Insegnanti precari: quali soluzioni all’orizzonte? Qui un confronto tra i programmi politici del Centrodestra, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
Assunzione insegnanti: quali sono i provvedimenti che hanno in mente il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e il Centrodestra per eliminare il precariato nella scuola?
Si avvicinano le elezioni politiche del 4 marzo 2018 e il clima tra le tre principali forze politiche in campo si fa rovente. L’ultima polemica vede coinvolti i massimi esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Infatti i dem, in risposta al programma scuola dei 5 Stelle in cui è prevista la cancellazione della Buona Scuola, hanno dichiarato:
“Se Di Maio vuole smantellare la Buona Scuola vuol dire che intende mandare a casa 132mila insegnanti assunti dai Governi del Partito Democratico. Ne prendiamo atto”.
Non si è fatta attendere la risposta dei 5 Stelle, i quali hanno sottolineato che non è assolutamente loro intenzione licenziare i docenti assunti con la Legge 107/2015, anzi realizzeranno un nuovo piano assunzioni che eliminerà per sempre lo storico problema del precariato della scuola.
A questo punto abbiamo pensato di mettere a confronto alcune delle idee svelate nel corso della campagna elettorale dalle principali forze politiche in campo su come assumere la maggior parte degli insegnanti precari.
Sia il PD che il Centrodestra e il M5S infatti promettono la realizzazione di un ingente piano assunzioni e nuove opportunità di lavoro per i precari della scuola; ma in che modo tutto questo sarà possibile? Scopriamolo nel nostro confronto.
Assunzioni nella scuola: il programma del PD
La Buona Scuola attuata nel 2015 presenta molte falle; tuttavia anche le forze politiche dell’opposizione concordano sul fatto che la nuova riforma sul reclutamento insegnanti sarà molto utile negli anni futuri per far sì che non si vengano più a creare delle sacche di precariato.
Solo a chi supererà un concorso ad hoc, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato, infatti, sarà consentito lavorare come supplenti; una volta che il nuovo percorso per diventare insegnanti sarà a regime quindi gli unici contratti a tempo determinato che saranno firmati dai Dirigenti Scolastici saranno con i docenti che stanno frequentando il II° o III° anno del FIT, il tirocinio triennale che dà accesso al ruolo.
Nel frattempo per gli insegnanti precari ci saranno dei concorsi agevolati, specialmente per gli abilitati ai quali sarà consentita l’iscrizione a delle Graduatorie Regionali che danno diritto al ruolo.
Qualora dovesse rivincere le elezioni quindi Matteo Renzi continuerà con l’applicazione della Buona Scuola, con qualche piccola revisione.
Ad esempio, per risolvere il problema della scuola italiana, dove la maggior parte degli insegnanti sono meridionali mentre i posti vacanti sono perlopiù al Nord, Matteo Renzi ha in mente di introdurre il tempo pieno al Sud, così da dare a questi docenti delle maggiori opportunità di carriera nel loro territorio.
Per ulteriori approfondimenti, leggi anche- Programma scuola del Partito Democratico per le elezioni 2018.
Assunzioni nella scuola: il programma del Movimento 5 Stelle
“Il piano assunzionale del Movimento 5 Stelle non avrà come unico scopo quello di assorbire il precariato scolastico, ma sarà basato sul fabbisogno reale delle scuole”. Queste le parole di Silvia Chimienti, deputata della Repubblica Italiana per il M5S e componente della XI commissione Lavoro Pubblico e Privato che noi di Money.it abbiamo avuto il piacere di intervistare.
Per realizzare questo piano assunzioni il primo passo sarà quello di aumentare gli investimenti statali per l’istruzione, raggiungendo perlomeno gli standard europei.
Inoltre si provvederà ad un miglioramento dell’offerta formativa, sia riducendo il numero di alunni per ogni aula (aumentando quindi il numero delle classi) che reinserendo gli insegnamenti cancellati dalla Riforma Gelmini e introducendone di nuovi.
Secondo il M5S Renzi e la sua Buona Scuola hanno reso dei “precari a vita” gli iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento, “mettendoli a fare le supplenze brevi e i tappabuchi”. Ecco perché le risorse stanziate saranno collegate ad un “progetto politico serio e preciso” e non saranno stanziate a pioggia come fatto da Renzi “tanto per poter dire di aver assunto nuovo personale”.
Assunzioni scuola: il programma del Centrodestra
Ad oggi manca ancora un programma ufficiale del Centrodestra condiviso da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma dalle anticipazioni che circolano nelle ultime ore sembra che in questo ci sarà spazio per il federalismo scolastico proposto dal responsabile scuola del Carroccio, Mario Pittoni (clicca qui per leggere la sua intervista per Money.it).
Con questo sistema i concorsi scuola saranno esclusivamente su base regionale, sostituendo il concetto di “residenza” con quello di “domicilio professionale”.
Ogni docente quindi, indipendentemente dalla zona di residenza, potrà scegliere “in assoluta libertà” qual è la Regione dove concorrere, sulla base del proprio grado di preparazione e in rapporto alla “qualità media degli altri iscritti e dei posti disponibili”.
Inoltre il Centrodestra sembra essere intenzionato a sostituire il comma 131 della Buona Scuola, nella parte dove è previsto il vincolo di 36 mesi per le supplenze, cancellandolo per sempre. “Vogliamo restituire il sonno a decine di migliaia di precari che dal 2015 vivono un vero e proprio incubo”, ha concluso Pittoni.
Per ulteriori approfondimenti, leggi anche- Programma Scuola del Centrodestra per le elezioni politiche del 2018
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