La Banca Centrale Europea pubblica il bollettino economico sulle previsioni di crescita e inflazione nei prossimi mesi in Eurozona. Inflazione in rialzo entro fine 2015.
La Banca Centrale Europea pubblica il bollettino economico sulle condizioni dell’economia dell’Eurozona e le previsioni di crescita e inflazione.
Nel documento pubblicato riguardo il bollettino economico delle BCE, l’istituzione di Mario Draghi sottolinea come l’inflazione potrebbe risultare ancora bassa nel prossimi mesi, ma salirà entro la fine dell’anno.
Sarà la ripresa economica a guidare l’inflazione, ancora al rialzo nel biennio 2016/2017; l’Euro sarà più debole rispetto alle quotazioni attuali, mentre la banca prevede che i prezzi del petrolio saliranno il prossimo anno.
Attualmente, il crollo del prezzo del petrolio sta ancora esercitando una pressione al ribasso sull’inflazione core.
La BCE si mostra convinta che i recenti dati economici stiano anticipando un PIL del secondo trimestre in crescita.
La banca conferma, inoltre, che la politica monetaria sarà adattata e reagirà ai cambiamenti dell’economia e alle prospettive sull’inflazione.
L’istituzione di Draghi fa infine accenno sulle turbolenze del mercato azionario in Cina, che stanno creando un clima di incertezza globale.
Appare debole l’affidamento che la BCE fa sull’aumento dei prezzi del petrolio affinché l’inflazione riceva una spinta al rialzo; si prospetta una forte delusione?
Estratto del bollettino economico della BCE di luglio
A seguito di una perdita di slancio nei primi mesi del 2015, l’economia mondiale dovrebbe riprendere il suo percorso di modesto recupero, con notevoli differenze tra le varie regioni.
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito ci sono segnali di una ripresa, mentre in Giappone gli indicatori disponibili suggeriscono un indebolimento delle prospettive di crescita, dopo un primo trimestre forte. In Cina, i dati recenti indicano una ripresa dell’espansione economica nel secondo trimestre, ma la caduta sul mercato azionario ha aumentato incertezza.
Lo slancio sugli scambi a livello mondiale resta debole, soprattutto a causa delle attività di commercio in calo nelle economie dei mercati emergenti.
Gli ultimi sviluppi sui mercati finanziari dell’Eurozona sono stati segnati da
una volatilità elevata, soprattutto a causa della maggiore incertezza per quanto riguarda le trattative tra la Grecia e i suoi creditori. Mentre nell’Eurozona i prezzi delle azioni sono generalmente aumentati da inizio giugno, sono stati registrati alcune oscillazioni pronunciate nelle ultime settimane.
Allo stesso tempo, i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine dell’area Euro sono rimaste, nel complesso, sostanzialmente invariati, rimasti a livelli superiori rispetto ai recenti minimi storici di metà aprile. Gli spread rispetto ai rendimenti tedeschi sono scesi in Italia, Spagna e Portogallo e sono rimasti sostanzialmente stabili nel complesso in tutti i restanti i paesi dell’Eurozona, esclusa la Grecia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA