Renault avvia la sperimentazione della ricarica Vehicle-to-Grid con una flotta di Zoe. Presto disponibile sulla gamma EV.
Le auto elettriche sono il futuro non soltanto per quel che riguarda la mobilità, ma anche per il funzionamento della rete energetica. Renault, come Honda e altre case automobilistiche, sta pensando concretamente ad implementare sulle proprie auto a zero emissioni la possibilità di ricarica a corrente alternata Vehicle to Grid.
La tecnologia V2G permette alle auto a batteria non solo di prendere ma anche di cedere energia alla rete. Per farlo occorrono caricabatterie bidirezionali, che potranno essere installati alle colonnine già esistenti con costi ridotti.
Le Renault Zoe 2019, la nuova generazione in uscita prima della fine dell’anno, oltre a rinnovarsi e a disporre di un’autonomia migliorata, sarà dotata di questo sistema di ricarica. Le sperimentazioni saranno avviate nel corso dell’anno.
Renault Zoe, al via la ricarica V2G
La risorsa di questa tecnologia consente di trasformare le auto elettriche in fornitori di energia e non solo in consumatori. L’automobile diventa quindi un accumulatore mobile, che prende energia dalla rete durante i picchi di produzione e poi la restituisce nei momenti in cui la richiesta è più alta.
Questa tecnologia sarà in dotazione sulla nuova Renault Zoe, e darà la possibilità di creare un eco-sistema elettrico in cui nessun Hertz prodotto andrà sprecato. Il sistema V2G infatti è tarato per modulare la ricarica e lo scaricamento delle batterie dei veicoli in base alle esigenze degli utenti e della disponibilità sulla rete elettrica.
Le sperimentazioni sulla Zoe si svolgono a Utrecht in un sistema progettato da We Drive Solar, e sull’isola di Porto Santo nell’arcipelago di Madeira con la collaborazione di Empresa de Electricidade da Madeira (Eem) che fornisce energia sull’isola.
La Zoe che (si) ricarica
La flotta di 15 Renault Zoe su cui partiranno le sperimentazioni consentirà al gruppo di avere una visione più chiara sulle offerte future. La fase di test in un secondo momento si sposterà anche in Francia, Germania, Svizzera, Svezia e Danimarca.
Il Gruppo Renault ha infatti l’obiettivo di valutare l’effettiva funzionalità del sistema e l’utilità su grande scala. Controllare la frequenza e la tensione della rete può consentire un risparmio sui costi di gestione dell’energia e “sfruttare” le automobili per questo scopo consentirebbe agli automobilisti proprietari un ritorno in termini economici. Il tutto dovrà però essere inquadrato a livello normativo, per cui partiranno le negoziazioni con le istituzioni locali dopo la fase di collaudo.
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