Assegno circolare, come funziona, scadenza e validità

Veronica Caliandro

8 Ottobre 2024 - 15:53

Cos’è un assegno circolare, come funziona, quando scade e in cosa si differenzia da un assegno bancario? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Assegno circolare, come funziona, scadenza e validità

Titolo di credito emesso dalla banca, l’assegno circolare si rivela essere un metodo di pagamento estremamente sicuro. Questo perché l’assegno viene rilasciato dall’istituto di credito solamente dopo aver accertato la presenza di denaro sul conto corrente del soggetto richiedente. In genere utilizzato per il trasferimento di ingenti somme di denaro, come funziona l’assegno circolare, quando scade e come è fatto?

Ma, soprattutto, qual è la differenza tra un assegno circolare ed un tradizionale assegno bancario? Di seguito, vedremo assieme, in modo chiaro e completo, tutte le informazioni necessarie su questo strumento di pagamento e cercheremo di fornire una risposta ad alcune delle domande più frequenti su tale argomento.

Cos’è un assegno circolare: le caratteristiche da conoscere

Considerato un titolo di credito nei confronti di un soggetto, definito beneficiario, l’assegno circolare è emesso da un istituto di credito, autorizzato dalla Banca Centrale d’Italia, per somme che sono disponibili al momento dell’emissione. L’emittente, infatti, è la banca che ha l’importante compito di verificare la presenza dei soldi sul conto corrente del soggetto richiedente. In questo modo garantisce che il pagamento della somma riportata sull’assegno circolare avverrà a carico del cliente, ovvero il richiedente.

Entrando nei dettagli, i presupposti richiesti per l’emissione di un assegno circolare sono i seguenti:

  • la qualifica di banca del soggetto emittente;
  • esistenza di una preventiva autorizzazione da parte della Banca d’Italia che è l’autorità competente a rilasciarla;
  • la precostituzione di una provvista, ovvero deve esistere, al momento dell’emissione dell’assegno circolare, una somma corrispondente a quella dell’assegno emesso.

Gli assegni circolari sono di sicuro buon fine, poiché gli istituti autorizzati a emettere assegni circolari sono tenuti a costituire, in conformità alle leggi speciali, una cauzione sulla quale i portatori degli assegni circolari hanno privilegio speciale.

Una delle principali caratteristiche dell’assegno circolare, inoltre, è la presenza delle dicitura «non trasferibile». Quest’ultima serve ad indicare che l’assegno non può essere trasferito a terzi, bensì potrà essere incassato solamente dal soggetto beneficiario indicato sul titolo. L’assegno, è bene ricordare, deve riportare sempre la clausola «non trasferibile» nel caso in l’importo sia pari o superiore a mille euro. In caso contrario si rischia di incorrere in pesanti sanzioni.

La differenza tra assegno circolare e assegno bancario

Titolo di credito molto utilizzato per eseguire i vari pagamenti, l’assegno si rivela essere versatile, comodo e sicuro. Ma qual è la differenza tra un assegno bancario e un assegno circolare?

Ebbene, l’assegno circolare viene firmato ed emesso direttamente dalla banca che ha il compito di trattenere la somma indicata nell’assegno dal conto corrente di chi lo emette. L’assegno bancario, sebben venga sempre emesso dalla banca, viene firmato dal correntista.

A differenza di un assegno bancario, che potrebbe risultare scoperto nel momento in cui si tenta di riscuoterlo, l’assegno circolare offre la certezza dell’effettiva presenza dei soldi. L’istituto di credito, infatti, emette un assegno circolare solo quando l’importo dell’assegno è effettivamente disponibile nel conto corrente e lo blocca per garantirne la disponibilità fino al momento della riscossione.

