Il citato CPR number è indicato sulla yellow card che consiste, in buona sostanza, nella carta identità danese. Per quanto attiene a tutto l’iter burocratico, è assai raccomandabile dimostrare di avere un’occupazione o una conferma di assunzione da parte dell’azienda o datore di lavoro.

Da rimarcare che i cittadini dell’UE, italiani compresi, possono svolgere un lavoro nell’ambito della generalità delle categorie delle professioni. Tuttavia, vi sono determinate professioni che impongono il possesso della cittadinanza danese.

Essenziale è altresì ricordare che per andare a lavorare in Danimarca, occorre comprare una Sim card danese. Infatti, servirà un numero di telefono ad hoc per firmare un contratto di affitto e per essere assunti. Ecco perché è meglio procurarselo il prima possibile.

Andare a lavorare in Danimarca: quali sono i lavori più gettonati?

Ovviamente chi sta considerando l’ipotesi di andare a lavorare in Danimarca, sarà curioso di sapere quali sono le professioni più ricercate, ossia i lavori più richiesti e nell’ambito dei quali le possibilità di essere assunti stabilmente sono maggiori.

Ebbene, anzitutto per svolgere una qualsiasi occupazione in Danimarca, è assai consigliabile conoscere la lingua del posto. Insomma, per trovare lavoro qui, parlare esclusivamente in inglese molte volte non basta, a meno che non si tratti di lavoro in qualche multinazionale che usa l’inglese come lingua aziendale.

La concorrenza tra i candidati è molto elevata e, specialmente per i ruoli specialistici, occorre fare del proprio meglio per emergere e conquistare il contratto. Ma il sistema di lavoro danese è fondato sulla meritocrazia, sulla flessibilità e sull’apertura alla professionalità estera. Sono elementi in grado di premiare chi proviene da un paese straniero e intende vivere e lavorare in Danimarca.

Ma dunque quali sono i lavori più ambiti e i settori più gettonati da queste parti? Ecco di seguito un sintetico elenco:

  • lavori stagionali in ambito turistico (baristi, camerieri ecc.);
  • attività nell’ambito della cd. green economy;
  • import-export;
  • trasporti;
  • biotecnologia;
  • IT;
  • ricerca farmaceutica.

Tra le figure specialistiche più ricercate nel paese, e per cui è necessario il possesso del titolo di laurea, abbiamo i medici, gli infermieri, gli ingegneri, gli esperti IT e gli sviluppatori di sistema.

In particolare, il settore della sanità è uno dei punti di forza della Danimarca, in virtù della cosiddetta Medicon Valley, ossia il più grande centro scientifico europeo.

Concludendo, come indicato nel corso di questo articolo, andare a vivere in Danimarca è certamente una possibilità da prendere in considerazione, se si vuole mettere a frutto le proprie competenze ed abilità in un paese straniero evoluto e rispettoso dei diritti individuali. Tuttavia, occorre conoscere in anticipo alcuni aspetti procedurali che non possono essere tralasciati.

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