Azioni HSBC crollano ai minimi di 25 anni da inizio anno, colosso bancario accusato di investimenti in fondi sospetti e appesantito dalle minacce dalla Cina.
Le azioni di HSBC Holdings Plc sono crollate nuovamente vicino ai livelli raggiunti l’ultima volta durante la crisi finanziaria del 2008, appesantite da diversi fronti ribassisti.
Durante la sessione di Hong Kong, il titolo della banca londinese è inaugurato una discesa significativa fino ai minimi di marzo 2009 a quota 29,60 HK$. Da inizio anno è crollato del 51%, toccando così i minimi dal 1995.
Azioni HSBC in rosso: gestione fondi sospetti, presto in lista nera cinese
A pesare maggiormente è la notizia secondo cui HSBC, come diverse altre sue «colleghe», è tra le banche a livello internazionale che «hanno continuato a trarre profitto da attori potenti e pericolosi» negli ultimi vent’anni, trasferendo fondi sospetti, secondo un report dell’International Consortium of Investigative Journalists sul comparto bancario. Il documento cita come fonte alcuni documenti riservati presentati dalle banche al governo degli Stati Uniti.
La banca più grande d’Europa, inoltre, potrebbe essere presto inserita nella «lista di entità inaffidabili» della Cina che mira a punire aziende, organizzazioni o individui che danneggiano la sicurezza nazionale, secondo quanto riferito dal Global Times, quotidiano del Partito Comunista.
Se la società sarà effettivamente inserita in tale elenco - il che sembra certo stando all’affidabilità della fonte della notizia - per la banca numero uno in Europa aumenteranno non poco le difficoltà di fare affari in territorio cinese.
Perché la Cina ce l’ha tanto con la banca londinese? HSBC ha partecipato ad alcune indagini statunitensi su Huawei Technologies Co. Far parte di questa lista nera comporta restrizioni a livello commerciale, di investimenti e burocratico.
Tutti i guai di HSBC, banca numero uno d’Europa
HSBC non ha rilasciato alcuna dichiarazione riguardo l’articolo del Global Times. In risposta, invece, al report dell’ICIJ, l’istituto ha affermato che «a partire dal 2012, HSBC ha intrapreso un percorso pluriennale per rivedere la sua capacità di combattere la criminalità finanziaria in più di 60 giurisdizioni. HSBC è un’istituzione molto più sicura di quanto non fosse nel 2012».
Standard Chartered Plc, menzionato anch’essa nel report dell’ICIJ, è scesa del 3,8% a Hong Kong. «Prendiamo la nostra responsabilità di combattere la criminalità finanziaria estremamente sul serio e abbiamo investito in modo sostanziale nei nostri programmi di conformità», ha scritto la banca in una nota nelle prime ore di lunedì.
HSBC ora rischia di essere coinvolta in un pericoloso tunnel oscuro, esacerbato da tutti i problemi subiti nell’ultimo anno, tra disordini politici e la crisi economica che hanno caratterizzato il suo mercato di riferimento più grande, Hong Kong. L’istituto deve inoltre affrontare le difficoltà di gestire dei tassi di interesse bassi e le perdite sempre più alte nel comparto prestiti acuite dalla pandemia da COVID-19.
L’amministratore delegato di HSBC, Noel Quinn, alla guida della banca da marzo, il mese scorso ha avvertito circa l’arrivo di tempi molto difficili, rivelando un dimezzamento dei profitti nel primo semestre e che le perdite sul fronte prestiti potrebbero aumentare a 13 miliardi di dollari nel 2020. In quella stessa occasione Quinn aveva spiegato la volontà della banca di accelerare sulla sua presenza internazionale, con l’Asia come fulcro di questo piano di consolidamento.
Ma i guai per HSBC non finiscono qui: oltre alla discesa inesorabile dei ricavi, la banca londinese ha subito diverse critiche sia in Occidente che in Cina, insieme all’aumento della tensione politica cinese. HSBC è stata criticata dagli Stati Uniti e dal Regno Unito per il suo sostegno alla nuova legge sulla sicurezza della Cina su Hong Kong.
L’aumento dei ricavi derivante dalle sue attività sui mercati finanziari non è riuscito a compensare delle perdite ben più ampie, a differenza di alcuni concorrenti di Wall Street ed europei. Il titolo HSBC è sceso più rapidamente della maggior parte delle altre grandi banche nel 2020.
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