Aumenti pensioni 2022: la tabella con tutte le cifre

Giorgia Bonamoneta

27/11/2021

Aumentano gli assegni pensionisti nel 2022. Il sistema della rivalutazione (perequazione) e il taglio dell’Irpef fanno alzare il valore della pensione. Ecco la tabella con tutte le cifre.

Aumenti pensioni 2022: la tabella con tutte le cifre

Aumentano gli importi delle pensioni dal 1° gennaio 2022. A far crescere il valore dell’assegno mensile il taglio dell’Irpef e la rivalutazione (perequazione) in base al costo della vita, legato all’andamento dell’inflazione.

Gli aumenti, che rispondono a un nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni, riguarderanno 22,8 milioni di assegni previdenziali. L’intento, nel complesso, è di mantenere inalterato il potere d’acquisto di questa fascia di persone.

Vediamo quindi quali sono le cifre degli aumenti, tenendo conto di entrambi i fattori: rivalutazione (per un tasso che dovrebbe essere al 2%) e nuova Irpef.

La tabella degli aumenti sulle pensioni 2022

Dal 1° gennaio scatta l’aumento delle pensioni grazie all’ingresso del nuovo sistema Irpef e all’adeguamento del costo della vita (perequazione).

Vediamo quali sono le cifre previste a partire dal primo mese del 2022 e quanto cambia rispetto all’anno precedente. Gli importi tengono conto di una rivalutazione delle pensioni del 2% e della revisione delle aliquote Irpef.

Pensione lorda 2021 Pensione lorda 2022 Incremento annuo (rivalutazione e nuove Irpef)
10.000 10.200 137€
14.000 14.280 192€
18.000 18.360 318€
22.000 22.440 456€
26.000 26.520 593€
30.000 30.594 687€
34.000 34.664 850€
38.000 38.724 1.007€
42.000 42.784 1.164€
46.000 46.884 1.321€
50.000 50.904 1.406€
54.000 54.964 1.238€
58.000 59.024 1.194€
62.000 63.084 1.148€
66.000 67.144 1.102€
66.000 67.144 1.102€
70.000 71.204 1.056€
74.000 75.264 1.011€
78.000 79.324 1.025€
82.000 83.384 1.059€
86.000 87.444 1.093€
90.000 91.504 1.127€

Perché aumenta la pensione nel 2022?

Cerchiamo di capire come e perché ci sarà l’aumento delle pensioni. I motivi, facciamo attenzione a non confonderci, sono due:

  • adeguamento all’inflazione;
  • riforma dell’Irpef.

Come ogni anno, le pensioni saranno adeguate all’andamento dell’inflazione. Si tiene in considerazione l’aumento del costo della vita, come l’incremento delle bollette di gas e luce o, più in generale, del prezzo della spesa. Questo passaggio è essenziale per non far perdere al pensionato la capacità di acquisto.

Cambia anche il sistema di rivalutazione, che passa dalle 6 fasce introdotto dal Governo Conte I, alla vecchia suddivisione in 3 fasce promossa dal Governo Prodi nel 1997.

Riforma dell’Irpef e aumenti sulle pensioni

I benefici della riforma Irpef si vanno a sommare alle rivalutazioni delle pensioni al 2%. La riduzione dell’Irpef, che ha assorbito ben 7 miliardi dei previsti 8 della Legge di Bilancio, prevede la progressione dell’aliquota così suddivisa:

  • la prima al 23% fino a 15mila (come ora);
  • il 25% fino a 28mila;
  • il 35% fino a 50mila;
  • il 43% per i redditi superiori.

I due benefici, rivalutazione (perequazione) in base all’andamento dell’inflazione e la curva delle detrazioni (incremento della soglia di esenzione al di sotto della quale l’imposta non è dovuta) garantiranno un certo potere d’acquisto alla fascia dei pensionati.

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# IRPEF

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