È molto probabile che l’Ape Sociale - in scadenza il 31 dicembre - venga prorogato per un altro anno. Nel frattempo c’è chi chiede che anche le Forze dell’Ordine possano avere accesso all’anticipo pensionistico.
Ape Sociale: mentre la proroga per il 2019 appare ormai scontata, c’è chi chiede che anche alle Forze Armate e di Polizia venga data la possibilità di beneficiare di un anticipo pensionistico in caso di bisogno.
Il gruppo parlamentare alla Camera di Fratelli d’Italia in questi giorni è molto attivo sul fronte Forze Armate; dopo aver affrontato il tema legato al diritto di alloggio per i militari trasferiti lontano da casa, adesso il gruppo FdI ha presentato un ordine del giorno con il quale viene chiesto al Governo di estendere la possibilità di ricorrere all’anticipo pensionistico a costo zero - l’Ape Sociale - anche alle Forze dell’Ordine.
L’ordine del giorno è stato presentato dal vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, l’onorevole Wanda Ferro, insieme ai colleghi Salvatore Sasso Deidda (Capogruppo in Commissione Difesa per FdI), Augusta Montaruli ed Emanuela Prisco, con la richiesta che nella Legge di Bilancio 2019 venga estesa anche al personale in divisa la possibilità di ricorrere all’Ape Sociale.
Per chi non lo sapesse l’Ape Sociale, conosciuto anche come anticipo pensionistico, è quella misura introdotta dal Governo Renzi con la quale si è cercato di rendere più flessibile la riforma Fornero nei confronti di alcune categorie di lavoratori.
Nel dettaglio, grazie a questo strumento è possibile smettere di lavorare con 3 anni e 7 mesi di anticipo rispetto al raggiungimento dell’età pensionabile; in questo lasso di tempo il lavoratore percepisce non la pensione vera e propria bensì un anticipo della stessa finanziato da un prestito che poi verrà restituito dallo Stato.
Per i lavoratori che accedono all’Ape Sociale, a differenza dell’Ape Volontario, anticipare la pensione non comporta penalizzazioni sul futuro assegno pensionistico.
Ape Sociale: a chi è riservato oggi?
L’Ape Sociale, però, è riservato esclusivamente ad alcune categorie svantaggiate. Nel dettaglio, vi possono fare ricorso coloro che oltre ad essere a meno di 3 anni e 7 mesi dal raggiungimento della pensione appartengono ad una delle seguenti categorie:
- disoccupati (se hanno smesso di percepire eventuali ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi);
- invalidi civili al 74% (o superiore);
- caregivers;
- lavoratori occupati in attività gravose. Questa deve essere stata svolta per almeno 6 anni negli ultimi 7, o per almeno 7 anni negli ultimi 10.
Per le prime tre categorie è richiesto anche un requisito contributivo pari o superiore a 30 anni; per i lavoratori gravosi, invece, questo sale a 36 anni.
Nel 2018, quindi, possono accedere all’Ape Sociale coloro che hanno compiuto almeno il 63° anno di età, oltre a rispettare i suddetti requisiti contributivi. Questa misura dovrebbe essere confermata anche nel 2019 visto che il pacchetto pensioni - la serie di emendamenti alla Legge di Bilancio che saranno presentati al Senato - contiene la proroga dell’Ape Sociale.
In caso di proroga, quindi, l’Ape Sociale (in scadenza il 31 dicembre 2018) sarà in vigore anche il prossimo anno quando però - per effetto dell’adeguamento con le aspettative di vita - vi si potrà accedere non prima dei 63 anni e 5 mesi di età.
Ape Sociale: nel 2019 estesa anche alle Forze Armate?
C’è un motivo per cui inizialmente l’Ape Sociale non è stata estesa alle Forze Armate e di Polizia: nella maggior parte dei casi, infatti, il personale in divisa va in pensione prima del compimento dei 63 anni.
A tal proposito da parte dei deputati di Fratelli d’Italia viene chiesto un intervento ad hoc nella Legge di Bilancio con il quale prevedere una soluzione utile per far sì che anche il personale delle Forze Armate e di Polizia - se in stato di bisogno - possa beneficiare del sussidio.
La richiesta, quindi, è di prevedere delle regole specifiche per poter estendere anche alle Forze Armate la possibilità di smettere di lavorare in anticipo rispetto al raggiungimento dell’età ordinamentale percependo un assegno sostitutivo della pensione interamente a carico dello Stato.
Qualora la proposta venisse accolta (difficile visto che il Governo deve ridurre il più possibile i costi preventivati per la riforma delle pensioni), quindi, l’Ape Sociale non solo verrebbe confermata per il 2019 ma sarebbe persino “raddoppiata” dal momento che anche al personale in divisa potrebbe beneficiare di un anticipo pensionistico a costo zero.
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