L’aumento dei salari per tutti è un errore: per l’Ocse serve solo in alcuni settori

Giorgia Bonamoneta

03/02/2022

Aumentare gli stipendi a tutti non ha senso. Secondo l’Ocse per battere l’inflazione bisogna agire su determinati settori più a rischio per donne e giovani. Ecco quali sono i settori.

L’aumento dei salari per tutti è un errore: per l’Ocse serve solo in alcuni settori

Il 2022 è iniziato all’insegna di uno choc economico. In Italia, ne abbiamo parlato alcuni giorni fa, il potere d’acquisto degli italiani è crollato. Un fenomeno che deve la sua origine alla pandemia ovviamente, ma che passa dall’aumento dell’inflazione. L’aumento dei salari appare come un espediente sano, ma è potenzialmente un errore, dice l’Ocse. Andiamo con ordine.

L’economia mondiale, con la pandemia sullo sfondo e le conseguenza di questa sotto gli occhi di tutti, trema. Si sta cercando di assestare, ma tra crisi energetica, inflazione, crisi climatica e crisi politiche e militari, il quadro è incerto. Si presenta così il mondo dopo due anni di pandemia, ma c’è chi ha affrontato meglio di altri la crisi sanitaria e la crisi economica. Secondo Laurence Boone, capo economista all’Ocse, tra i Paesi che hanno affrontato meglio la pandemia e tutte le sue conseguenze c’è proprio l’Italia.

Era impossibile da prevedere “e invece siamo riusciti a mantenere l’occupazione, abbiamo trovato un vaccino in tempi record, abbiamo preservato i redditi delle famiglie”, ha detto Boone in un’intervista. Alla domanda su qual è stato un esempio di buona pratica, l’esperta ha risposto: l’Italia. Ma bisogna fare attenzione: l’aumento dei salari per tutti potrebbe essere un errore fatale.

L’aumento del salario per tutti è davvero un errore? Cosa dice l’Ocse

Per provare a riprenderci dalla pandemia la soluzione è l’aumento dei salari per tutti? Partendo dal presupposto che dovrebbero tutti avere un salario adeguato al proprio lavoro, l’aumento del salario per tutti è un rischio. La risposta all’inflazione (vedi il prezzo della pasta), che segue l’andamento della crisi energetica e della crisi climatica, non può essere un aumento dei salari.

Questo, come spiega chiaramente Laurence Boone comporterebbe un aumento generale dei costi e dei prezzi dei beni primari. Il piano per il recupero del potere d’acquisto non passa per l’aumento indiscriminato, ma attraverso un giusto riconoscimento del valore del lavoro in alcuni settori specifici.

I settori dove investire secondo l’Ocse: così usciamo dalla crisi economica e recuperiamo i giovani

L’Italia se la sta cavando bene, anche se è stato il primo Paese d’Europa a essere colpito dalla pandemia. L’Ocse ha stimato una crescita mondiale pari al +5,6%, in leggero ribasso rispetto alle stime di settembre (+5,7%), mentre per l’Italia la crescita è stimata al +6,3%. Ma bisogna pensare al dopo pandemia, al futuro e alla ripresa economica. I piani del Governo sugli investimenti sono altamente positivi, dice l’Ocse, ma si devono realizzare e non rimanere dei sogni.

Ci sono dei settori che devono essere sostenuti. Laurence Boone ha spiegato che i settori dove scarseggia la manodopera sono gli stessi dove gli stipendi (se in regola) sono più bassi. Parliamo per esempio del settore alberghiero o il settore della ristorazione. Un aumento di salario in questi settori potrebbe avere un effetto positivo sull’economia, se si cerca di abbattere contemporaneamente il lavoro in nero.

Poi ci sono quelle professioni specializzate e poco retribuite che fanno fuggire i giovani. Si tratta del settore sanitario e scolastico. Per impedire il fuggi fuggi dei talenti, l’Ocse è fiducioso: “il piano di riforme italiano sarà un successo se riporterà i giovani in Italia”.

Dobbiamo pensare al futuro, un futuro con il più alto numero di senior inattivi, con la disparità di retribuzione tra uomini e donne (gender pay gap) tra le più alte in Europa e un generale fenomeno di fuga di cervelli. “Non ci sono soluzioni facili”, ma l’Italia, secondo Boone, ha le carte in regola per farcela.

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