Un’altra differenza è da rinvenire nelle tempistiche di preparazione. L’assegno circolare deve essere preparato in anticipo, in modo tale da consentire alla banca di bloccare la somma di denaro richiesta. L’assegno bancario invece è immediato. Ma non solo, a differenza di quello bancario, l’emissione dell’assegno circolare può essere richiesta anche nel caso in cui non si sia correntista dell’istituto di credito. In questo caso è sufficiente versare la somma di denaro che si desidera indicare sull’assegno circolare e il gioco è fatto. Se tutto questo non bastasse, l’assegno circolare non può essere al portatore, bensì devono essere sempre indicate le generalità del soggetto beneficiario.

Assegno circolare: come funziona e come farlo

Come funziona un assegno circolare? Per fornire una risposta a tale quesito, riportiamo di seguito il processo da seguire per emettere questo tipo di assegno:

  1. il soggetto richiedente si reca presso la sua banca e compila un modulo attraverso cui richiede l’emissione di un assegno circolare;
  2. il richiedente indica all’istituto di credito l’importo che deve versare al beneficiario;
  3. la banca verifica la disponibilità economica sul conto corrente del richiedente;
  4. in seguito alla valutazione, la banca emette l’assegno circolare richiesto, il quale ha una copertura garantita dalla stessa banca.

Il richiedente deve avere la liquidità necessaria sul proprio conto corrente oppure, in alternativa, deve provvedere a versare l’importo scritto sull’assegno circolare nel momento in cui effettua la richiesta. Una volta emesso l’assegno circolare, il richiedente lo consegna al beneficiario. Quest’ultimo dovrà recarsi in banca per ottenere i soldi che gli spettano.

Non è generalmente previsto alcun costo per l’emissione o la riscossione della somma di un assegno circolare poiché l’istituto di credito trae vantaggio dalla liquidità versata dal soggetto richiedente per un dato periodo di tempo. In alcuni casi, però, può essere richiesto il pagamento di un’imposta di bollo pari a 1,50 euro.

Validità dell’assegno circolare: ecco cosa controllare

Purtroppo può capitare di imbattersi in degli assegni circolari falsificati. Per accertarsi che sia valido è opportuno controllare che sia compilato in tutte le sue parti, la correttezza della data di emissione e la presenza della la dicitura “non trasferibile”. Ma non solo, il titolo di credito ricevuto non deve presentare cancellature, correzioni o alterazioni. Quest’ultimi, infatti, potrebbero essere rivelatori di una possibile falsificazione.

In caso di dubbi, per verificare che l’assegno non sia falso, si invita a chiamare la banca e chiedere di verificare il “bene emissione” per l’assegno circolare oggetto di interesse. La banca provvede ad informarsi in merito all’effettiva esistenza ed emissione dell’assegno, verificando che non sia falso.

Quando scade un assegno circolare?

Come riportato sul sito de L’Economia per tutti della Banca d’Italia, l’assegno circolare:

è incassabile presso gli sportelli della banca emittente fino a 30 giorni dopo la data di emissione; trascorso tale termine l’assegno resta incassabile ma con minori tutele.

30 giorni sono, quindi, il termine di decadenza per il regresso alla girata. Trascorso il tempo, si può comunque incassare l’assegno circolare entro 3 anni dalla data di emissione. Trascorsi 3 anni e fino a 10 dalla data di emissione, a richiedere il rimborso potrà essere solamente il soggetto che ha richiesto la relativa emissione.

Come riscuotere un assegno circolare e tempi di incasso

Per riscuotere lo spettante, il soggetto beneficiario deve recarsi in banca con il titolo di credito e chiedere il relativo importo. I tempi per poter riscuotere una somma degli assegni circolari differiscono a seconda che si sia richiedenti o beneficiari. In particolare:

  • Il beneficiario non può incassare l’assegno circolare dopo lo scadere dei 3 anni dalla data di emissione. Dopo questo termine, gli assegni circolari risultato prescritti. In questo caso, la banca è chiamata a rifiutare il pagamento e a versare l’importo dell’assegno nel Fondo Depositi Dormienti.
  • Il richiedente, qualora volesse ritirare la somma dell’assegno circolare, può farlo e ottenere un rimborso fino a dieci anni dopo la data di emissione. Questo scenario può accadere, ad esempio, se si fa emettere un assegno circolare per dare un un acconto per un affare che poi non giunge a termine.

