App Immuni: il bluetooth potrebbe non essere affidabile nel rilevamento dei contagi da coronavirus. A dirlo gli inventori della tecnologia senza fili. Ecco perché.
Ancora dubbi su Immuni e sulle app di contact tracing per il tracciamento dei contagi: il bluetooth potrebbe non essere lo strumento giusto e affidabile. A dirlo sono proprio gli inventori della celebre tecnologia senza fili: sono le opinioni di Jaap Haartsen e Sven Mattisson a mettere in guardia sui possibili errori della tecnologia bluetooh applicata a quello che dovrebbe essere l’obiettivo prefissato dell’applicazione.
Falsi positivi e falsi negativi al coronavirus: a questo potrebbe portare l’imprecisione del bluetooth nelle app di contact tracing come Immuni (la cui uscita in Italia sembra attesa entro fine maggio) e altre soluzioni che stanno via via prendendo piede in tutto il mondo.
Le perplessità sarebbe derivata dalla debolezza del segnale e dalla facilità con cui potrebbero essere determinate le interruzioni tra gli smartphone: ecco cosa significa.
Perché il bluetooth non è affidabile per tracciare i contagi da coronavirus
L’opinione dei due inventori della tecnologia bluetooth è, sostanzialmente, negativa e guarda con scetticismo a questa soluzione nell’ambito del contact tracing.
La tecnologia bluetooth si basa su onde radio: le onde possono però incontrare diversi ostacoli, o essere in qualche modo assorbite, durante il percorso da diversi elementi come alberi, case, cani o gatti, auto, mura e molto altro (incluse le persone utilizzanti un apparecchio bluetooth).
Da qui i dubbi dei due esperti inventori:
“Un primo problema è proprio l’incertezza nel raggio di rilevamento data dalla potenza del segnale grezza e non ben calibrata se ci sono ostacoli: questo potrebbe portare a delle imprecisioni durante il rilevamento determinando falsi positivi e falsi negativi”
sottolinea Sven Mattisson.
I fattori ambientali potrebbero quindi determinare false distanze, mettere vicino due utenti che in realtà si trovano a metri di distanza e viceversa andando a generare, inevitabilmente, molta confusione.
Più possibilista ma sempre cauto Jaap Haartsen:
A livello globale tutti stanno lavorando su app che ci aiutino a tornare alla vita normale, il bluetooth anche con le sue imprecisioni può tenere traccia del contagio ma è solo una parte di un grande puzzle.
Non manca poi di sottolineare la necessaria adozione da parte di un numero vasto di utenti:
È importante che un certo numero di persone attivi l’app, se viene usata da pochi utenti o a malapena si rivelerà solo inutile.
Riassumendo: il bluetooth resta una tecnologia sicuramente affidabile e precisa per quanto riguarda le connessioni di due dispositivi, come le ormai utilizzatissime cuffiette wireless, ma il discorso cambia inevitabilmente se facciamo affidamento a questo tipo di tecnologia in ambito di contact tracing e rilevamento della distanza tra due soggetti in movimento all’interno di un ambiente composto da diversi elementi.
Solo l’effettiva uscita di queste app saprà rispondere sull’efficacia o meno di questo tipo di sistema che, ancor prima di debuttare, continua a generare dubbi e perplessità.
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