Dalla BCE arrivano altri segnali accomodanti: l’Eurotower ha alcuna intenzione di aumentare i tassi di interesse, come accennato invece dalla Fed. Le ultime dichiarazioni.
Voci sparse ma, per ora, sicure dalla BCE: non è tempo del rialzo dei tassi di interesse nell’Eurozona.
Il dibattito sul tapering riscalda l’inizio di questa estate dominata dagli slanci della ripresa economica. Dopo che la Fed ha svelato la volontà di aumentare i tassi nel 2023, mercati e investitori si interrogano e fanno previsioni.
La BCE seguirà - prima o poi - i falchi USA? Al momento la prospettiva sembra lontana e prevale la convinzione della politica monetaria accomodante. E di un’inflazione più debole di quanto appare.
Nessun rialzo dei tassi in vista dalla BCE: per quali motivi?
Dalla BCE risuonano ancora voci dovish
Le proiezioni per un calo dell’inflazione dopo il 2021 suggeriscono che non c’è “l’occasione per aumentare i tassi di interesse”. Almeno per ora, stando a queste ultime dichiarazioni del 19 giugno del membro del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea Robert Holzmann in un’intervista a un quotidiano austriaco.
I tassi dovrebbero aumentare se l’inflazione si avvicinasse al 2% su base sostenuta, questo il ragionamento del governatore della banca centrale austriaca.
Il riferimento è alle proiezioni della BCE per un calo dell’inflazione annuale nell’area dell’euro dall’1,9% di quest’anno all’1,5% nel 2022 e all’1,4% nel 2023.
La prospettiva per i tassi di interesse, quindi, potrebbe cambiare solo a lungo termine. La Federal Reserve ha lanciato indicazioni per il 2023 - nel breve periodo quindi. Quando azzarderà la mossa la BCE?
L’Eurozona aspetta ancora e resta accomodante
La BCE sta entrando in una fase impegnativa della crisi pandemica, poiché la ripresa economica sta riprendendo anche grazie alle vaccinazioni, anche se molte aziende e famiglie hanno ancora bisogno di sostegno.
Il messaggio di Mario Draghi, d’altronde, è stato chiaro: serve ancora una politica espansiva e l’inflazione va tenuta d’occhio. Tradotto: nessun tapering ancora, ma sostegno alle spese statali e ai debiti governativi.
Per adesso, i funzionari a Francoforte sostengono che non c’è motivo di pensare che gli alti tassi di inflazione persisteranno.
Il capo economista della BCE Philip Lane questa settimana ha dichiarato a Bloomberg Television di vedere pochi segnali di stimolo alla spesa che si traducono in salari più alti e quindi in rialzo dei prezzi.
Non è tempo di aumentare i tassi, e nemmeno di pensare a quando farlo. La BCE, per ora, rassicura l’Eurozona. E segue, forse, le indicazioni di Draghi.
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