La disponibilità effettiva dei fondi sul tuo conto dipende dalla banca e dal tipo di operazione. I tempi medi per avere la somma disponibile variano da 2 a 4 giorni lavorativi. Alcune banche potrebbero anche rendere disponibili i fondi già dopo un giorno lavorativo, soprattutto se l’assegno è stato emesso dalla stessa banca in cui si è effettuato il versamento.

Com’è fatto un assegno circolare? Un esempio concreto

Abbreviato A/C, l’assegno circolare prevede il coinvolgimento di tre soggetti, ovvero:

  • beneficiario, colui che beneficia della somma dell’assegno circolare previa presentazione;
  • emittente, l’istituto di credito che emette l’assegno circolare e che promette al beneficiario di versare la somma al momento dell’atto della presentazione, cosiddetto pagamento a vista;
  • richiedente, colui che richiede all’istituto di credito di emettere un assegno circolare per pagare il beneficiario.

Andando nel dettaglio, un assegno circolare contiene i seguenti dati:

  • la denominazione “assegno circolare” inserita nel titolo;
  • la promessa incondizionata da pagare a vista una somma determinata
  • l’indicazione del beneficiario;
  • l’indicazione della data e del luogo in cui è stato emesso l’assegno circolare;
  • la sottoscrizione dell’istituto emittente.

In particolare, è obbligatorio che sia indicato il beneficiario con nome e cognome (se si tratta di una persona fisica) oppure con ragione o denominazione sociale (se si tratta di una società). L’assegno circolare dunque non può essere emesso al «portatore». Deve inoltre contenere l’importo, scritto a cifre e in lettere, che la banca emittente si impegna a pagare a vista. Nel caso in cui manchi anche solo uno di questi requisiti non può essere definito assegno circolare.

Pagamento con assegno circolare: quando si utilizza?

Prima di emettere un assegno circolare, la banca si accerta che sul conto corrente del soggetto richiedente ci sia la liquidità necessaria ad effettuare il pagamento.

Ciò significa che l’assegno circolare non può essere vuoto e per questo motivo tale strumento di pagamento viene in genere utilizzato quando si tratta di cifre particolarmente consistenti, sopra i 10 mila euro, come ad esempio per l’acquisto di un immobile oppure di un’auto, ma anche per il pagamento di consulenze e fornitori.

L’assegno circolare può essere utilizzato anche come acconto, fermo restando che non deve essere confuso con la caparra confirmatoria.

FAQ, domande frequenti

Di seguito cercheremo di fornire una risposta ad alcuni delle domande più frequenti sull’assegno circolare e il relativo funzionamento.

L’assegno circolare si può revocare?

  • Nel caso in cui sia necessario revocare un assegno circolare, il soggetto richiedente deve rivolgersi all’istituto di credito per chiedere il relativo annullamento. In questo modo l’importo dell’assegno verrà riaccreditato sul conto corrente di chi ha chiesto l’assegno oppure restituito in contanti.

Un assegno circolare può essere scoperto?

  • L’assegno circolare viene emesso dall’istituto di credito previa verifica della presenza di liquidità sul conto corrente o versamento della cifra corrispondente all’importo dell’assegno. Per questo motivo tale assegno non può essere scoperto.

L’assegno circolare è sicuro?

  • Una delle caratteristiche più importanti e apprezzate dell’assegno circolare è la sua sicurezza. La banca, infatti, verifica la presenza di liquidità prima di emettere tale titolo di credito e per questo si ha la sicurezza che sia coperto. Se tutto questo non bastasse l’emittente dell’assegno è obbligato a pagarlo “a vista”, ovvero nel momento stesso in cui riceve il titolo di credito.

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