Aumentano gli assegni pensionisti nel 2022. Il sistema della rivalutazione (perequazione) e il taglio dell’Irpef fanno alzare il valore della pensione. Ecco la tabella con tutte le cifre.
Aumentano gli importi delle pensioni dal 1° gennaio 2022. A far crescere il valore dell’assegno mensile il taglio dell’Irpef e la rivalutazione (perequazione) in base al costo della vita, legato all’andamento dell’inflazione.
Gli aumenti, che rispondono a un nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni, riguarderanno 22,8 milioni di assegni previdenziali. L’intento, nel complesso, è di mantenere inalterato il potere d’acquisto di questa fascia di persone.
Vediamo quindi quali sono le cifre degli aumenti, tenendo conto di entrambi i fattori: rivalutazione (per un tasso che dovrebbe essere al 2%) e nuova Irpef.
La tabella degli aumenti sulle pensioni 2022
Dal 1° gennaio scatta l’aumento delle pensioni grazie all’ingresso del nuovo sistema Irpef e all’adeguamento del costo della vita (perequazione).
Vediamo quali sono le cifre previste a partire dal primo mese del 2022 e quanto cambia rispetto all’anno precedente. Gli importi tengono conto di una rivalutazione delle pensioni del 2% e della revisione delle aliquote Irpef.
Pensione lorda 2021 | Pensione lorda 2022 | Incremento annuo (rivalutazione e nuove Irpef) |
10.000 | 10.200 | 137€ |
14.000 | 14.280 | 192€ |
18.000 | 18.360 | 318€ |
22.000 | 22.440 | 456€ |
26.000 | 26.520 | 593€ |
30.000 | 30.594 | 687€ |
34.000 | 34.664 | 850€ |
38.000 | 38.724 | 1.007€ |
42.000 | 42.784 | 1.164€ |
46.000 | 46.884 | 1.321€ |
50.000 | 50.904 | 1.406€ |
54.000 | 54.964 | 1.238€ |
58.000 | 59.024 | 1.194€ |
62.000 | 63.084 | 1.148€ |
66.000 | 67.144 | 1.102€ |
66.000 | 67.144 | 1.102€ |
70.000 | 71.204 | 1.056€ |
74.000 | 75.264 | 1.011€ |
78.000 | 79.324 | 1.025€ |
82.000 | 83.384 | 1.059€ |
86.000 | 87.444 | 1.093€ |
90.000 | 91.504 | 1.127€ |
Perché aumenta la pensione nel 2022?
Cerchiamo di capire come e perché ci sarà l’aumento delle pensioni. I motivi, facciamo attenzione a non confonderci, sono due:
- adeguamento all’inflazione;
- riforma dell’Irpef.
Come ogni anno, le pensioni saranno adeguate all’andamento dell’inflazione. Si tiene in considerazione l’aumento del costo della vita, come l’incremento delle bollette di gas e luce o, più in generale, del prezzo della spesa. Questo passaggio è essenziale per non far perdere al pensionato la capacità di acquisto.
Cambia anche il sistema di rivalutazione, che passa dalle 6 fasce introdotto dal Governo Conte I, alla vecchia suddivisione in 3 fasce promossa dal Governo Prodi nel 1997.
Riforma dell’Irpef e aumenti sulle pensioni
I benefici della riforma Irpef si vanno a sommare alle rivalutazioni delle pensioni al 2%. La riduzione dell’Irpef, che ha assorbito ben 7 miliardi dei previsti 8 della Legge di Bilancio, prevede la progressione dell’aliquota così suddivisa:
- la prima al 23% fino a 15mila (come ora);
- il 25% fino a 28mila;
- il 35% fino a 50mila;
- il 43% per i redditi superiori.
I due benefici, rivalutazione (perequazione) in base all’andamento dell’inflazione e la curva delle detrazioni (incremento della soglia di esenzione al di sotto della quale l’imposta non è dovuta) garantiranno un certo potere d’acquisto alla fascia dei pensionati.
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