Dal 2016 gli avvocati in difficoltà con il pagamento dei contributi della Cassa Forense possono chiedere la compensazione con i crediti derivanti dal gratuito patrocinio. Ecco come funziona.
Novità in vista per gli avvocati in difficoltà a pagare i contributi della Cassa Forense.
Dal 2016, infatti, gli avvocati che si troveranno in questa situazione potranno accettare le cause di gratuito patrocinio per poi cedere i crediti maturati nei confronti dello Stato a titolo di spese, diritti e onorari chiedendo la compensazione con quanto gli stessi dovrebbero a titolo previdenziale alla Cassa Forense. Inoltre la compensazione potrà essere utilizzata anche per pagare tutte le tasse, compresa l’Iva, e i contributi del personale dipendente dello Studio.
Avvocati e Cassa Forense: compensazione e cessione dei crediti da gratuito patrocinio, come funziona?
Chiedendo di poter compensare i crediti derivanti dall’attività di gratuito patrocinio con i contributi dovuti a titolo previdenziale gli avvocati ottengono quindi il vantaggio di poter porre rimedio a una situazione di difficoltà.
Rendendo possibile tale compensazione tuttavia si realizzano anche altri obiettivi: si rende infatti immediata la liquidazione dei compensi dovuti a seguito della difesa dei meno abbienti incentivando in questo modo, specie tra i giovani avvocati, l’accettazione di incarichi di gratuito patrocinio. Inoltre chi si ritrova ad usufruire del gratuito patrocinio potrà avere una platea più grande di avvocati tra cui scegliere.
Un’altra misura prevista per il pagamento dei contributi alla Cassa Forense è la cessione dei crediti per attività da gratuito patrocinio.
Inoltre gli avvocati potranno chiedere la compensazione o la cessione dei crediti anche solo parzialmente: in questo modo limiteranno l’operazione a una sola parte del compenso, per la restante parte chiederanno il versamento sul loro conto come di consueto.
Per poter richiedere la compensazione e/o la cessione dei crediti è necessario inoltre rispettare due condizioni:
- entrambe potranno avvenire per un limite massimo pari all’ammontare dei crediti, aumentato dell’Iva e del contributo previdenziale;
– entrambe potranno avvenire sempre a condizione che non sia stata presentata opposizione contro la liquidazione degli stessi.
Avvocati: come funziona il gratuito patrocinio
Gli avvocati che accettano incarichi di gratuito patrocinio e quindi accettano di difendere soggetti con scarse risorse economiche, otterranno il pagamento delle spese, dei propri diritti e degli onorari direttamente dall’Erario.
Tuttavia a disincentivare gli avvocati dall’accettare incarichi di gratuito patrocinio sono sempre stati i tempi di accettazione della richiesta di ammissione al beneficio e, soprattutto, i tempi necessari per poter riscuotere il denaro dallo Stato.
La compensazione dei crediti maturati grazie allo svolgimento di incarichi di gratuito patrocinio con i contributi che devono essere versati alla Cassa Forense oppure con le imposte e le tasse dovute serve proprio a porre rimedio a questa situazione.
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