Armi Usa, morti ucraini: la guerra per “procura” di Biden

Alessandro Cipolla

06/04/2022

Le ultime notizie della guerra in Ucraina: da quando Biden è alla Casa Bianca gli Usa hanno inviato 2,3 miliardi di aiuti militari a Kiev, con il conflitto che potrebbe durare ancora per altri lunghi mesi.

Armi Usa, morti ucraini: la guerra per “procura” di Biden

Nell’ultimo anno gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina “assistenza militare” per un valore totale di 2,3 miliardi di dollari, di cui 1,6 miliardi negli ultimi due mesi ovvero da quando è scoppiata la guerra a causa dell’invasione russa.

Ad affermarlo è stato John Kirby, il portavoce del dipartimento della Difesa a stelle e strisce, proprio nel momento in cui Washington ha annunciato l’invio all’Ucraina di ulteriori 300 milioni di dollari di nuovi aiuti militari: droni (sia leggeri sia “kamikaze”), missili (anche guidati da laser) e tank (prima fornitura di carri armati).

A questi soldi si deve aggiungere il miliardo di euro in armi provenienti dall’Unione europea, senza contare le forniture militari arrivate a Kiev via Regno Unito. In più sarebbero circa 20.000 i combattenti stranieri volontari arrivati in Ucraina per cercare di respingere l’invasione russa.

Come fa notare Limes, in verità le esportazioni di armi letali in Ucraina da parte dell’Occidente sono iniziate nel 2014, anno in cui c’è stata l’annessione della Crimea da parte della Russia ed è scoppiata la guerra nel Donbass.

Ora che l’esercito russo sembrerebbe essersi impantanato a causa della coriacea resistenza delle forze ucraine, il sentore è che Oltreoceano dalle parti della Casa Bianca non ci sia la volontà di porre nell’immediato fine alla guerra adesso che l’ipotesi di una blitzkrieg è tramontata.

Joe Biden infatti potrebbe aver fiutato la possibilità di fare il colpo grosso: trasformare l’Ucraina in un Vietnam per Vladimir Putin, per arrivare all’obiettivo finale della caduta del presidente russo dal suo trono di Mosca.

Qualsiasi accordo di pace infatti sarebbe una sorta di successo per Putin, che potrebbe ottenere territori e una nuova balcanizzazione internazionale con la creazione dei due schieramenti: Occidente e blocco euroasiatico (Russia, Cina, India e Iran).

Meglio allora continuare ad armare la resistenza ucraina e provare a rendere più complicato ogni tentativo di accordo diplomatico, anche se questo vorrebbe dire altri lunghi mesi di guerra (in Ucraina), altre atrocità (in Ucraina), altri morti (russi e ucraini) e altri rischi di un allargamento del conflitto (in Europa).

Una sorta di “guerra per procura” che per Biden potrebbe essere anche un modo per risollevare l’economia americana e migliorare i sondaggi che lo vedono in grande difficoltà in vista delle midterm election di novembre.

Le ultime notizie della guerra tra Ucraina e Russia

Crimini di guerra anche a Borodyanka?

Mentre è ancora alta l’indignazione internazionale per i fatti di Bucha, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Borodyanka, cittadina che fa parte dell’oblast’ di Kiev, sarebbero state compiute atrocità ben peggiori.

Accuse queste sulle quali deve essere fatta ancora piena luce, con i crimini che sarebbero stati compiuti dai soldati russi prima di ripiegare verso la Bielorussia per essere poi riposizionati lungo i fronti Est e Sud dell’Ucraina.

Intanto le sirene antiaeree sono tornate a suonare anche a Leopoli, la città non lontana dal confine polacco dove si sono spostate la quasi totalità delle ambasciate internazionali, tra cui pure quella italiana, ancora operanti in Ucraina.

L’espulsione dei diplomatici russi

Dopo Francia e Germania, anche l’Italia insieme alla Spagna ha deciso di espellere dei diplomatici russi per “motivi di sicurezza nazionale”. Ad annunciare la decisione, subito contestata da Mosca che ha annunciato “risposte appropriate”, è stato il ministro Luigi Di Maio.

La mossa della Farnesina, che è arrivata dopo le accuse di crimini di guerra alla Russia per le atrocità di Bucha, non è piaciuta a Matteo Salvini che non ha fatto nulla per nascondere tutta la sua perplessità.

Sento tante persone che parlano di guerra come se fosse normale. Io ci vado sempre molto prudente - ha dichiarato Salvini ospite della web radio della Unione italiana ciechi - Anche oggi l’Italia ha deciso di espellere 30 diplomatici russi: non entro nel merito di analisi geopolitiche. È chiaro che qua c’è un aggressore e un aggredito, però da che mondo è mondo le guerre non le vinci coi carri armati e con le bombe, le chiudi con la diplomazia, col dialogo, buonsenso, col ragionamento, col confronto”.

A difendere la decisione presa da Luigi Di Maio è stato il capo del Governo Mario Draghi, che ha parlato di “una decisione presa in accordo con altri partner europei e atlantici”.

L’emergenza profughi

Stando all’ultimo bollettino del Viminale, da quando è iniziata la guerra sono oltre 84.178 i rifugiati ucraini arrivati in Italia: nel dettaglio si tratta di 43.434 donne, 8.761 uomini e 31.983 minori.

Rispetto al giorno precedente l’incremento è stato di 1.078 persone arrivate nel nostro Paese: per l’Onu al momento sarebbero già circa 4 milioni i profughi generati dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa, la Protezione civile ha illustrato come funzioneranno i rimborsi per chi ospita i profughi: 300 euro al mese (150 euro per i minori) per ogni profugo per un massimo di tre mesi.

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