Programma Scuola del Centrodestra per le elezioni politiche del 2018

Simone Micocci

28 Febbraio 2018 - 16:08

Programma ufficiale del Centrodestra per una nuova riforma della scuola: revisione della Legge 107/2015, possibile introduzione del federalismo scolastico per eliminare il precariato.

Programma Scuola del Centrodestra per le elezioni politiche del 2018

Il programma del Centrodestra è stato sottoscritto da tutte le forze della coalizione - Lega, Forza Italia, Noi con l’Italia e Fratelli d’Italia - e pubblicato dal partito guidato da Silvio Berlusconi.

Un programma scritto a sei mani - Berlusconi, Salvini e Meloni - firmato poi anche dai vertici di Noi con l’Italia una volta che questi hanno deciso di far parte della coalizione.

Qui vogliamo soffermarci sulla parte del programma riguardante i provvedimenti futuri per la scuola italiana; inoltre, grazie alle interviste rilasciate dai leader del Centrodestra possiamo farci un’idea dei singoli provvedimenti che ognuno di loro intende approvare - con il consenso generale naturalmente - nel caso in cui dovessero vincere le elezioni del 4 marzo 2018 riuscendo così a governare il Paese.

In questi giorni abbiamo approfondito anche il programma scuola delle altre liste che si presenteranno alle elezioni politiche; potete consultarli - e confrontarli con quello del Centrodestra - cliccando sui link che trovate successivamente:

Programmi differenti ma con un elemento che li accomuna: quasi tutte le forze in campo (ad eccezione del Centrosinistra) promettono una profonda revisione della Buona Scuola, la riforma del comparto Istruzione attuata da Matteo Renzi che non sembra aver conquistato insegnanti, studenti ed addetti ai lavori.

Ogni partito però ha una sua “ricetta” per cancellare la Buona Scuola e riformare nuovamente il comparto Istruzione; ecco nel dettaglio quali sono le intenzioni della coalizione di Centrodestra.

Il programma del Centrodestra per la scuola

Nel suo programma politico il Centrodestra promette di approvare una riforma che ridarà alla scuola la dignità che merita. Questo sarà possibile da una parte abolendo tutte le anomalie e le storture della Legge 107/2015 (“impropriamente detta Buona Scuola”) e dall’altra attuando un Piano di edilizia scolastica che sia efficiente e utile per risanare gli edifici scolastici in tutta Italia, specialmente nelle zone ad alto rischio sismico.

In ambito scolastico - così come in quello sanitario - si punterà inoltre ad un’incentivazione tra pubblico e privato a parità di standard, dando alle famiglie maggiore libertà di scelta per le famiglie nell’offerta educativa (e sanitaria).

Tra gli altri punti del programma del Centrodestra per la scuola segnaliamo:

  • Centralità del rapporto docente-studente nel processo formativo
  • Maggior sostegno per l’aggiornamento degli insegnanti;
  • Valorizzazione della meritocrazia;
  • Azzeramento progressivo del precariato;
  • Rilancio dell’Università italiana.

In realtà questi punti appaiono troppo generalisti per potersi fare un’idea precisa su quale piano intende attuare il Centrodestra per riformare la scuola italiana. Per questo motivo abbiamo deciso di confrontare i programmi interni alla coalizione, mettendo a confronto quanto dichiarato da Lega e Forza Italia in questa campagna elettorale.

Il federalismo nella scuola

Come si legge nel programma del Centrodestra, intenzione dei tre leader politici è di eliminare progressivamente il precariato dalla scuola. Nessuna indicazione, però, su come un eventuale Governo di Centrodestra intende perseguire questo obiettivo.

Una soluzione potrebbe essere quella del federalismo scolastico, un tema molto caro alla Lega di cui noi di Money.it ne abbiamo parlato in un’intervista con Mario Pittoni, responsabile delle politiche per la scuola per il “carroccio”.

Nel dettaglio, con l’introduzione del federalismo scolastico verrebbe riprodotto in Italia quanto succede in Germania, dove ogni Regione disciplina autonomamente i temi riguardanti l’istruzione pubblica e privata, ad eccezione dei principi generali che restano di competenza dello Stato.

Tra gli aspetti che verrebbero gestiti dalle singole Regioni c’è quello del reclutamento, con l’introduzione del concetto del “domicilio professionale” dei docenti. In questo modo ogni insegnante sarebbe libero di scegliere in quale Regione proporsi per diventare di ruolo, evitando così di essere soggetto a trasferimenti più o meno forzosi.

Per il resto in questi mesi Matteo Salvini non ha perso occasione per scagliarsi contro i provvedimenti introdotti dalla Buona Scuola, come ad esempio per l’alternanza scuola-lavoro che potrebbe essere ampiamente revisionata.

No all’obbligo vaccinale

Un’altra novità anticipata da Matteo Salvini, ma sulla quale non è mai arrivata la condivisione di Silvio Berlusconi, riguarda l’abrogazione del Ddl Lorenzin nella parte che ha introdotto l’obbligo di vaccinazione per i minorenni di età compresa tra i 0 e i 16 anni.

Secondo Salvini i vaccini sono utili e per questo ogni bambino dovrebbe essere in regola con il piano vaccinale, tuttavia l’obbligo voluto dalla Lorenzin va completamente rivisto. Una presa di posizione che al momento non trova l’appoggio di Forza Italia, tant’è che il capogruppo al Senato Paolo Romani ha dichiarato:

“Noi siamo favorevoli all’obbligo; non credo proprio che questa proposta faccia parte del programma elettorale del Centrodestra”.

Ne sapremo di più nei prossimi giorni, quando sarà ufficializzato il programma politico condiviso dei tre leader.

Il programma di Forza Italia

Anche Forza Italia, com’è naturale, ha in mente dei provvedimenti per la scuola.

Nel dettaglio, è intenzione del leader Silvio Berlusconi concentrarsi sui seguenti aspetti (anticipati da Elena Centemero deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia ad OrizzonteScuola):

  • mobilità docenti: ripristinando il vincolo triennale di permanenza nella provincia di assunzione (che attualmente è stato sospeso dal MIUR). La chiamata diretta rimane ma è necessaria una semplificazione;
  • correzione della Buona Scuola, specialmente per la parte riguardante il reclutamento (e qui ci potrebbe essere l’accordo con la Lega per il federalismo scolastico);
  • introduzione nella didattica del curriculo STEM, incrementando così le competenze nelle scienze, nel digitale e nelle nuove tecnologie;
  • revisione dell’alternanza scuola lavoro;
  • valorizzazione delle professionalità dei docenti e di tutto il personale della scuola;
  • concorso ad hoc per i diplomati magistrale.

Il programma condiviso comunque resta quello indicato in precedenza e per ogni provvedimento che si discosta da quello dovremo attendere il risultato delle elezioni del 4 marzo 2018. In caso di vittoria del Centrodestra, infatti, molto dipenderà da chi tra Berlusconi e Salvini avrà ottenuto la maggioranza dei voti: solo allora si saprà se a dettare la linea politica sarà la Lega o Forza Italia.

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